Grazie a un incredibile progetto sarà ripristinata la foresta pluviale temperata in Galles, riportando la natura del passato celtico.
A Trump piacciono pure i pesticidi neonicotinoidi pericolosi per le api
Dopo la guerra al clima, l’abbandono dell’accordo di Parigi e la ripresa del carbone, l’amministrazione Trump ha deciso di permettere l’uso dei pesticidi ritenuti pericolosi per le api e per gli altri impollinatori.
Era il 2014 quando Obama, in un memorandum, sottolineava l’importanza di proteggere le api e gli altri impollinatori dal declino registrato a livello globale. Nei mesi successivi si insediò una task force e il direttore del National wildlife refuge system (la rete delle aree protette e dei parchi nazionali americani) pubblicò una strategia nazionale per la messa al bando dei neonicotinoidi e delle sementi geneticamente modificate all’interno delle aree protette americane. Questo portò alla messa al bando nel 2016 dei neonicotinoidi, anche nel trattamento delle sementi.
Leggi anche: Europa, vietati i pesticidi neonicotinoidi pericolosi per le api e gli insetti impollinatori
Trump ha deciso: i neonicotinoidi si possono usare
Ma nell’agosto 2018, come accaduto in molti altri casi, l’attuale amministrazione ha deciso di andare nuovamente contro scienza e senso comune e permettete l’impiego dei neonicotinoidi nelle aree agricole all’interno delle aree protette, revocando di fatto il divieto del 2014.
Scopri Bee my Future, il progetto per la salvaguardia delle api
“Non c’è spazio per l’agricoltura industriale nelle aree destinate alla conservazione della biodiversità e alla protezione della maggior parte delle specie vulnerabili, come appunto gli impollinatori come api e farfalle monarca”, ha commentato a suo tempo Jamie Rappaport Clark presidente di Defenders of wildlife. “La decisione da parte dell’amministrazione Trump di permettere l’uso di sostanze tossiche e di colture geneticamente modificate all’interno dei nostri parchi nazionali e riserve naturali è un insulto”.
Nel memorandum scritto dall’attuale vice presidente dell’Us fish and wildlife service, Greg Sheehan, si legge che l’utilizzo delle sostanze sarà valutato di caso in caso secondo il National environmental policy act (l’insieme di leggi per la protezione ambientale degli Stati Uniti) e le politiche per le aree protette. Insomma un paradosso in termini, un ossimoro. Perché permettere l’impiego di sostanze che la comunità scientifica a vari livelli ritiene tossiche e pericolose per gli insetti impollinatori, non ha nulla a che vedere con la “protezione” dell’ambiente. Men che meno nelle aree protette.
Una decisione inspiegabile, dato che sono numerosissimi gli studi e i pareri che ritengono queste sostanze pericolose e che hanno portato la Commissione europea a vietarne l’utilizzo lo scorso aprile in tutto il territorio europeo. Da sottolineare che il voto non fu unanime nonostante tutto e che Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Danimarca, scelsero il no.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Brexit è anche questo: il Regno Unito ha deciso di concedere agli agricoltori l’impiego, seppur temporaneo, di uno dei pesticidi più pericolosi per le api.
Nove milioni di api morte solo ad agosto a causa di due insetticidi rilevati dall’Ats di Brescia. Le associazioni di apicoltori presentano un esposto in procura.
I volontari del Wwf hanno trovato tracce che non erano – come di consueto – di una Caretta caretta, bensì di una tartaruga verde.
La bioluminescenza è nata sott’acqua circa 540 milioni di anni fa. Gli octocoralli, antenati dei coralli molli, hanno evoluto per primi la capacità di produrre luce durante il periodo Cambriano. Ingegnoso strumento di comunicazione, predazione e difesa.
La popolazione di vermocane è diventata invasiva, la causa principale è l’aumento delle temperature dell’acqua. Ma è così terribile come dicono?
Il documentario di Camilo de Castro Belli e Brad Allgood fa luce sul collegamento tra allevamenti di bestiame, sviluppo economico e sociale e attività illegali.
Un’imponente operazione di soccorso ha portato in salvo la megattera che era rimasta intrappolata nelle reti al largo dell’Australia.
Una storia di successo per la conservazione della lince iberica: il suo stato passa da “in pericolo” a “vulnerabile”.