Alla Reggia di Venaria, dove si è svolto il G7, non è stata invitata la società civile. Che ha protestato nelle piazze. Ecco cosa hanno chiesto.
I dati pessimi dell’Oms sui danni alla salute per inquinamento
Sette milioni di persone sono morte prematuramente nel 2012 a causa dell’inquinamento. È il dato presente nel rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) pubblicato il 25 marzo che più che raddoppia le stime del 2008 e trasforma lo smog e l’inquinamento nella principale minaccia ambientale alla salute umana. Sette milioni di morti, infatti, rappresentano un
Sette milioni di persone sono morte prematuramente nel 2012 a causa dell’inquinamento. È il dato presente nel rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) pubblicato il 25 marzo che più che raddoppia le stime del 2008 e trasforma lo smog e l’inquinamento nella principale minaccia ambientale alla salute umana. Sette milioni di morti, infatti, rappresentano un ottavo del totale di decessi che si verificano in un anno nel mondo.
È evidente quindi che ridurre lo smog e l’inquinamento significa salvare milioni di vite umane. Lo studio e i nuovi dati svelano una relazione ancora più stretta tra l’esposizione all’inquinamento ambientale e indoor e problemi cardiovascolari e il cancro. Tutto questo va ad aggiungersi ai già noti danni alle vie respiratorie.
L’inquinamento indoor è quello che si verifica all’interno delle abitazioni dove si usano ancora stufe a legna, carbone, concime per cucinare e per il riscaldamento. Secondo l’Oms sarebbero 2,9 miliardi le persone soggette a questo tipo di inquinamento mentre le morti premature registrate nel 2012 sono 4,3 milioni.
L’inquinamento ambientale, quello dovuto ai trasporti, al settore industriale, al riscaldamento degli edifici e ad altri molti fattori, ha causato 3,7 milioni di morti nel 2012.
Molte persone sono esposte sia all’inquinamento indoor che ambientale, per questo non è possibile fare una semplice somma dei due dati per avere il totale delle morti premature. Le regioni più colpite sono quelle del sudest asiatico e del Pacifico occidentale.
“I rischi causati dall’inquinamento dell’aria sono oggi molto più seri di quanto si pensasse, in particolare per quanto riguarda le malattie cardiovascolari e gli ictus” ha detto Maria Neira, direttore del dipartimento per la salute pubblica dell’Oms.
I nuovi dati, più precisi e reali, rappresentano un grosso passo avanti nel miglioramento del piano dell’Organizzazione mondiale della sanità nel prevenire le malattie causate dall’inquinamento. Questi sono basati sulle misurazioni fatte sulla terraferma e dalle immagini satellitari, unite ai dati ufficiali diffusi dai vari enti e agenzie nazionali.
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