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This war of mine va considerato una piccola rivoluzione nel mondo dei videogame perché ribalta completamente la concezione dei giochi di guerra. Normalmente ci si trova dalla parte del soldato che deve sparare e uccidere per vincere la battaglia; in questo caso il punto di vista è di chi la guerra la subisce suo malgrado,
This war of mine va considerato una piccola rivoluzione nel mondo dei videogame perché ribalta completamente la concezione dei giochi di guerra. Normalmente ci si trova dalla parte del soldato che deve sparare e uccidere per vincere la battaglia; in questo caso il punto di vista è di chi la guerra la subisce suo malgrado, i civili che devono lottare ogni giorno per sopravvivere.
This war of mine è un gioco creato dalla società polacca 11bit Studios ispirato da quanto accadde a Sarajevo durante la guerra in Bosnia. Nel 1992 la città di Sarajevo ha subito il più lungo assedio urbano della storia della guerra moderna.
In un trailer di presentazione viene raccontata la testimonianza di Emir Cerimovic, vittima dell’assedio della capitale bosniaca che all’epoca aveva nove anni. Migliaia di civili uccisi e tanti soldati per le strade: niente cibo, elettricità o acqua potabile. “So una cosa: può accadere a chiunque. La guerra bussa sempre alla porta di qualcuno” ha spiegato Emir nel video.
Questo survival game immerge in uno scenario cupo e difficile, dove il fai da te per spirito di sopravvivenza è all’ordine del giorno. Creare una pala e una spranga, perché in guerra le macerie sono all’ordine del giorno. Guerra significa anche fame e per fuggire dalla fame ci si riduce anche a rubare viveri e oggetti. A volte qualcuno verrà a bussare alla porta chiedendo riparo, altre per scambiare oggetti, altre ancora per chiedere aiuto per estrarre qualcuno dalle macerie o trasportare un ferito.
Questo gioco racconta anche la depressione che può colpire le persone in situazioni così dure e difficili, fino alla tragica decisione di togliersi la vita. Quindi l’aspetto psicologico si fa sempre più importante nel gioco, tanto da dover supportare i compagni di sventura nelle loro crisi, sapendo aiutarle in modo da superarle.
Forse proprio per enfatizzare l’emotività del gioco che gli sviluppatori hanno preferito una grafica stile 2d dall’aspetto un po’ retrò ma comunque bello esteticamente, come anche la facilità estrema dei comandi, visto che si basa tutto sull’uso del mouse. Caratteristica che ha permesso di vendere This war of mine in multipiattaforma, dal pc e le console a smartphone e tablet.
Da questa esperienza è nata anche l’espansione del gioco “This war of mine – The little ones”, in cui si assume anche il punto di vista dei bambini: per ogni copia venduta un euro viene donato a War child Uk, che aiuta i bambini che vivono nelle zone di guerra. Finora grazie a questa iniziativa sono stati raccolti circa 140mila dollari.
Dopo il videogioco è stata realizzata una raccolta fondi su Kickstarter per creare anche il gioco da tavolo di This war of mine. L’apprezzamento per l’idea di mostrare la guerra dalla parte di chi la subisce ha portato a superare 620mila sterline.
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