Turbine da record per il parco eolico in mare più ambizioso degli Stati Uniti

Il parco eolico in mare più grande degli Stati Uniti fornirà energia a 400mila abitazioni. Ogni turbina con una sola rotazione soddisferà per due giorni il fabbisogno elettrico di una famiglia.

Il parco eolico in mare su larga scala più ambizioso degli Stati Uniti non poteva che montare turbine super performanti. Con i suoi 800 megawatt (MW) di potenza, il progetto Vineyard Wind 1 al largo delle coste del Massachusetts sfrutta gli aerogeneratori Haliade-X del dipartimento Energie rinnovabili di General Electric. La promessa è di risparmiare ogni anno all’ambiente 1,68 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica (CO2), pari a quelle emesse in un anno da 325mila fuoristrada che percorrono ciascuno 77mila chilometri .

Il parco eolico in mare su larga scala Vineyard Wind 1

Il progetto Vineyard Wind 1 è promosso dalla joint venture Vineyard Wind, con sede nella città di New Bedford, in Massachusetts. A farne parte l’azienda Avangrid Renewables, sussidiaria di Avangrid, e la società di investimento specializzata in infrastrutture Copenhagen infrastructure partners (Cip).

Quello che promette di essere il più grande parco eolico offshore statunitense, sorgerà a circa 24 chilometri dalla costa di Martha’s Vineyard, un’isola degli Stati Uniti a Sud di Capo Cod. Produrrà elettricità a costi competitivi per oltre 400mila abitazioni, assicurando una produzione superiore del 45 per cento a quella delle più potenti turbine presenti oggi sul mercato. Con una singola rotazione, ogni turbina promette di soddisfare il fabbisogno elettrico di un’abitazione, quindi di un nucleo familiare, per ben due giorni. Il progetto risponde alle ambizioni del New England che punta a usare energia pulita, anche attraverso l’installazione di 3,2 mila MW di eolico in mare entro il 2035.

mappa Vineyard Wind 1
La mappa di Vineyard Wind 1 © Vineyard Wind

La scelta del sito in cui sorgerà l’impianto e ogni suo elemento, cavi sottomarini inclusi, è frutto del lavoro pluriennale di una task force intergovernativa. “Questo è un momento importante non solo per il futuro del nostro progetto, ma anche per il futuro di un settore che è pronto a crescere esponenzialmente nei prossimi decenni”, ha sottolineato Lars T. Pedersen, amministratore delegato di Vineyard Wind.

Fattore di capacità garantito del 64%

La divisione energie rinnovabili di General Electric è stata scelta come fornitrice preferenziale del progetto. Per capire quanto veloce corre l’innovazione tecnologica, basta pensare che solo due anni fa la turbina eolica offshore più grande, potente ed efficiente del mondo era in fase di studio e che oggi è ancora più potente di quanto previsto.

Difatti è presente in due versioni, da 12 o 13 MW di capacità. In entrambe il rotore misura 220 metri e la lama 107. I componenti sono costruiti nel sito di produzione di Saint-Nazaire, in Francia. Il fattore di capacità promesso, cioè la differenza tra la produzione effettiva di elettricità in un determinato lasso di tempo e quella prevista in caso di piena potenza nominale, è del 64 per cento. Niente male se si considera che, in media, si aggira intorno a meno della metà, circa il 25-30 per cento.

Con un rotore di dimensioni importanti, pale molto lunghe e un fattore di capacità elevato, Haliade-X assicura maggiore stabilità e capacità di produrre energia rinnovabile anche quando il vento soffia meno forte. Dal canto suo la divisione energie rinnovabili di General Electric si è detta “orgogliosa di collaborare con Vineyard Wind per il primo grande progetto eolico in mare negli Stati Uniti”, ha affermato John Lavelle, amministratore delegato della sezione eolico offshore.

Energia più pulita con il parco eolico in mare entro il 2023

Per includere le turbine Haliade-X all’interno del progetto e avere un’idea più concreta dei tempi di realizzazione, Vineyard Wind ha deciso di far rivedere il piano operativo di costruzione (Cop) dell’opera dal Bureau of ocean energy management (Boem) del dipartimento per la Sicurezza interna degli Stati Uniti. Il progetto richiede oltre 25 tra permessi e autorizzazioni federali, statali e locali, in primis quello del Boem, appunto, e dell’Energy facilities siting board, un’importante agenzia indipendente. Una decisione “non semplice”, come ha rimarcato Pedersen, ma che dovrebbe evitare “potenziali ulteriori ritardi” e “accelerare la consegna del progetto come pianificato”.

Una volta ultimata la revisione, che dovrebbe richiedere alcune settimane, la realizzazione del progetto riprenderà da dove si è interrotta. Vineyard Wind conta di chiudere la parte finanziaria entro la seconda metà del 2021. Il Massachusetts, assicura, riceverà energia pulita entro il 2023.

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