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La produzione di sughero, utilizzato per realizzare tappi di pregio per vini di qualità, ci ricorda il valore della pazienza.
Nella regione del Mediterraneo occidentale cresce una pianta speciale e antica, sviluppatasi milioni di anni fa, in grado di produrre un materiale prezioso e unico al mondo, il sughero. Parliamo naturalmente della quercia da sughero (Quercus suber), pianta sempreverde che cresce spontaneamente in Portogallo Spagna, Marocco, Algeria e Tunisia. È presente anche nel sud della Francia e sulla costa occidentale d’Italia, così come sulle isole, Sicilia, Corsica e Sardegna. Per lavorare il sughero occorre pazienza, tanta pazienza, è necessario rispettare i cicli vitali degli alberi, alieni alla frenesia dei mammiferi. Occorre innanzitutto aspettare venticinque anni prima che la quercia diventi produttiva, dopodiché il primo sughero utile per realizzare tappi di pregio si ottiene dopo quaranta anni dall’impianto dell’albero.
Il sughero si ricava dalla corteccia degli alberi che vengono decorticati ogni nove-dieci anni. La straordinaria corteccia di queste querce è frutto di un adattamento degli alberi al rischio di disidratazione, frequente nelle torride estati mediterranee. È composta da strati di cellule impermeabili, che garantiscono la resistenza all’acqua tanto importante per i tappi, lo strato esterno è invece composto da cellule che formano un tessuto omogeneo, elastico e in grado di offrire un buon isolamento termico. La decorticazione della quercia da sughero, se eseguita rispettando i tempi giusti e le esigenze della pianta, aiuterebbe addirittura le querce a rinforzarsi e rigenerarsi. Il sughero è infatti composto da cellule morte e quindi non è più indispensabile per la sopravvivenza dell’albero. La corteccia delle querce da sughero, infine, è in grado di rigenerarsi dopo ogni decortica.
A differenza di altri alberi, nella quercia da sughero il fellogeno, sottile anello che nasce nella corteccia primaria, rimane attivo per tutta la vita della pianta, contribuendo così a conferire alla corteccia le sue caratteristiche peculiari. Nei milioni di anni necessari alla sua evoluzione, la quercia da sughero ha sviluppato una corteccia in grado di contribuire al miglioramento della sua sopravvivenza. Si ritiene che le caratteristiche fisiche del sughero, come le sue buone proprietà isolanti, possano proteggerlo dalle conseguenze degli incendi.
Le sugherete, oltre a resistere agli incendi, offrono una serie di preziosi servizi ecosistemici, contribuiscono ad esempio a controllare e rallentare l’erosione, a regolare il ciclo idrogeologico e a contrastare la desertificazione e i cambiamenti climatici attraverso il sequestro del carbonio. Le foreste di querce da sughero portoghesi ospitano inoltre una stupefacente biodiversità, con numerose specie vegetali e animali endemiche. L’animale più affascinante e raro che trova riparo nel fitto delle sugherete è la lince iberica (Lynx pardinus), il felino più a rischio di estinzione nel mondo.
Il sughero viene prevalentemente utilizzato nella produzione di tappi di qualità. Si stima che, attualmente, sette bottiglie di vino su dieci in tutto il mondo siano chiuse con tappi di sughero. Il sughero viene utilizzato per tappare bottiglie di vino da secoli, si dice che furono alcuni pellegrini spagnoli a mostrarlo per la prima volta al frate Dom Perignon, ma ancora oggi, al netto dei miglioramenti apportati grazie alle moderne tecnologie, il tappo in sughero costituisce in tutto il mondo enologico la migliore e insostituibile tappatura per i vini di qualità.
Oltre all’indiscutibile bellezza estetica e al piacere del tatto, il successo dei tappi di sughero è decretato da alcune peculiarità di questo incredibile materiale. I tappi sono molto leggeri, impermeabili ed elastici e morbidi, caratteristiche queste ultime molto importanti poiché favoriscono la sua compressione senza deformarsi. Sono inoltre in grado di resistere alle temperature estreme, produrre un ottimo isolamento termico e hanno un elevato potere di aderenza, dovuto all’effetto “a ventosa” prodotto dalle cellule di sughero.
Sebbene buona parte del sughero prodotto sia destinato a diventare tappi, la loro produzione impiega circa i 2/3 della produzione mondiale, il sughero ha anche altre applicazioni. Il sughero è, ad esempio, un eccellente materiale isolante utilizzato sempre più in edilizia e, in particolare, nella bioedilizia, per coibentare in maniera naturale e sostenibile pareti e soffitti. Anche il settore tessile e calzaturiero stanno provando a sfruttare la singolare composizione di questo materiale, con cui è possibile confezionare abiti e scarpe. Il sughero viene inoltre impiegato in un settore apparentemente impensabile, l’industria aerospaziale. Le sue caratteristiche, come la leggerezza e la resistenza ad altissime temperature, hanno invece attirato l’attenzione della Nasa, l’Agenzia aerospaziale americana, e dell’Agenzia spaziale europea, che hanno deciso di utilizzare il sughero per realizzare componenti delle proprie navicelle spaziali.
Il Portogallo, grazie alla grande diffusione di querce da sughero, è il primo produttore ed esportatore mondiale di sughero. Dalla sola area del Montado, situata nella parte sud-orientale del Paese, proviene oltre il 50 per cento della produzione mondiale di sughero. Apcor, Associação Portuguesa da Cortiça, è il consorzio portoghese che tutela e promuove la filiera del sughero lusitana. È un’associazione di produttori fondata nel 1956 e con sede nel nord del Portogallo. La missione di Apcor è quella di promuovere e sviluppare il sughero come materia prima d’eccellenza, così come tutti i prodotti derivati. I tappi di sughero sono il prodotto più famoso dell’industria, con oltre dodici miliardi di bottiglie di vino chiuse ogni anno. Il tappo di sughero è stato per molti anni il sistema di chiusura del vino per eccellenza grazie alle sue proprietà uniche. Oggi è tornato in auge, oltre che per la capacità di conservazione del vino, anche grazie ai benefici ambientali che può offrire, i tappi di sughero sono infatti naturali, riutilizzabili e riciclabili. Le foreste di querce da sughero sono inoltre uno dei pochi esempi di silvicoltura totalmente sostenibile. Il sughero è una risorsa preziosa e dalla limitata distribuzione geografica, sono in corso studi per ampliarne gli utilizzi e favorire la diversificazione del settore, l’importante, però, è rispettare l’infaticabile lavorio delle querce e avere pazienza.
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