Perché la scelta di 10 paesi europei di puntare sul nucleare è miope
Dieci nazioni, capitanate dalla Francia, hanno chiesto alla Commissione europea di includere il nucleare tra le fonti di energia utili alla transizione.
Dieci nazioni, capitanate dalla Francia, hanno chiesto alla Commissione europea di includere il nucleare tra le fonti di energia utili alla transizione.
Nonostante le richieste giunte da più parti, il presidente della Francia Emmanuel Macron in visita in Polinesia non si è scusato per i test nucleari.
“Non bisogna fidarsi del governo giapponese e della Tepco a meno che le informazioni non vengano verificate”, dice Azby Brown di Safecast. Parliamo con l’attivista e ricercatore per capire cosa si cela dietro la decisione di rilasciare acqua radioattiva nell’oceano.
Il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl si è risvegliato. È possibile un nuovo incidente?
L’energia nucleare può essere annoverata tra le fonti in grado di portare a compimento la transizione energetica? La risposta è no.
Sono passati dieci anni dal disastro dell’11 marzo 2011, ma questo capitolo si è tutt’altro che concluso. Viaggiando a Fukushima si percepiscono rinascita e distruzione, a volte separate soltanto da una strada.
110mila persone in Polinesia sarebbero state sottoposte alle radiazioni e 10mila avrebbero contratto tumori a causa dei test francesi tra gli anni Sessanta e Settanta.
È stata pubblicata una nuova mappa dei luoghi in Italia considerati idonei a ospitare il deposito dove saranno immagazzinate 90mila scorie nucleari.
A pochi chilometri di distanza dal famigerato reattore 4 di Chernobyl, è in corso il drenaggio del fiume Pripyat per costruire un nuovo canale artificiale.
L’incidente verificatosi all’interno del complesso nucleare di Natanz, in Iran, non avrebbe provocato vittime né la fuoriuscita di radiazioni.