
Rinnovabili, il 2015 anno record per gli investimenti
Con 286 miliardi di dollari, il 2015 è stato l’anno delle rinnovabili. Segno che, nonostante il calo del prezzo delle fossili, la transizione è iniziata.
Con 286 miliardi di dollari, il 2015 è stato l’anno delle rinnovabili. Segno che, nonostante il calo del prezzo delle fossili, la transizione è iniziata.
La veste architettonica si preannuncia piuttosto bizzarra, poiché sembra evocare l’aspetto di un’antica ziqqurrat, ovvero una di quelle torri mesopotamiche costituite da tante terrazze sovrapposte verticalmente, a rappresentare la struttura simbolica del cosmo. Qui l’obiettivo perseguito è di tutt’altro genere, forse più prosaico ma altrettanto meritorio, e preannuncia di schiudere nuove frontiere alla causa dell’ecosostenibilità,
La compagnia statunitense si è impegnata a soddisfare il proprio fabbisogno energetico interamente con fonti rinnovabili.
Il ministero giordano ha dato via libera a 12 impianti solari. Una volta completati produrranno 200 megawatt di energia. E c’è anche un po’ d’Italia.
E così si chiude un ciclo. Gli eredi di John D. Rockefeller, uno degli uomini più ricchi mai vissuti negli Stati Uniti e che ha dovuto la sua fortuna al petrolio Standard Oil, rinunciano ufficialmente agli investimenti sui combustibili fossili. Un percorso che “sarà completato il più velocemente possibile”. Il processo iniziò già
Secondo uno studio commissionato da Greenpeace le centrali a carbone non solo inquinano l’atmosfera, ma ci privano anche di enormi quantità di acqua.
Oggi gran parte dell’energia elettrica italiana si produce da carbone, petrolio, pet coke e ogni genere di oli e residui inquinanti. Molta si importa dall’estero e viene prodotta anche attraverso centrali nucleari. I combustibili fossili sono sporchi, pericolosi e causano enormi emissioni di CO2 in atmosfera: la causa del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. Senza
Durante la conferenza organizzata da Labgrade alla MCE, gli esperti hanno illustrato alcune soluzioni edili per ridurre l’impatto ambientale delle città.
La norvegese Statoil installerà gigantesche batterie collegate ad un parco eolico in Scozia, per risolvere il problema dell’intermittenza del vento.
Chiusa nel 2013, la centrale sarà riconvertita, capace così di produrre 44 MW di energia fotovoltaica.