Sei anni dopo il precedente dossier, Eat-Lancet estende il concetto di dieta per la salute planetaria anche ai temi di giustizia sociale e accessibilità del cibo.
Menù poco equilibrati, scarsa igiene in cucina, refettori improvvisati: l’inchiesta di Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, boccia moltissimi dei 24 centri di cottura e mense esaminati. Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Palermo, Torino e Venezia le città campione; a Roma e a Napoli le amministrazione comunali non hanno autorizzato le visite ai tecnici dell’associazione.
Menù poco equilibrati, scarsa igiene in cucina, refettori
improvvisati: l’inchiesta di Altroconsumo, associazione
indipendente di consumatori, boccia moltissimi dei 24 centri di
cottura e mense esaminati. Bari, Bologna, Cagliari, Firenze,
Genova, Milano, Palermo, Torino e Venezia le città campione;
a Roma e a Napoli le amministrazione comunali non hanno autorizzato
le visite ai tecnici dell’associazione.
Alcuni esempi di quanto riscontrato: gravi carenze igieniche in due
centri di cottura di Milano e Palermo; sempre a Palermo, alla “De
Amicis” i bambini mangiano in classe; alla “Due Agosto” di Bologna
la mensa è ricavata nell’atrio della scuola; pietanze a
temperature inadeguate servite ai bambini in diverse mense; incroci
di flussi in entrata (alimenti) e in uscita (rifiuti) in un centro
cottura di Firenze.
E i menù?
“La dieta proposta ai bambini – sottolinea Altroconsumo – non
sempre e’ equilibrata”. L’inchiesta evidenzia che a Bari sono
bandite le verdure, a Bologna e Torino compaiono troppo spesso
polpette e polpettoni, a Firenze si eccede nell’uso del burro e
nelle fritture.
Promossi per la varieta’ del cibo, invece, i menù nelle
scuole di Genova, Milano e Venezia.
Tutti i genitori interessati a sapere che cosa arriva ogni giorno
nel piatto dei loro bambini possono trovare i risultati
dell’indagine sul sito di Altroconsumo
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