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Pedalare in Toscana tra boschi, colline e strade bianche, per ricordare le emozioni che la bicicletta ci regalava già da bambini. In un paesaggio unico.
Quando si pensa ad una vacanza nella natura in Toscana è difficile non pensare alla bicicletta. A quella che ci ha visto diventare grandi, che ci ha accompagnato nei giochi da bambini; per molti il primo mezzo di trasporto, compagna di avventure e di scoperte che ci ha aiutato a conquistare la nostra libertà: guardiamo a ciò che la bicicletta rappresenta per noi e lasciamo riaffiorare quelle stesse sensazioni quando ancora oggi montiamo in sella. Con il desiderio di scoprire il territorio, la natura, la storia, il cibo, incontrare la gente del posto e nuovi compagni di scoperta e di avventura.
Abbandoniamoci alla sensazione inevitabile di fatica che ci coglie sulle salite e al piacere della ricompensa di un nuovo punto di vista, un nuovo scorcio, un nuovo orizzonte oltre la vetta o il crinale, o semplicemente dietro a una curva. Più veloce del cammino ma più lenta e silenziosa degli altri mezzi di trasporto: con la bicicletta la scoperta, così come la ricerca e l’attesa, assumono un andamento nuovo. E a un nuovo traguardo raggiunto segue un’altra destinazione da scoprire, pronti per la prossima. Poi la gioia della discesa, il vento sulla pelle, la fatica che se ne va. La velocità e la lentezza. La pedalata che va a ritmo con il respiro, e quando una rallenta, l’altro accelera. Il viaggio in bicicletta non è mai monotono, mai noioso.
Non è la performance sportiva, né la prestazione o il cronometro a guidarci ma il viaggio in sé, il desiderio di vedere, un profumo che ci fa cambiare strada improvvisamente, un borgo arroccato sulla montagna che attira la nostra attenzione e ci fa affrontare una salita in più. È il desiderio di scoprire, di avere un mezzo di trasporto pulito e agile, che ci consenta di spostarci da un luogo all’altro senza perderci nemmeno un momento di quello che vediamo, senza nient’altro che ci distragga o ci separi dal paesaggio che attraversiamo e che ci sentiamo addosso. In bicicletta le nuvole sono il sollievo in una giornata di sole, la pedalata è quella che ci scalda al mattino quando l’aria è ancora frizzante, la pioggia la senti arrivare dal suo profumo, e il territorio lo assapori in ogni singolo centimetro, tra salite, discese e falsipiani. E nell’assaporare la ricchezza gastronomica del territorio a fine giornata o durante una pausa di riposo, il cibo offre anche una scusa per interrompere il viaggio e godersi le bellezze dei borghi, delle città d’arte o dei paesini di campagna, mentre la qualità dei vini rifocillerà corpo e anima. Con ampi spazi, varietà di panorami e di percorsi, in Toscana è semplice trovare un itinerario adatto allo spirito, alla bicicletta e all’allenamento di ognuno; se poi si chiede aiuto alle e-bike, l’esperienza diventa ancora più abbordabile. Affrontato nel modo giusto il viaggio in bicicletta regalerà emozioni e soddisfazioni, ci permetterà di vedere il mondo attraverso una lente tutta nuova.
La flessibilità della bicicletta ci permette di affrontare distanze e tipologie di escursioni differenti. Per cominciare, le gite in giornata, lungo le placide piste ciclabili nella macchia mediterranea, all’ombra dei pini marittimi sono l’ideale. C’è il lungomare della Versilia o della Costa degli Etruschi, tra Piombino e Livorno. O più a sud le zone intorno a Baratti, Punta Ala, il parco nazionale della Maremma e giù fino al Monte Argentario con la sua laguna tranquilla. Senza dimenticare le isole dell’Arcipelago Toscano, in primis l’Elba, abbastanza grande per essere esplorata in lungo e in largo, cui non manca nulla, dalle salite, come quella che porta a Capoliveri o al castello del Volterraio, alle coste meravigliose e tranquille di Porto Azzurro o Procchio. Luoghi perfetti per conciliare momenti di attività e di relax, pedalate lente durante le quali l’occhio si riempie del blu del mare sconfinato e del verde della lussureggiante vegetazione, i cui profumi intensi arricchiscono l’esperienza sensoriale. Un matrimonio riuscito soprattutto nei periodi più caldi.
