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Un’auto su cinque sarà ibrida
Le vendite di auto a tecnologia ibrida sono state pari al 13-14% del totale a livello globale, e nel Giappone ammontano al 43%. Lo ha detto Takeshi Uchiyamada.
Le auto con propulsore a tecnologia ibrida conquisteranno il 20 per cento del mercato nei paesi industrializzati. Lo ha affermato Takeshi Uchiyamada, presidente del consiglio di amministrazione di Toyota Motor Corporation e padre della tecnologia ibrida sviluppata 20 anni fa sulla Prius. All’industriale giapponese è stato consegnato a Milano il Premio Mazzocchi durante il Quattroruote Day, riconosciutogli proprio per il suo impegno in favore della realizzazione e della diffusione dei sistemi di propulsione ibridi nel mondo.
Per il gruppo Toyota, ricorda Uchiyamada, “nel 2013 le vendite di auto ibride sono state pari al 13-14% del totale a livello globale, e nel Giappone ammontano al 43%. Il mercato mondiale dei paesi industriali è destinato a salire al 20%”. Toyota ha venduto finora 6 milioni di auto ibride, di cui 3,2 milioni Prius. Nel 2014-2015 lancera’ 15 nuovi modelli con motore ibrido ed e’ al lavoro sulla quarta generazione di Prius. In Europa, attualmente il 55% delle vendite di Lexus, il 40% di quelle dell’Auris e circa il 30% di quelle della Yaris riguardano le versioni ibride. La gamma ibrida Toyota è composta da 25 modelli e altri quindici nuovi modelli sono in arrivo. La Casa sta sviluppando la quarta generazione della Prius.
Uchiyamada ha confermato per il 2015 il lancio di una berlina con la nuova tecnologia del motore a idrogeno a celle di combustibile. Quanto alle auto ibride ‘plug-in’ con presa per ricarica elettrica, utilizzate da altre case automobilistiche “anch’io vedo grandi potenzialita’ – commenta – ma non stiamo solo a guardare cosa fanno gli altri, anche noi ci stiamo muovendo in questo senso”. E’ scettico invece sull’auto elettrica tout court, per via dei troppi svantaggi (“costo e durata della batteria, autonomia, tempo di carica”) e sulla tecnologia ibrida ad aria compressa (“non cosi’ efficiente”). Uchiyamada ha anche avuto modo di precisare i piani sull’espansione produttiva del gruppo al di fuori del Giappone, in particolare in Europa e in Italia, che saranno improntati alla cautela: “Stiamo affrontando varie difficoltà nelle vendite sul mercato europeo, abbiamo una capacità produttiva in Europa ancora non pienamente sfruttata ed è difficile pianificare l’apertura di un altro impianto”.
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