
Uno studio di Ipes-Food rivela fino a che punto la produzione di generi alimentari sia legata ancora ai combustibili fossili.
Il rischio maggiore oggi è la perdita della memoria storica. Per tenere vivo il ricordo, l’Onu ha indetto il 25 marzo la Giornata mondiale per l’abolizione della schiavitù.
Ci sono macchie che rimangono indelebili nella storia di una civiltà. La tratta di schiavi attraverso l’oceano Atlantico è una di queste ed è una ferita che non va dimenticata, bisogna tenere la cicatrice bene esposta affinché simili tragedie non si ripetano più. Per oltre 400 anni più di 15 milioni di uomini, donne e bambini sono stati vittime del commercio di schiavi, uno dei capitoli più bui della storia umana.
Il 25 marzo le Nazioni Unite hanno deciso di onorare la memoria delle vittime istituendo la Giornata internazionale di commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione.
Lo scopo della ricorrenza è quello di ricordare coloro che sono stati privati della libertà e che si sono battuti per l’abolizione della schiavitù. La giornata serve anche da monito e per mettere in guardia dai pericoli del razzismo e dell’intolleranza che tutt’oggi ammorbano la nostra società. Sebbene la schiavitù sia stata abolita, il commercio di esseri umani non è stato debellato.
Il tema dell’edizione del 2019 è “Il potere dell’arte per la giustizia“: fin da subito l’arte è servita ad affrontare il tema della schiavitù, dare forza alle comunità asservite e onorare coloro che hanno reso possibile la libertà. Sono numerosi gli esempi di espressione artistica – tra cui memoriali, canti, danze e opere architettoniche – che ci aiutano a ricordare la storia e le conseguenze della tratta.
Si stima che un terzo dei circa quindici milioni di persone che sono state deportate dall’Africa attraverso l’Atlantico fossero donne. Per loro la schiavitù era, se possibile, ancora più dura. Oltre a sopportare le difficili condizioni di lavoro forzato hanno sperimentato forme estreme di discriminazione e di sfruttamento a causa del loro sesso e del colore della loro pelle.
In tutto il pianeta sono state organizzate attività commemorative e il ricordo sarà affidato a cerimonie, eventi culturali, dibattiti, mostre e rassegne cinematografiche che proseguiranno anche dopo il 25 marzo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Uno studio di Ipes-Food rivela fino a che punto la produzione di generi alimentari sia legata ancora ai combustibili fossili.
Descritto dai dati delle piattaforme Microsoft, il lavoro d’ufficio è un flusso incessante di mail, riunioni e notifiche che soffocano la concentrazione.
La pista da bob di Cortina, dopo mesi di polemiche, è stata effettivamente costruita. Il commissario di Governo Simico racconta come ha portato in porto il progetto.
Troppe generalizzazioni, troppo spazio a guerre e povertà, poco ad ambiente e cultura e alle voci vere: lo dice il rapporto di Amref e Osservatorio Pavia.
Nel 2024 spesi 2.718 miliardi di dollari in armi, in un clima crescente di tensione. E le guerre rischiano di trasformarsi in profezie che si avverano.
Il cardinale Robert Francis Prevost è il nuovo Pontefice della Chiesa cattolica, successore di Jorge Mario Bergoglio. Ha scelto il nome di Leone XIV.
Un libro raccoglie storie ed esperienze dei primi quattro decenni di Fondazione Cesvi. Abbiamo intervistato il suo autore, il Presidente onorario Maurizio Carrara.
Il ritratto di un bambino mutilato a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza ha vinto il World press photo 2025, il concorso fotografico che da 70 anni documenta le complessità del presente.
Il parlamento dell’Ungheria ha approvato una nuova stretta repressiva che inserisce in Costituzione il divieto a manifestazioni come il Pride.