Per chi ha voglia di fare chilometri, di salire in sella alla bici per spostarsi da un luogo all’altro, per chi ama viaggiare leggero con un paio di borse ben assicurate alla bici, l’importante è trovare strade secondarie e poco trafficate. Ha bisogno di poco il bike-packer, seleziona una manciata di vestiti e di accessori da portarsi dietro, coglie l’essenza di quello che è necessario. Adora il senso di vera libertà che il viaggio in bicicletta porta con sé. La Toscana ha una rete infinita di itinerari ma uno che merita di essere citato è quello del Tuscany Trail, che attraversa la regione da nord a sud racchiudendo il più possibile quello che di più bello e interessante offre questa terra. Anche la via Francigena, antica strada dei pellegrini verso Roma che attraversa luoghi spettacolari, può essere percorsa in bicicletta.
E se si lascia a casa l’auto, se le due ruote diventano un veicolo a tutti gli effetti, possiamo anche utilizzarle insieme ai mezzi pubblici, caricarle quando serve su treni o traghetti per allargare gli orizzonti, superare zone trafficate o coprire lunghe distanze. Il mezzo più adatto ai viaggi lunghi è la gravel, una tipologia di bicicletta che permette di affrontare un po’ tutte le situazioni e i fondi stradali, non è estrema come le bici da strada ma nemmeno come alcune mountain bike: come spesso accade, la flessibilità è la chiave fondamentale per affrontare l’avventura.
Forse il più caratteristico dei manti stradali e il più leggendario per chi ha il ciclismo nel cuore, le strade bianche che si srotolano sulle colline toscane hanno un fascino unico e ricordano le gesta di personaggi come Coppi e Bartali, che hanno fatto nascere in tantissimi italiani la passione per la bicicletta e hanno reso il ciclismo lo sport popolare che ancora è. Gli sterrati, fatti di sassolini e polvere, accompagnano i ciclisti con il loro crepitio leggero, rendendo inconfondibili, una volta in più, questi percorsi.
La gara Gran Fondo Strade Bianche, che parte da Siena e si snoda nel panorama pittoresco della Val d’Orcia, è una delle grandi classiche per i professionisti, mentre gli amatori si ritrovano nelle colline del vino, a Gaiole in Chianti, per l’Eroica, una corsa in stile retro e con animo genuino, non tanto una gara quanto un ritrovo, un modo per stare in compagnia, condividere l’esperienza e incontrare persone con la stessa passione: lo spirito che ci piace per andare in bicicletta.
Sulle montagne e tra i boschi che ricoprono i loro pendii ci sono infinite possibilità che spaziano dal semplice sentiero sterrato all’itinerario più spinto che richiede biciclette particolari, gambe e tecnica per affrontare i terreni più sconnessi. Oltre ai percorsi con la classica mountain bike, tra le discipline più in voga c’è il downhill che, come dice la parola, si svolge solo in discesa: si sale in seggiovia o con gli impianti da sci e ci si gode solo la parte divertente. La fatica comunque non scompare ed è richiesta una certa fisicità, controllo del mezzo e attenzione costante, ma quello del downhill è un approccio diverso, più giocoso ed estremo alla bicicletta. In Toscana ci sono due luoghi ben attrezzati, uno sulle montagne dell’Abetone, a nord, e uno su quelle dell’Amiata, a sud.
E a chi teme di non farcela con le proprie gambe o è preoccupato per le salite, a chi cerca la tranquillità d’animo in ogni situazione, su ogni tracciato e su ogni distanza, viene in aiuto l’e-bike. La bicicletta a pedalata assistita è un asso della manica che permette di andare più lontano, più veloce, più a lungo o superare per esempio punti altrimenti inaccessibili. Nelle zone a maggior vocazione ciclistica e con fitte reti di percorsi, strade e sentieri, si trovano già numerose zone attrezzate, colonnine per la ricarica e nuovi itinerari che contemplano una maggiore autonomia in sella. L’e-bike permette anche di appianare diversi livelli di allenamento e di esperienza, lasciando che quel piccolo motore elettrico nella bici colmi la differenza di allenamento inevitabilmente presente in un gruppo di amici. Insomma, chi non si sente un vero ciclista potrebbe essere in realtà un e-ciclista.
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