Acqua

5 città che hanno scelto di gestire l’acqua al meglio

Da Lione a Barcellona, da Essen a Malmo. Ecco come le città europee hanno puntato su resilienza e gestione sostenibile dell’acqua per affrontare i cambiamenti climatici.

Le risorse idriche e la gestione sostenibile dell’intero ciclo dell’acqua avranno un ruolo fondamentale nei prossimi decenni, in particolare nelle grandi città. Sia a fronte dei cambiamenti climatici sia ad una costante crescita della popolazione residente nei grandi centri urbani.

Per questo sia dall’Unione europea che da svariati organi istituzionali, avanzano proposte sempre più organiche, multidisciplinari e replicabili. Così da creare una rete di buone pratiche che renda gestibili eventi atmosferici estremi, alluvioni, siccità. In altre parole resilienza, ovvero la capacità di un sistema ecologico di rispondere e adattarsi a nuove esigenze.

Ecco quindi alcuni casi di successo, raccolti nel convegno “Acqua e resilienza territoriale” organizzato da Gruppo Cap a Milano per approffondire il dibattito sul ruolo della gestione idrica nell’elaborazione di strategie di sviluppo sostenibile.

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La confluenza dei due fiumi a Lione. Foto via JEFF PACHOUD / Getty

Lione, una città tra due fiumi

La cittadina francese sorge tra la confluenza di due importanti fiumi, il Rodano e il Saona, ed è oggi uno delle città più sostenibili d’Europa. La città è stata trasformata in 25 anni in un’ottica di sensibilità all’acqua, tramite progetti di raccolta delle acque, di creazioni di nuove aree verdi. Una vera e propria “riconciliazione” con l’acqua. Ne è un esempio il quartiere La Confluence, ex distretto industriale e oggi un vero e proprio angolo sostenibile di città. Qui l’acqua è parte integrante della vita quotidiana. Dagli usi domestici a quelli per il verde pubblico. Dalla gestione dei reflui alla raccolta dell’acqua piovana.

 

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L’alluvione del 2005 che ha colpito il sudest della Spagna. Foto via CESAR RANGEL / Getty

Barcellona, la prevenzione passa dalla tecnologia

La città catalana ha puntato sul monitoraggio e sulla risposta agli eventi estremi che puntualmente si trova ad affrontare, in particolare dopo la stagione estiva. Il piano prevede una comprensione globale sempre aggiornata dello stato della rete di fognature e corsi d’acqua, in modo da poterli evacuare l’acqua in caso di forti piogge. Per ciascuno dei bacini e dei comuni dell’area metropolitana, il piano fornisce una descrizione dettagliata delle aree soggette a inondazioni e del grado di pericolo di ciascuna zona interessata. In più la città partecipa al progetto europeo Bingo, creato proprio per accompagnare molte città europee nella progettazione di interventi mirati per affrontare le sfide date dai cambiamenti climatici.

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La water square realizzata a Rotterdam. Photo via Pallesh, Azarfane

Rotterdam, dove gli spazi pubblici raccolgono l’acqua

La città olandese è l’emblema di urbanizzazione e resilienza nei confronti dell’acqua. Tanto da essere riconosciuta in tutto il mondo come esempio nella gestione di tutto il ciclo integrato dell’acqua. Uno dei progetti forse più interessanti sono le “water square”, delle vere e proprie piazze d’acqua create ad hoc come bacini di contenimento nei casi di precipitazioni violente. Le piazze durante la maggior parte dell’anno sono vuote e utilizzate normalmente dai cittadini, in particolare dai più giovani. Durante le forti piogge si trasformano in invasi che, collegati ad altri bacini, riescono a gestire le piene e riutilizzare l’acqua nei momenti di siccità per il verde pubblico. Un lato della città che si trasforma in base al tempi atmosferico.

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Una vascha per la raccolta dell’acqua piovana e la fitodepurazione. Foto via André Vaxelaire

La rigenerazione di Malmo

È probabilmente la città europea più sostenibile. Già dai primi anni 2000 ha iniziato una profonda trasformazione in tutti i settori, energia, trasporti, edilizia, e gestione dell’acqua appunto. Come ogni città svedese ha redatto un master plan per la gestione dell’acqua piovana e reflua, costruendo nuovi canali e bacini di ritenzione. La città sta già vivendo in questi anni gli effetti dei cambiamenti climatici, con piogge sempre più intese e innalzamento del livello dei mari. Tetti verdi, una rete fognaria capace di gestire carichi d’acqua improvvisi e una progettazione degli edifici costruiti sopra  il livello del mare.

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Un pista ciclabile sospesa, che attraversa il fiume Escher. Foto via ullstein bild / Getty

La gestione sostenibile dell’Emscher

La riqualificazione fluviale dell’Emscher, fiume tedesco della Rhur, è forse il caso più importante e ben riuscito di tutta Europa. Il progetto ha visto un impiego enorme di risorse, per realizzare la bonifica di un bacino che ospita 5 milioni di abitanti e che una volta completato sarà il sistema di gestione di acque reflue più moderno al mondo. L’obiettivo principale del progetto è stato quello di una riqualificazione naturale del fiume e del suo bacino, in maniera tale che natura e spazi urbani potessero vivere fianco a fianco. Oggi è una delle aree naturalisticamente più evolute del Paese.

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