Con la recente schiusa degli ultimi due nidi, si è ufficialmente conclusa la stagione riproduttiva di Caretta caretta in Calabria.
Individuare i nidi di tartarughe marine è importante per metterli in sicurezza fino alla schiusa delle uova. Un aiuto arriva dai cani addestrati.
Li hanno soprannominati Tarta Dogs e sono i cani che saranno addestrati per individuare i nidi di tartarughe sulle spiagge al fine di mettere in sicurezza e monitorare l’area di deposizione delle uova fino alla schiusa. L’attività rientra nel progetto Life Turtlenest, cofinanziato dall’Unione europea attraverso il programma Life e coordinato dall’organizzazione ambientalista Legambiente, finalizzato al miglioramento della conservazione della tartaruga marina comune (caretta caretta) del Mediterraneo.
Le azioni messe in campo vanno dalle campagne di sensibilizzazione alla ricerca scientifica, dal monitoraggio e messa in sicurezza dei nidi fino allo sviluppo di nuove metodologie per individuarli. Come, appunto, le unità cinofile. I cani addestrati, attraverso il loro fiuto, riusciranno a individuare tracce di tartaruga marina che sfuggono all’uomo. Le prime selezioni per accedere al corso di formazione da parte dell’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana) si sono svolte il 21 settembre a Fiumicino (Rm) e il 28 settembre a Gaeta (Lt).
Sono sempre di più i ritrovamenti di nidi di tartarughe marine sulle coste italiane: i cambiamenti climatici e il surriscaldamento delle acque stanno spostando sempre di più l’areale delle tartarughe marine dall’area orientale a quella occidentale del mar Mediterraneo. Nell’estate 2023 si è registrato il record di oltre 400 nidificazioni in Italia: la maggior parte dei nidi è stata trovata in Sicilia, specialmente sulla spiaggia di San Vito Lo Capo, sulla spiaggia dei Conigli a Lampedusa e sull’isola delle Correnti. Poi ci sono la Calabria, con la concentrazione maggiore sulla costa dei Gelsomini, e la Campania, specie sulla costa del Cilento (nel salernitano) e nel litorale domitio di Castelvolturno (nel casertano).
Altri nidi sono stati scoperti in Puglia, Basilicata e Sardegna, ma anche nel centro-nord: da sottolineare l’exploit in luoghi insoliti come la Toscana, in particolare all’Isola d’Elba, e il Lazio, sul litorale romano. Una sorpresa, infine, il ritrovamento di un nido in Emilia-Romagna, per la previsione a Cervia, nel ravennate: ancora una volta nel nord Italia, dunque, dopo il sensazionale ritrovamento di Jesolo nel 2021.
Come spiegato da Legambiente, la presenza della caretta caretta è una buona notizia non solo per la biodiversità ma anche dal punto di vista socio-economico, in quanto molte località stanno costruendo la loro identità intorno alla presenza della tartaruga marina. Una presenza che però va difesa dall’inquinamento ambientale, dall’invasione delle spiagge nella stagione turistica, dalle catture accidentali durante la pesca.
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