Tusitala, il narratore. La vita di Stevenson

“Uno scrittore omerico, capace di un ascolto…”

Il poeta che racconta la vita del narratore: una lettura
d’eccezione.
E’ straordinario sentire le pagine che pulsano di lirismo, di
poesia. E’ magico addentrarsi in una vita così intensa come
quella di Stevenson, attraverso una prosa lirica, ma mai noiosa o
difficile.

Scopriamo la vita di Stevenson, lo vediamo bambino, ammaliato
dalla voce della nutrice Cummy, quando “inconsciamente
approfittando della condizione di malato, poté scoprire
subito il proprio dono divino, che renderà sonora, plastica,
profonda la sua incisiva, essenziale, folgorante visività:
l’udito”. Prodromi del genio creativo.
Percorriamo la sua vita, la malattia, le emozioni, i viaggi,
l’approdo nelle isole dei mari del Sud, dove gli abitanti lo
battezzeranno “Tusitala”, ovvero il narratore.

Un cicerone d’eccezione, il poeta Mussapi, ci prende per mano e
ci accompagna nei meandri della vita che è stata arte e
letteratura, nelle emozioni di quel narratore che “scoprì
che il mondo delle immagini, quel mondo che scaturisce da ogni
libro, illustrato o meno, perché capace di generare stupore,
è rapinoso e non illusorio, non nega la realtà
presente ma ne propone, accanto, un’altra, in cui la prima
può trasmutare”.

Una bella biografia, originale ed intensa. Non è il
solito racconto di una vita con uno sguardo asettico, quasi clinico
che siamo abituati a trovare nel genere biografico.

Questa è una biografia sui generis, che crea magia e
meraviglia, che unisce e fa pulsare più cuori: quello di
“Tusitala”, che rivive in queste pagine e quello del poeta che fa
rivivere il narratore.
Ma c’è un altro cuore che batte grazie a questo libro.
Quale? Beh, il nostro, di lettori perché abbiamo davvero a
che fare con un’opera dal grande fascino ed incanto.

 

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