Casa ecologica

H2OS, nasce in Senegal il primo eco-villaggio contro la desertificazione

Lo studio di architettura TAMassociati dà il via a un nuovo progetto sostenibile in Senegal, H2OS, un eco-villaggio che garantisce autosufficienza ai suoi abitanti.

Lo studio di architettura TAMassociati, già protagonista della 15esima Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia con il progetto Taking Care, ha inaugurato da poco il primo lotto del progetto H2OS che comprende la realizzazione di un eco-villaggio a Keur Bakar, in Senegal. Il villaggio sarà formato da abitazioni organizzate attorno a una casa comune e realizzate in mattoni stabilizzati di terra cruda in regime di autocostruzione comunitaria. Ciò significa che anche le comunità locali contribuiscono attivamente a questo progetto partecipato e non invasivo.

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Il primo lotto del progetto, “eco-maison”, il cuore di H2SO, l’eco-villaggio in Senegal progettato dallo studio italiano TAMassociati © TAMassociati

H2SO, un progetto di co-sviluppo ecologico

H2SO è un esperimento di co-sviluppo ecologico promosso dal Circolo Sunugal di Venezia (associazione di immigrati senegalesi in Italia), sviluppato dalla onlus Musoco in collaborazione con l’ong Use (Union pur la dolidarité et l’entraide) della capitale senegalese, Dakar.

Il progetto pilota è cominciato con la costruzione di spazi comuni e moduli abitativi autosufficienti dal punto di vista energetico e idrico, a cominciare dall’eco-maison (l’eco casa), il primo lotto del progetto H2OS, uno spazio pubblico polifunzionale disponibile anche per i villaggi vicini. Gli elementi più complessi, come le testate e gli impianti, vengono realizzati da tecnici specializzati che si occupano di formare sul posto la manodopera locale per le altre parti delle costruzioni dell’eco-villaggio.

Al centro dell’autonomia di queste eco-abitazioni ci sono la raccolta, la conservazione e l’uso dell’acqua piovana per uso domestico. Si tratta di un progetto volto a contrastare la desertificazione a Keur Bakar, villaggio che si trova in un’area dove non ci sono elettricità, acqua, e servizi scolastici e sanitari. Anche il costo dell’opera è sostenibile, ossia sotto i 200 euro al metro.

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Mattoni stabilizzati di terra cruda realizzati da manodopera locale © TAMassociati

Simbolo di eco-modernità

H2OS è una proposta per un nuovo tipo di modernità ecologica particolarmente adatto al contesto africano e che vuole contribuire alla difesa delle tradizioni, del paesaggio e del tessuto sociale, integrandoli con proposte pensate da studi di architettura come TAMassociati. Come riporta la onlus Musoco, il progetto integrato sviluppato in Senegal sta già innescando processi positivi di sviluppo endogeno portati avanti dagli abitanti del villaggio organizzati in cooperative. Questi processi sono fortemente sostenuti dalle attività di alfabetizzazione degli adulti, sostegno alla scolarizzazione dei bambini, difesa della salute delle mamme, sostegno ad attività di piccolo allevamento e orticoltura biologica.

All’interno dell’eco-maison stessa tutto seguirà un progetto ecologico: il recupero dell’acqua piovana usata come acqua sanitaria, l’impiantistica, il sistema di filtraggio e ventilazione naturale, la costruzione di edifici passivi, la produzione energetica, la fitodepurazione delle acque nere e il sistema fotovoltaico. All’interno del villaggio saranno creati pozzi, lavatoi e un orto biologico comunitario gestito soprattutto dalle donne che potranno usufruire di un sistema di irrigazione basato anch’esso sul recupero dell’acqua piovana.

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Le eco-abitazioni di H2OS sono un esempio di edificio passivo che usa un sistema di ventilazione naturale e di immagazzinamento dell’acqua piovana all’interno delle mura © TAMassociati

L’impegno di TAMassociati

Il progetto ha l’obiettivo di aiutare la popolazione che ogni giorno deve far fronte non solo al problema della desertificazione ma anche quello dell’abbandono scolastico e dell’emigrazione. TAMassociati, studio che da sempre mostra una particolare sensibilità verso progetti sostenibili a favore delle fasce più deboli della popolazione, propone un prototipo innovativo e open source, contenente varie soluzioni costruttive e tecniche adatte a quell’area del continente africano.

I progettisti stessi hanno dichiarato che sperano che la realizzazione della eco-maison si faccia baluardo e simbolo di diritti quali l’accesso all’acqua, al cibo e alla possibilità di vivere nei luoghi dove si è nati e di allontanarsi per volontà, non per necessità. L’obiettivo finale è quello di rendere H2OS non solo un prototipo di eco-villaggio autosufficiente ma anche un modello di architettura sostenibile con al centro la comunità.

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