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Amnesty International nomina la leggendaria cantante folk e l’artista attivista cinese ambasciatori della coscienza 2015, riconoscimento dedicato a chi lotta per i diritti umani.
La cantante Joan Baez e l’artista cinese Ai Weiwei sono stati nominati ambasciatori della coscienza 2015 di Amnesty International. La cerimonia di consegna del premio avverrà il 21 maggio prossimo a Berlino alla presenza della cantante Patti Smith. Il premio è il principale riconoscimento conferito da Amnesty International dedicato a coloro che, nella vita e nella carriera professionale, si impegnano nella lotta per i diritti umani.
“Il premio è un tributo a personalità straordinarie che usano il loro talento per sensibilizzare tantissime altre persone. Joan Baez e Ai Weiwei se lo meritano davvero. Sono una fonte d’ispirazione per migliaia di attivisti per i diritti umani, in America e in Asia così come altrove nel mondo” – ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International. E, infatti, Joan Baez e Ai Weiwei si sono distinti, senza ombra di dubbio, per aver dedicato la propria esistenza e la propria arte a difesa della dignità umana, per il diritto all’uguaglianza.
Proprio il 24 marzo di cinquant’anni fa, Joan Baez suonava nella città di St. Jude in Alabama, cantando per i partecipanti della storica marcia di Martin Luther King per i diritti civili, da Selma a Montgomery. Baez affiancò poi Martin Luther King in molte altre occasioni e alla marcia su Washington del 1963, lui stesso fece riferimento più volte a Joan e alla sua interpretazione di We Shall Overcome, inno dei diritti civili scritto da Pete Seeger. Quell’inno Joan lo cantò nuovamente alla Sproul Plaza durante le manifestazioni alla UC Berkeley e in molte altre proteste. “Con la sua voce ipnotizzante e l’impegno instancabile in favore delle proteste pacifiche e dei diritti umani per tutti, Joan Baez rappresenta da oltre 50 anni una formidabile forza positiva” – ha sottolineato Shetty.
All’inizio degli anni Settanta, Joan Baez ha anche contribuito a fondare i gruppi di Amnesty International nell’area della baia di San Francisco.
Ai Weiwei, artista cinese di fama mondiale, ha trascorso lunghi periodi in cella per aver difeso la libertà di espressione in Cina. Nel 2010 è stato incarcerato e brutalmente picchiato per aver testimoniato in difesa di Tan Zuoren, attivista per i diritti ambientali. Un anno dopo è stato nuovamente imprigionato senza essere mai stato incriminato. I suoi lavori d’artista sono una continua indagine sui diritti umani ed esplorano i limiti alla libertà d’espressione della popolazione cinese. Un artista scomodo che il governo cinese ha più volte cercato di mettere a tacere: Ai Weiwei è tuttora sottoposto a sorveglianza e non può lasciare la Cina.
“Attraverso le sue opere, Ai Weiwei ci ricorda che il diritto di ogni persona a esprimere se stessa dev’essere protetto, non solo per il bene della società ma anche per quello dell’arte e dell’umanità” – ha commentato Shetty.
Nelle precedenti edizioni, il premio ambasciatore della coscienza è stato conferito a Vaclav Havel (2003), Mary Robinson e Hilda Morales Trujillo (2004), U2 e Paul McGuinness (2005); Nelson Mandela (2006); Peter Gabriel (2008); Aung San Suu Kyi (2009, ritirato nel 2012); Harry Belafonte e Malala Yousafzai (2013).
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