
Erdogan provoca portando migranti al confine tra Grecia e Turchia, come nella crisi del 2020. E Atene schiera i soldati sull’isola di Lesbo.
Grecia e Turchia si accusano reciprocamente di trattamenti disumani, dopo la scoperta di migranti nudi e feriti alla frontiera tra i due paesi.
Attenzione: le immagini presenti nel video non sono adatte ad un pubblico particolarmente sensibile
Nudi, in alcuni casi feriti. Obbligati ad attraversare il fiume Evros dalla Turchia verso la Grecia. Novantadue migranti sono stati ritrovati al confine tra le due nazioni dalle autorità greche, secondo le quali le persone in questione hanno dichiarato di essere state trasportate alla frontiera da tre mezzi dell’esercito turco.
“I nostri agenti hanno riferito che i migranti sono stati ritrovati privi di abbigliamento e che alcuni di loro presentavano ferite visibili”, ha confermato Paulina Bakula, portavoce dell’agenzia europea preposta alla vigilanza delle frontiere esterne, Frontex.
Una serie di foto circolate sui social network hanno suscitato reazioni indignate nel mondo intero. A cominciare dalle Nazioni Unite, che hanno sottolineato il “profondo smarrimento” di fronte alle immagini. Mentre il ministro della Protezione civile del governo di Atene, Takis Theodorikakos ha parlato di spettacolo disumano. Lo stesso esecutivo della Grecia non ha esitato a puntare il dito contro la Turchia, affermando che sarebbero stati i suoi militari ad obbligare i migranti a rimanere nudi. Il ministro per le Migrazioni, Notis Mitarachi, ha in particolare parlato di “vergogna per la civiltà”.
Una ricostruzione che, però, è stata smentita con fermezza da Ankara. La presidenza turca ha pubblicato una serie di messaggi sui social network (in inglese, greco e turco) nei quali ha rinviato al mittente ogni accusa. Contrattaccando duramente: “Invitiamo la Grecia a rinunciare al più presto alla sua attitudine disumana nei confronti dei rifugiati, a porre fine alle affermazioni false e prive di fondamento nei nostri confronti”, ha dichiarato il responsabile della comunicazione della presidenza della Turchia, Fahrettin Altun.
La maggior parte dei migranti, principalmente di origine siriana e afgana, ha però confermato agli agenti di Frontex di essere stati trasferiti dai militari turchi.
Ma va detto che anche la Grecia è sistematicamente accusata da organizzazioni non governative e inchieste giornalistiche di aver rinviato illegalmente gruppi di migranti in Turchia, anche in modo violento. Si sospetta perfino che alcuni di loro siano stati volontariamente abbandonati su gommoni in acque territoriali turche. E la stessa Frontex è sotto indagine dopo la pubblicazione di un rapporto dell’Ufficio anti-frode europeo che critica il comportamento di alcuni funzionari dell’agenzia, accusati proprio di aver nascosto i rinvii illegali di migranti dalla Grecia verso la Turchia.
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha condannato quelli che ha definito “metodi disumani e degradanti” e ha chiesto che sulla questione venga aperta un’inchiesta approfondita.
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