
In un rinnovato spazio espositivo appositamente allestito nell’aeroporto Schiphol di Amsterdam, una collezione di 10 capolavori fiamminghi del Rijksmuseum è gratuitamente visitabile, 24 ore su 24, dai passeggeri in transito.
È il primo film sui graffiti e la street art delle donne, un viaggio tra venti Paesi in otto anni di esplorazione urbana. Opere e scenari da quindici città di tutto il mondo, squarci di femminilità in una comunità, quella dei graffiti, prevalentemente maschile.
Donne dedicate ai graffiti in un mondo dominato dagli uomini: questo racconta ‘Girl Power’, con le storie di molte autrici di graffiti femminili registrate in un lungo e intrigante viaggio. La regista di questo film, Sany, lei stessa graffitara di Praga, ha speso otto anni per offrirci questo nuovo punto di vista su un fenomeno spesso visto dal grande pubblico come vandalismo. Milano Film Festival ci permette quest’anno anche di sbirciare in questa subcultura e di incontrare Sany di persona, a Milano.
Partiamo dal motivo per cui non ti fai mai ritrarre col volto scoperto, ma sempre nascosto. Perché?
Perché in alcuni dei posti in cui operiamo, come artisti, i graffiti sono illegali.
Parlaci del confine tra illegale e legale.
Noi veniamo da un paese, la Repubblica Ceca, dove un tempo, negli anni Cinquanta e Sessanta, c’era un regime in cui vigevano mille divieti. Per mia madre, era vietato ascoltare musica occidentale. È vero, lo ammetto, sento che non sempre ‘illegale’ voglia dire ‘male’. Fino alla settimana scorsa, in Arabia Saudita era illegale guidare, per le donne…
In ‘Girl Power’ hai concentrato l’attenzione sui graffiti illegali, ma ne esistono anche di legali.
E sono altrettanto forti, potenti, interessanti. Ti dirò di più. Ci sono alcune grandissime aziende che, per cominciare a dialogare con un nuovo pubblico e con linguaggi nuovi, si sono rivolte a writer per realizzare bellissimi graffiti. E a questa cosa non solo non sono contraria, ma mi piace molto, la guardo con favore!
Il titolo del film è ‘Girl power’. Significa, ovviamente, presa di consapevolezza da parte delle donne, acquisizione di forza, di potere. Scomponiamolo nelle sue parti: ragazze e potere. Quale definizione dai di ‘potere’, cos’è per te?
Per me, potere è seguire i propri sogni.
E una definizione di ‘ragazza’?
Essere un ragazza vuol dire fare le cose nel modo in cui ti senti. Io faccio graffiti, può essere vero che la palette dei colori che uso sia più ricca, o diversa, da quella che usano gli uomini, mi piacciono i colori pastello, mi piace il rosa, non uso mai marrone scuro, blu scuro, ma questo non giustifica alcuna discriminazione, né una diversa considerazione.
Avete viaggiato in venti Paesi del mondo e registrato centocinquanta ore di girato. Avete notato predominanza di toni, di colori, in una parte del mondo contro un’altra, in una città o in un’altra?
È una bella domanda. Mi sorprendi, sei una persona, tu stesso… arcobaleno. Mi ricordi che a Michel Petrucciani chiedevano “Suonami qualcosa di blu”… E lui, wow! Per gioco, potremmo dire che New York è… rosso. Johannesburg, giallo e nero. Tolosa è… azzurro scuro. Berlino giallo e rosso. Mosca è grigio, quasi nero. Ma tutti hanno in comune una cosa.
Cosa?
La ribellione. Chi fa graffiti non segue le regole. Se la regola fosse il nero, chi fa graffiti userebbe il rosa.
Nell’interminabile viaggio per registrare ‘Girl Power’, vi siete imbattuti in graffiti con un dichiarato, forte messaggio sociale o ambientalista?
Sì, abbiamo visto funghi atomici e alberi massacrati. Ma voglio citarti Panmela Castro, in Brasile, che dipinge muri nelle favelas, e gestisce un’organizzazione dedicata ad aiutare le ragazze vittime di violenza domestica. Spesso i suoi graffiti rappresentano scene forti e messaggi come “Papà, non farmi questo”.
Il film, oltre che qui a Milano, è stato proiettato a Berlino, Vienna, Tolosa e a Seul. Qual è la reazione generalmente più diffusa che suscita, l’emozione con cui la gente esce dalla sala? Rabbia, indignazione?
Questo film è su una particolare subcultura, quindi le persone che partecipano sono in prevalenza persone già interessate ai temi sociali, ai diritti umani, supportano già le lotte per l’emancipazione femminile. Quindi, direi che le persone escono… affascinate.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
In un rinnovato spazio espositivo appositamente allestito nell’aeroporto Schiphol di Amsterdam, una collezione di 10 capolavori fiamminghi del Rijksmuseum è gratuitamente visitabile, 24 ore su 24, dai passeggeri in transito.
La candidatura di Milano a Città creativa Unesco per la letteratura verrà presentata ufficialmente all’Istituto italiano di cultura di Parigi che ospita una rassegna di eventi dedicati alla cultura milanese.
Un’accoglienza da rockstar è stata riservata a Marina Abramović, ospite della famiglia Ceretto, ad Alba, in occasione dell’inaugurazione della video-installazione “Holding the milk”.
Fino al 7 gennaio Palazzo Venier dei Leoni espone, nell’ambito del progetto Picasso-Méditerranée, una selezione mirata di opere che il genio spagnolo realizzò nel 1937 ispirandosi al paesaggio marino.
I 161 ritratti provenienti dalla Fondazione John Kobal e inclusi nella mostra romana “Hollywood Icons” visitabile sino al 17 settembre al Palazzo delle Esposizioni, illustrano i segreti della fotografia di scena e il suo ruolo nel meccanismo mediatico di creazione dei divi hollywoodiani dagli anni Venti in poi.
Dopo il successo dei treni urbani decorati con immagini della reggia di Versailles, degli Impressionisti o del museo d’Orsay, le ferrovie francesi propongono un nuovo convoglio tappezzato con gli oggetti esotici extra-europei esposti nel museo creato da Chirac.
Non solo abbelliscono il paese, ma ne raccontano la storia, le tradizioni, i legami. I murales caratterizzano tanti borghi dipinti da nord a sud della Penisola e sono l’occasione per scoprire anche altri tesori del territorio, dai paesaggi naturali ai musei agli edifici storici.
Gesto affascinante e ricorrente nelle relazioni sessuali umane, presente in ogni società e cultura, il bacio è stato raffigurato nella storia con molti mezzi espressivi, l’arte, la scultura, la fotografia.
Tra i toni e le atmosfere della letteratura, della musica, del cinema, della scienza, dell’arte, della filosofia e del teatro si schiude anche quest’anno la Milanesiana. Una ricchezza di spunti e d’ispirazioni per oltre 20 giorni, a Milano e non solo.