I tesori del mare prossimamente al QUAM

Scrutare le profondità degli abissi consente di addentrarsi in mondi non meno vasti, fascinosi e complessi di quelli visibili in superficie: navi militari, velieri, sommergibili ma anche pesca, immersioni, scenari naturalistici e biodiversità subacquea con tutto il relativo corollario di storia, letteratura e ricerca scientifica a tema. A proporre una sontuosa panoramica su un simile

Scrutare le profondità degli abissi consente di addentrarsi in mondi non meno vasti, fascinosi e complessi di quelli visibili in superficie: navi militari, velieri, sommergibili ma anche pesca, immersioni, scenari naturalistici e biodiversità subacquea con tutto il relativo corollario di storia, letteratura e ricerca scientifica a tema. A proporre una sontuosa panoramica su un simile spettacolo planetario provvederà il QUAM (Qatar Underwater Archaeological Museum), ovvero il futuro “Museo del Mare” –o più esattamente dell’archeologia sottomarina– più grande al mondo.

Presentazione del QUAM a Roma

Il progetto, presentato a Roma qualche giorno fa, prevede design, ingegneria e architettura interamente made in Italy, ovvero un concept elaborato da Francesco Scavelli di Bluimage Productions, con l’apporto dello studio Schiattarella Associati, di PRAS Tecnica Edilizia, dello Studio Rotella e l’ulteriore futuro contributo di Finmeccanica e Fincantieri per la parte prettamente tecnologica.

Il museo, che sorgerà nei pressi di Doha, e precisamente nei dintorni del circuito automobilistico di Lusail City, a nord della capitale, occuperà un’area di 3,5 milioni di metri quadrati: dunque un intervento assai cospicuo di cui –secondo quanto affermato dall’architetto Amedeo Schiattarella– si cercherà di contenere l’impatto ambientale conducendo l’intera operazione all’insegna dell’ecosostenibilità.

Visione aerea del futuro QUAM
Visione aerea del futuro QUAM

Un investimento complessivo di 7 miliardi di dollari e tempi di realizzazione stimati di un anno e mezzo per la progettazione e di altri quattro per la costruzione, con il proposito di completare i lavori entro il 2022, in tempo per i campionati mondiali di calcio che saranno ospitati dal Qatar, o al massimo per il 2023, data in cui sono previsti i mondiali di nuoto.

Ulteriori dettagli saranno forniti nell’ambito della presentazione ufficiale che avrà luogo il 15 aprile a Doha, ma nel frattempo si preannunciano 500mila metri quadrati di superficie espositiva che accoglieranno sezioni dedicate all’oceanografia, alla biologia marina, alla pesca nonché a storia, cinema, arte, letteratura e sport concernenti il mondo degli abissi. In un adiacente bacino artificiale del perimetro di circa un km verranno ricostruite ed immerse fino a 30 metri di profondità le varie tipologie di imbarcazioni, anche antiche o militari, e nelle vicinanze sorgeranno uno stadio per sport acquatici ed un complesso residenziale e alberghiero provvisto di campo da golf e Lighthouse Tower.

Ma l’ambiziosa impresa non mira semplicemente ad incrementare l’attrattiva turistica in vista dei prossimi eventi internazionali, bensì anche a creare un polo di eccellenza scientifica attraverso un campus universitario di archeologia subacquea e biologia marina supportato dalla più vasta biblioteca marina esistente.

Quam - Basic data
Quam – Basic data

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