Il museo dell’Ara Pacis di Roma offre esperienze multisensoriali per i non vedenti

Al museo Ara Pacis di Roma è possibile fare visite indipendenti e coinvolgenti anche si soffre di problemi di vista, grazie alle nuove tecnologie di localizzazione.

Antenna international è un’azienda leader nella fornitura di esperienze multimediali all’interno dei musei. Sviluppa, in pratica, esperienze che rendono le visite al museo non solo possibili, ma anche piacevoli e di valore a tutti i visitatori con problemi alla vista o all’udito. In questo caso, gli strumenti multimediali hi-tech svolgono un ruolo importantissimo.

ara pacis
Il museo dell’Ara pacis a Roma © Antenna and Tooteko

Cosa fa Antenna international

Christine Murray, senior creative strategist di Antenna international, ha commentato due tendenze attuali che trova stimolanti e di ispirazione. “La prima è un maggiore interesse non solo nell’adattare le esperienze alle persone sorde o cieche, ma proprio nello sviluppare un processo di progettazione con queste comunità”. L’idea può essere espressa come “niente su di noi, senza di noi”. Abbracciando appieno questo principio, il team di Antenna international ha adottato un modello di co-creazione.

“Anche se la mia esperienza mi porterebbe a scrivere audio tour e a sviluppare applicazioni, non sono esperta nell’ambito dello scoprire il mondo senza vista o udito”, riconosce Murray. “Ma unendo le forze con le persone cieche o sorde fin dall’inizio di un progetto si può ideare e creare qualcosa che ha veramente più valore, che è più potente e importante”.

Il progetto Art for the blind in Italia

In Italia, Art for the blind è l’esempio calzante di questo tipo di progetto. Infatti, è stato ideato con il supporto di consulenti ipovedenti che lavorano con la startup italiana Tooteko: Anna Spina, che è ipovedente, e Deborah Tramentozzi, che è cieca. Il loro contributo è stato fondamentale per sviluppare il tour e la tecnologia che saranno presentate il 7 marzo a Roma. Tecnologie che non sono solo affidabili ma che possono essere usate davvero da chiunque.

Questo progetto innovativo unisce tecnologia e arte per permettere alle persone cieche o ipovedenti in visita al museo dell’Ara Pacis di Roma di vivere le opere d’arte attraverso il senso del tatto e, nel frattempo, ascoltare le descrizioni audio delle aree che stanno visitando. Così, i monumenti della Roma imperiale e le opere d’arte del museo possono essere esplorate grazie a un’esperienza multisensoriale.

This ring is an essential component to the multi sensory experience © Courtesy of Tooteko
Questo anello è un elemento fondamentale dell’esperienza multisensoriale © Tooteko

I quattro elementi del tour all’Ara Pacis

Alla base di questa esperienza ci sono quattro elementi: un anello, delle targhette incise con la scrittura braille, una mappa in rilievo e un tablet. L’anello riconosce le targhette associate a opere d’arte specifiche e seleziona in automatico la giusta descrizione audio da far partire sul tablet, che si trova in un astuccio a tracolla. La mappa tattile, invece, dà ai visitatori più autonomia all’interno del museo, descrivendone gli spazi e i luoghi delle mostre audio-tattili.

Deborah Tramentozzi experiences the ARA Pacis Museum in Rome © Courtesy of Antenna and Tooteko
Deborah Tramentozzi durante un’esperienza al museo dell’Ara Pacis a Roma © Antenna and Tooteko

Musei più accessibili grazie alle app

Grazie agli sviluppi tecnologici degli ultimi anni, la seconda tendenza per rendere i musei più accessibili ai visitatori sordi e ciechi è l’uso di applicazioni che si avvalgono di una tecnologia di posizionamento indoor. Localizzando una persona all’interno del museo, l’app le propone i contenuti rilevanti al momento giusto. Ad esempio, l’Indiana state museum negli Stati Uniti sta creando prototipi per usare segnali luminosi che grazie alla localizzazione attivano contenuti per i visitatori ciechi o ipovedenti. Quasi come avere “un amico nel taschino”, questa tecnologia permette visite indipendenti e un racconto del museo più coinvolgente per le persone disabili.

Murray svela il suo obiettivo ultimo: “Fornire alle persone cieche, ipovedenti e sorde uno strumento che gli dia sicurezza, indipendenza e un senso di libertà nel visitare un museo come e quando scelgano di farlo. È questo il punto. Non l’accesso, ma la parità”.

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