Nell’ultimo anno sono stati uccisi 67 giornalisti nel mondo, di cui quasi la metà a Gaza
Reporters sans frontières (Rsf) rivela una situazione drammatica per i giornalisti nel mondo. Il territorio più pericoloso, dopo Gaza, è il Messico.
Reporters sans frontières (Rsf) rivela una situazione drammatica per i giornalisti nel mondo. Il territorio più pericoloso, dopo Gaza, è il Messico.
Due degli scrittori russi contemporanei più famosi in patria e all’estero sono di nuovo nel mirino delle autorità russe.
L’unico paese dell’Asia centrale con una volontà democratica sembra essere il Kirghizistan. Ma ora sta compiendo passi falsi sulla libertà di stampa, ossigeno per la democrazia.
Il rapporto annuale di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa indica per la prima volta una situazione globale “difficile”. Male l’Italia.
I due giornalisti lavoravano per l’emittente libanese Al Mayadeen. Il bilancio dei giornalisti morti dal 7 ottobre sale a 52.
Come ogni anno, Reporter senza frontiere ha valutato le condizioni della libertà di stampa in 180 paesi nel mondo. Il quadro che ne emerge è problematico.
Aumentano i giornalisti uccisi e incarcerati. La Cina è il paese con più giornalisti in carcere, ma il posto più pericoloso rimane il Sudamerica.
Toru Kubota era stato arrestato mentre filmava le proteste contro il regime militare. Il bavaglio contro i giornalisti in Myanmar è sempre più stringente.
La Novaja Gazeta era una delle ultime testate libere in Russia e aveva ricevuto il Nobel per la pace. L’ennesima sentenza contro la libertà di stampa.
In Italia, nel 2021, almeno 301 giornalisti sono stati minacciati, ostacolati o querelati in modo pretestuoso. A dirlo è Ossigeno per l’informazione.