
Elezioni in Francia. Perché a perdere sarà l’ecologia
I candidati che avevano a cuore l’ecologia non hanno raggiunto il ballottaggio in Francia. I programmi di Macron e Le Pen appaiono deludenti.
I candidati che avevano a cuore l’ecologia non hanno raggiunto il ballottaggio in Francia. I programmi di Macron e Le Pen appaiono deludenti.
Emmanuel Macron si presenta come “candidato anti-sistema” nonostante il passato da banchiere d’affari e ministro. Ecco chi è e cosa propone per la Francia.
Il 2017 della Corea del Nord 9 aprile. Corea del Nord: “Attacco Usa alla Siria giustifica l’atomica”. “L’attacco missilistico americano contro la Siria è un chiaro e imperdonabile atto di aggressione contro uno stato sovrano, e noi lo condanniamo con forza”. Questo l’annuncio governativo letto da un’annunciatrice della tv nordcoreana. “I fatti di oggi provano
Ben 113 governi hanno avviato presso le Nazioni Unite i negoziati per vietare le armi nucleari. Contrari Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito.
Lo scenario non è post-apocalittico come ci si potrebbe aspettare. Fukushima, ora, sembra un posto normale – sottopopolato ma normale. Nel 2016 abbiamo visitato la prefettura sulla costa nordorientale del Giappone, oltre 200 chilometri a nord della capitale Tokyo, per parlare con chi è impegnato a ripartire dopo il terremoto, lo tsunami e il disastro nucleare che l’11 marzo
In Gran Bretagna l’energia eolica costa di meno rispetto a quella che verrà prodotta nella costosa e controversa centrale nucleare di Hinckley Point
Un’esplosione è stata registrata nella mattinata del 9 febbraio presso la centrale nucleare di Flamanville, in Francia. Escluse fughe radioattive.
530 sievert l’ora. È il livello di radiazioni misurate all’interno del reattore 2 della centrale nucleare di Fukushima. Una misura letale per l’uomo anche per un’esposizione di pochi minuti. Lo fa sapere la Tepco (Tokyo electric power), che ha rilevato le misurazioni durante le operazioni di recupero del combustibile nucleare all’interno del reattore. I tecnici
Il colosso dell’energia ha approvato il piano di indennizzi previsto per la chiusura della più vecchia centrale nucleare transalpina.
Avrebbe dovuto essere un fiore all’occhiello del Giappone il reattore Monju. Una centrale nucleare all’avanguardia, capace di funzionare con i rifiuti radioattivi prodotti dagli altri reattori, in grado quindi di essere autoalimentata. Invece il reattore verrà chiuso, dopo la decisione del governo giapponese. Un vero fallimento dell’industria dell’atomo, costato al Paese circa 8 miliardi di