La tempesta Ana ha ucciso 88 persone in Mozambico, Malawi e Madagascar

Piogge e venti hanno colpito l’Africa meridionale. La tempesta Ana è l’ennesima catastrofe causata dai cambiamenti climatici in Africa.

La tempesta tropicale Ana ha ucciso almeno 88 persone tra Mozambico, Malawi e Madagascar. Lunedì 24 gennaio, forti venti e piogge torrenziali si sono abbattuti sulla regione sudorientale dell’Africa causando inondazioni e frane.

C’è il rischio di una seconda bufera

In Mozambico, la potente tempesta ha danneggiato più di 10 mila case e diverse infrastrutture pubbliche compresi ponti, linee elettriche, scuole, strutture idriche e sanitarie. Oltre 45 mila persone, compresi 23 mila donne e bambini, avranno bisogno di assistenza umanitaria. Il Malawi, dove la rete elettrica ha registrato diverse interruzioni (tanto che a distanza di pochi giorni rimaneva disponibile solo il 30 per cento della corrente nazionale) a causa anche del crollo di una diga, ha dichiarato lo stato di calamità naturale.

Ma è in Madagascar che si registra il bilancio di vittime peggiore: 48 morti e decine di migliaia di case danneggiate, alcune crollate sotto il peso dell’acqua caduta in pochi giorni, uccidendo gli abitanti intrappolati tra le macerie. I fiumi in piena hanno causato il crollo dei ponti, trascinando via auto e passeggeri. Le inondazioni hanno anche ucciso numerosi capi di bestiame e allagato campi agricoli. Anche lo Zimbabwe è stato colpito dalla tempesta ma non sono state registrate vittime.

ciclone idai mozambico
Nel 2019, il ciclone Idai ha ucciso più di 1000 persone © Andrew Renneisen/Getty Images

La tempesta Ana ha colpito 500 mila persone

Il Mozambico e gli altri paesi dell’Africa meridionale sono stati ripetutamente colpiti da forti tempeste e cicloni negli ultimi anni, i quali hanno distrutto infrastrutture e causato lo sfollamento di un gran numero di persone. Nel 2019, il ciclone Idai e le acque mortali che lo hanno seguito hanno ucciso più di 1000 persone in Mozambico, Malawi e Zimbabwe.

Gli esperti affermano che le tempeste sono diventate più forti man mano che le acque marine si sono riscaldate a causa dei cambiamenti climatici, mentre l’innalzamento del livello degli oceani ha reso vulnerabili le zone costiere più basse. L’istituto per i disastri del Mozambico ha stimato che Ana abbia interessato un bacino composto da 500mila persone.

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che il peggio potrebbe ancora avvenire: le forti piogge e le inondazioni, infatti, rischiano di compromettere l’intera stagione agricola, portando alla perdita dei raccolti e causando un incremento dei prezzi dei generi alimentari.

A rischio anche l’istruzione in Mozambico

Secondo l’istituto nazionale del Mozambico per la riduzione e la gestione dei rischi legati ai disastri, come riportato dall’agenzia internazionale stampa estera (Aise), al 26 gennaio, 12 strutture sanitarie e 346 aule in 137 scuole sono state danneggiate o distrutte, lasciando 27.383 studenti senza spazi per apprendere, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico previsto per il 31 gennaio. Sono dati destinati ad aumentare, dal momento le squadre sul campo stanno ancora verificando l’entità dei danni.

“Stiamo lavorando insieme al governo del Mozambico e ai nostri partner per fornire assistenza salvavita ai bambini e alle loro famiglie nelle aree colpite,” ha dichiarato Maria Luisa Fornara, rappresentante Unicef in Mozambico. “Quest’ultima tempesta che ha colpito il Mozambico ci ricorda chiaramente che la crisi climatica è molto più che reale e che i bambini sono i più colpiti dagli impatti legati a eventi climatici estremi.”

Come riporta ancora Aise, secondo lo strumento di valutazione del rischio di catastrofi Inform, il Mozambico è al nono posto su 191 paesi a livello globale a causa dell’alta vulnerabilità del suo territorio.

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