Alzheimer e demenza: quattro startup che si occupano di fragilità

In Italia, un milione di persone soffre di demenza (circa 650mila di Alzheimer). Ecco quattro startup che rispondono ai bisogni di pazienti e caregiver.

  • Si stima che nel 2030 ci saranno 75 milioni di persone colpite da Alzheimer e altre forme di demenza.
  • Una popolazione sempre più numerosa, con esigenze specifiche che richiedono soluzioni ad hoc.
  • Abbiamo selezionato quattro startup che hanno ideato servizi dedicati ai pazienti e ai loro familiari: VillageCare, Dementia Village, MindAhead, Accexible.

L’Alzheimer è una priorità mondiale per la salute pubblica: a dirlo è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Secondo le stime ufficiali, questa patologia rappresenta il 50-80 per cento di tutti i casi di demenza ed è in costante aumento; per sensibilizzare sul tema è stata istituita anche una giornata mondiale, il 21 settembre. Di pari passo con la sua diffusione, si è assistito anche alla nascita di aziende e startup che si occupano di fragilità, offrendo servizi mirati in grado di rispondere ai bisogni emergenti dei pazienti e dei loro caregiver.

L’Alzheimer è un’emergenza sanitaria globale

L’Alzheimer consiste in un progressivo deterioramento delle capacità e funzioni del cervello. Chi ne soffre è soggetto a un lento declino delle abilità di memoria, ragionamento e pensiero e, di conseguenza, perde gradualmente la propria autosufficienza fino a diventare completamente dipendente dagli altri. I dati del Global action plan 2017-2025 dell’Oms rivelano che, se nel 2015 le persone colpite da Alzheimer e altre forme di demenza erano 47 milioni in tutto il mondo, entro il 2030 arriveranno a 75 milioni.

Solo in Italia, stando alle Linee di indirizzo nazionali sui percorsi diagnostico terapeutici assistenziali per le demenze, attualmente oltre un milione di individui soffre di demenza (circa 650mila di demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni di cittadini sono coinvolti direttamente o indirettamente nella loro assistenza. Una popolazione sempre più numerosa e variegata, con esigenze e bisogni propri che generano una richiesta crescente di servizi. Proprio per rispondere a questa incessante domanda, stanno nascendo in tutto il mondo aziende e startup dedicate alle demenze e alla fragilità. Noi ve ne raccontiamo quattro.

Quattro startup che si occupano di demenza e fragilità

VillageCare

Secondo le ultime stime Istat, oggi in Italia quasi 3,8 milioni di anziani non sono autosufficienti e hanno dunque bisogno di essere sostenuti e affiancati nella propria quotidianità. Nella maggior parte dei casi a prendersi cura di loro sono i figli. Ed è proprio per supportare le famiglie impegnate in questo delicato compito che è nata VillageCare, una vera e propria “bussola” cui affidarsi per orientarsi nella ricerca di servizi e soluzioni ad hoc, nel proprio territorio e non solo.

Si tratta di un portale nazionale di consulenza che aiuta i professionisti e tutti quei figli che hanno un genitore fragile di cui occuparsi a gestire i diversi aspetti: dalla ricerca di piccoli aiuti domestici o di una badante fissa alla prenotazione di visite mediche a domicilio o consulti medici specialistici telefonici, fino all’organizzazione di soggiorni protetti in hotel dove gli anziani possono socializzare e sentirsi al sicuro.

La startup, che fa parte dell’ecosistema di LifeGate Way, è in grado di gestire richieste provenienti da tutto il territorio nazionale, isole incluse, selezionando le migliori soluzioni pubbliche e private sulla base delle richieste delle famiglie e ideando un percorso di consulenza personalizzato cucito su misura. Mette a disposizione anche articoli e guide, realizzati in collaborazione con esperti, che approfondiscono i temi dell’assistenza ai soggetti non autosufficienti. Tra le risorse c’è anche un percorso psicologico per aiutare i caregiver a recuperare energia per sé e per la cura del proprio caro.

Dementia Village 

Più l’Alzheimer avanza e più le difficoltà per il paziente aumentano, per cui a un certo punto diventa inevitabile pensare a un’assistenza continua. Dva Dementia Village Associates crea ambienti di vita personalizzati per anziani fragili che hanno bisogno di essere assistiti e seguiti. Non grandi edifici anonimi, bensì zone gestibili e piacevoli dove i residenti possano sentirsi a casa e sicuri, a proprio agio, e godere degli stessi comfort a cui erano abituati in precedenza. Ambienti facilmente accessibili anche per i familiari, con tutti i servizi necessari e la presenza costante degli operatori sanitari. L’obiettivo è quello di garantire una buona qualità di vita ai pazienti anche in un momento così delicato.

In Italia, il primo villaggio creato da Dementia Village è il Villaggio Emmanuele, nel quartiere Bufalotta di Roma. Si tratta di una struttura residenziale interamente pensata e dedicata ai malati di Alzheimer, per offrire loro gratuitamente un contesto stimolante, sicuro e distensivo, in cui riprodurre stili e modi di vita familiari, così da preservare il più a lungo possibile le capacità cognitive residue.

residenza per anziani
Una residenza per anziani © Dean Mitchell/iStockphoto

MindAhead

Fondata a metà del 2022 da un team di esperti italo-tedeschi, MindAhead è un’innovativa piattaforma digitale per la diagnosi precoce e la prevenzione del declino cognitivo. Attraverso un algoritmo sviluppato in collaborazione con neurologi e neuropsicologi e basato su metodi clinicamente testati, si propone di aiutare le persone a controllare e migliorare la salute del proprio cervello.

L’obiettivo finale di questa startup innovativa è quello di sviluppare una soluzione di digital therapeutic che consenta di rallentare il decadimento cognitivo alla base di patologie di demenze, quali proprio l’Alzheimer. Le digital therapeutic o terapie digitali rientrano nel grande capitolo dell’health tech e prevedono l’uso di tecnologie in abbinamento alle terapie mediche tradizionali come i farmaci.

Accexible

Ancora oggi la diagnosi di Alzheimer risulta complessa poiché non esistono esami in grado di individuare con certezza la malattia. La startup Accexible sta tentando di migliorare le cose. Ha ideato infatti un sistema di intelligenza artificiale in grado di cercare i primi segni di patologia nella voce. L’idea di fondo, supportata da diversi studi, è che le alterazioni cerebrali si manifestino in maniera precoce proprio attraverso la voce. Il sistema di allarme di Accexible analizza sia cosa dice la persona sia come lo dice, rilevando in pochi istanti i primi campanelli di allarme di alcune malattie con una precisione superiore al 90 per cento.

Attualmente la startup sta sviluppando modelli per applicare l’analisi del parlato alla diagnosi non solo di Alzheimer ma anche di altre patologie legate al deterioramento cognitivo, come il Parkinson, e di depressione e ansia. L’applicazione è già utilizzata da 10mila pazienti e da 50 medici in cinque paesi diversi.

 

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