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Urban mobility days, Roma tra i finalisti insieme a Las Palmas e Porto. La Capitale fra le città selezionate dalla Commissione europea per aver saputo mettere in atto piani di mobilità efficaci in risposta all’emergenza.
Quest’anno la Commissione europea ha organizzato, per la prima volta in forma digitale, la conferenza Urban mobility days che ha visto, in occasione delle iniziative organizzate da Civitas, la rete di oltre 320 città europee impegnate su progetti innovativi sulla mobilità urbana, Roma fra le città selezionate nell’ambito dell’iniziativa Living lab, che ha voluto premiare le realtà che si sono distinte per il loro eccezionale impegno nella promozione di una mobilità urbana resiliente e sostenibile in risposta all’emergenza Covid-19. Il riconoscimento ha tenuto conto degli sforzi che la capitale italiana ha messo in campo per una mobilità capace di mantenere il distanziamento fisico, grazie alla promozione della mobilità pedonale e ciclabile, con un piano che prevede lo sviluppo di 150 chilometri di piste ciclabili temporanee, di cui 20 già realizzati.
A distinguersi per l’impegno anche l’isola di Las Palmas de Gran Canaria, che si è aggiudicata il titolo Civitas resilience per le sue iniziative volte a ricavare maggiore spazio per pedoni e ciclisti e per aver vietato l’accesso alle auto nelle vie principali durante i fine settimana. “Nei tempi difficili che affrontiamo, ci sono poche opportunità per gioire. Ecco perché questo premio è così speciale”, ha commentato Jose Eduardo Ramirez, Consigliere del dipartimento di mobilità dell’isola spagnola. “Siamo orgogliosi che questa iniziativa a livello europeo abbia premiato i nostri sforzi per migliorare la vita delle persone attraverso la mobilità sostenibile”.
La creazione di numerose zone pedonali temporanee, la sostituzione di parcheggi con “parklet” – un’estensione temporanea del marciapiede che offre più spazio e servizi per le persone – introducendo un programma di scooter elettrici in sharing e chiudendo le strade nei fine settimana sono state le motivazioni del riconoscimento alla cittadina portoghese di Porto, che ha saputo – si legge nelle motivazioni del premio – “mantenere la sicurezza dei residenti assicurando al contempo la vivacità dei suoi quartieri e la sopravvivenza delle attività commerciali”. Fra le motivazioni che accomunano i premi alle tre realtà, la resilienza e audacia dimostrate da governi e istituzioni in risposta a Covid-19 e per aver saputo reagire all’emergenza sanitaria innovando la mobilità verso modelli più sostenibili.
Oltre ai riconoscimenti assegnati da Civitas alle città più virtuose, gli Urban mobility days hanno riunito i contributi di numerose comunità europee, impegnate sul tema della pianificazione della mobilità urbana e l’innovazione in questo periodo di emergenza sanitaria. La conferenza di quest’anno, dal titolo eloquente Zero emission mobility for all, in linea con gli obiettivi del Green deal europeo (che prevede l’obiettivo di rendere l’Europa un continente a emissioni zero entro il 2050), ha visto al centro dei lavori anche resilienza e sostenibilità che, insieme all’emergenza Covid-19 sono stati i temi che hanno catalizzato il lavoro di 2mila esperti fra responsabili delle politiche locali, autorità, Ong, ricercatori e altri professionisti della mobilità che per quattro intensi giorni di discussioni hanno tenuto vivo il dibattito virtuale sui temi più importanti della mobilità urbana in Europa.
Molte le città che hanno adattato le proprie infrastrutture e piani di mobilità per consentire il movimento di persone e merci durante l’epidemia di Covid-19. E proprio su questo tema la conferenza ha concentrato quest’anno la discussione, sulla resilienza e sul ruolo della mobilità urbana nella pandemia. “Questo è stato un anno impegnativo per le nostre città”, ha dichiarato il commissario per i trasporti presso la Commissione europea Adina Vălean. I lavori degli Urban mobility days si sono conclusi con la speranza, condivisa da tutti partecipanti, che le azioni messe in atto durante l’emergenza a favore di una mobilità più sostenibile, spesso temporanee, diventino caratteristiche permanenti delle città europee, un’opportunità preziosa per ripensare gli spazi urbani, per renderli più sicuri, puliti e accessibile.
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