Il Living planet report del Wwf testimonia che la crisi della biodiversità è reale e intrecciata alla crisi climatica. Ma possiamo invertire la rotta.
L’Abbecedario degli animali
21 illustrazioni color pastello, 21 lettere e 21 animali abbinati a 21 forme di sfruttamento che descrivono il mondo che gli abbiamo riservato. L’Abbecedario degli animali ci mette davanti alle nostre scelte quotidiane nel modo più semplice. L’editoriale di Essere Animali.
Sfogliando Abbecedario degli animali la prima cosa che salta agli occhi sono bellissimi disegni dai toni pastello. E l’inganno a prima vista è che lo si potrebbe pensare un libro per bambini, quando guardando bene le immagini e leggendo i testi che le accompagnano parla in realtà prevalentemente agli adulti, trattando tematiche tutt’altro che facili: cosa accade agli animali dietro i tendoni dei circhi, negli allevamenti, negli zoo, nei laboratori di ricerca, per la produzione di pellicce, per produrre olio di palma oppure per mostrarli negli acquari.
Le forme di sfruttamento degli animali, dalla A alla Z
Un volume che racconta 21 forme di sfruttamento degli animali, dalla A alla Z, divise specie per specie. Ci troviamo la zebra imprigionata allo zoo, l’orango che si trova senza casa per l’olio di palma, il topo usato per i test, il visone ucciso per la vanità o il salmone per il sushi.
Ogni lettera è un disegno ma anche un testo che lo accompagna, scritto volutamente in modo quasi didascalico, distaccato, senza prendere posizione, con un link (attivabile tramite qr code) a numerose fonti ufficiali. Racconta la realtà semplicemente per quello che è.
Comunicare e far conoscere questa realtà è il lavoro che le associazioni animaliste fanno da tempo, utilizzando tantissimi modi. Ma rimane ancora un compito difficile. E proprio per capire la difficoltà di questo compito e analizzare le modalità di comunicazione e i rispettivi risultati nella ricezione del messaggio, il sociologo Alessandro Fiori, autore del volume, alcuni anni fa ha iniziato con Essere Animali una ricerca. Ha seguito iniziative, analizzato i volantini e i cartelli, osservato le reazioni dei passanti mescolandosi a loro, ha partecipato anche a riunioni e incontri pubblici.
Comunicare in modo morbido per avvicinare il lettore
Da questa ricerca ha scoperto come per raggiungere le persone sia necessario superare molte barriere e come alcuni messaggi funzionino meglio di altri. E così è nata l’idea di coinvolgere gli studenti del corso di comunicazione pubblicitaria presso l’università di Urbino e creare un progetto che potesse generare curiosità e informare in modo morbido, senza scene forti, senza accusare, attirando il lettore piano piano verso temi che altrimenti lo avrebbero allontanato.
L’Abbecedario degli animali, pubblicato da Safarà Editore, è il risultato di quel lavoro. Come associazione ci siamo subito trovati entusiasti della ricerca, del progetto e dello scopo, visto che la comunicazione in questo ambito è il nostro pane quotidiano e cerchiamo ogni giorno di migliorarla per ottenere risultati migliori.
Ricordo ancora i momenti di brainstorming, in cui si cercava di unire sotto la stessa lettera una specie animale e un modo in cui viene sfruttata, o un prodotto per cui soffre. Ed è in quel momento che ti accorgi di tutti i modi in cui ancora oggi gli animali soffrono o vengono uccisi, che sono almeno tanti quante le lettere dell’alfabeto. E in cui pensi a quanto lavoro ci sia ancora da fare per dare veri diritti agli animali.
Il mondo attorno a noi piano piano sta però accogliendo queste idee, sta aprendo gli occhi. Non passa giorno che non si parli di queste problematiche o in cui non ci siano buone notizie, anche epocali a volte. Ma i numeri pendono ancora dalla parte sbagliata della bilancia, troppi animali massacrati e ancora pochi salvati o risparmiati da una vita di dolore.
L’importanza delle piccole, grandi scelte
In mezzo a tutto questo non c’è da immaginarsi solo una battaglia infervorata tra attivisti e ricercatori, politici, multinazionali. L’ago della bilancia potrebbero spostarlo anche le persone comuni iniziando a fare delle scelte: non andando più al circo o allo zoo, non acquistando animali ma adottando quelli abbandonati, non comprando capi in pelliccia, spostando la propria alimentazione verso la dieta vegana. Se solo fossero veramente consapevoli del problema e dell’importanza delle proprie scelte.
Ecco, questo progetto, e la conseguente stampa sotto forma di libro, nascono per dare un nuovo strumento nelle mani di chi desidera un futuro in cui ad ogni lettera si associno solo specie animali in situazioni di libertà e non sottoposte a sfruttamento. Uno strumento in più per raggiungere e portare dalla parte giusta della bilancia chi ancora non conosce o non si è posto il problema.
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