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Le api sono fondamentali per la nostra sopravvivenza eppure, a causa dell’impatto umano, rischiano di scomparire. La giornata mira a focalizzare l’attenzione sulla loro importanza.
Da oltre trenta milioni di anni le api svolgono un servizio ecosistemico essenziale aiutando i fiori a espandere il proprio areale e a riprodursi. Oltre che alla sopravvivenza di molte specie vegetali, questi incredibili insetti sono necessari per la sopravvivenza della nostra specie, contribuendo in maniera decisiva alla sicurezza alimentare globale. Oltre due terzi delle colture utilizzate per la nutrizione umana sono infatti impollinati dalle api, le quali svolgerebbero inoltre un ruolo attivo nel mantenimento della biodiversità e nel ripristino delle aree prossime alla desertificazione. Le api, considerate oggi dei super-organismi, potrebbero perfino aiutarci nella comprensione del nostro cervello.
I motivi per proteggere queste piccole e laboriose creature (anche se ovviamente la conservazione della natura dovrebbe prescindere da ragionamenti utilitaristici) sono dunque molteplici. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle api e chiedere azioni concrete per la loro tutela, si celebra il 20 maggio la Giornata mondiale delle api. La giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite il 20 dicembre del 2017 ed è stata festeggiata per la prima volta il 20 maggio 2018.
La giornata verrà celebrata in oltre 115 nazioni, il merito è però soprattutto della Slovenia, e in particolare della Federazione slovena degli Apicoltori, che ha sollecitato l’Onu per il riconoscimento ufficiale della giornata. Il governo sloveno è in prima linea nella lotta per la salvaguardia delle api, non a caso è stato il primo, nel 2011, a vietare l’uso di pesticidi sul territorio nazionale. L’apicoltura è un’attività molto radicata nella cultura slovena, si stima che ogni 10mila sloveni 200 abbiano un’attività di apicoltura. La tradizione vuole che ogni apicoltore personalizzi la propria arnia di legno con motivi tipici del folklore sloveno.
La scelta della data in cui si celebra la Giornata mondiale delle api non è casuale. Mentre nell’emisfero boreale maggio è il mese centrale per l’impollinazione, nell’emisfero australe corrisponde alla produzione del miele e poi della lavorazione dei suoi derivati. Inoltre uno dei primi pionieri della moderna apicultura, lo sloveno Anton Janša (1734–1773), è nato proprio il 20 Maggio.
Scopri Bee my Future, il progetto per la salvaguardia delle api
In appena trenta anni, dal 1980 al 2010, la popolazione mondiale di api e vespe si è ridotta del 36 per cento. Le api sono minacciate soprattutto dai prodotti chimici utilizzati in agricoltura, come pesticidi e insetticidi. In particolare il pericolo principale è rappresentato da una famiglia di insetticidi, i neonicotinoidi che riducono olfatto, memoria e senso dell’orientamento delle api. Per combattere questo pericolo nel 2013 l’Unione europea ha vietato l’uso di tre pesticidi particolarmente nocivi, ma le misure adottate sono ancora insufficienti. Altri pericoli sono l’indebolimento del loro sistema immunitario, i cambiamenti climatici, la perdita di habitat e l’aumento delle monocolture che determinano mancanza di risorse mellifere.
La celebrazione, quest’anno, si arricchisce di buone notizie. La prima è che Bee my future, il progetto di LifeGate di apicoltura urbana in ambiente biologico, che dal 2015 a oggi ha tutelato oltre 10 milioni di api, sbarca anche nella città metropolitana di Roma. Il merito è della collaborazione con Buono, associazione di promozione sociale fondata da scienziati con la voglia di scoprire, preservare e divulgare il mondo degli insetti impollinatori. L’apiario si trova nell’oasi Lipu di Castel di Guido. LifeGate inizierà con l’adozione di 5 delle venti arnie de Il Miele Buono, supportando l’associazione sia nelle azioni di biomonitoraggio con sistema Melixa, sia nella diffusione dei dati.
Altra buona notizia riguarda Coop: riprende infatti la campagna Ogni ape conta, il progetto della catena della Gdo per la tutela delle api mellifere e selvatiche. In due anni, sono state ospitate e tutelate 1 miliardo e 203 milioni di api mellifere e 156 mila api osmie. L’obiettivo è infatti quello di tutelare e monitorare anche l’azione delle api selvatiche. Eccellenti impollinatrici, queste api svolgono un’azione complementare a quella delle mellifere, contribuendo a garantire e migliorare la biodiversità.
A dare una mano alle piccole bottinatrici quest’anno c’è anche Monini. L’azienda che da oltre un secolo produce olio extravergine di oliva di qualità, infatti, ha dato il via dal 2018 a Orizzonte 2030, il programma pensato per proteggere un milione di api e adottare metodi di coltivazione a loro favorevoli. Grazie al supporto di LifeGate e dell’Università di Bologna, sarà avviata una ricerca scientifica per studiare la vita delle api, mellifere e selvatiche, nella Tenuta in Toscana di Monini dove saranno piantati migliaia di nuovi olivi biologici, valutando l’impatto positivo delle api sulla biodiversità.
Da quando sono iniziate le celebrazioni, nel 2018, ogni anno vengono organizzate numerose iniziative per approfondire la conoscenza di questi animali. Il primo anno, la Slovenia ha perfino coniato una moneta da due euro raffigurante un alveare e dato la possibilità di partecipare a conferenze, visite guidate e laboratori per grandi e piccini. Anche in Italia sono stati organizzati numerosi eventi come la degustazione di mieli e attività ludiche e didattiche. Il parco dell’Aveto, in Liguria, ha organizzato una visita all’apiario didattico di Corerallo, mentre all’oasi del Bosco di S. Silvestro di Caserta sono previsti incontri con gli apicoltori, degustazioni e laboratori.
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