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Ex giornalista e militare, fondatore di Forza Italia e fedelissimo di Berlusconi, Tajani è stato eletto con 351 voti, contro i 282 del socialista Pittella.
Antonio Tajani, membro del Partito popolare europeo (Ppe), è stato eletto nella giornata di ieri alla presidenza del Parlamento europeo. I deputati riuniti a Strasburgo lo hanno scelto per succedere al tedesco Martin Schulz, socialdemocratico, che ha rinunciato a ripresentarsi alla testa dell’istituzione dopo aver ricoperto la carica per cinque anni.
Tajani, 63 anni, ha ricevuto 351 voti, contro i 282 raccolti dal socialista Gianni Pittella. La sua elezione è stata possibile dopo il ritiro della candidatura del belga Guy Verhofstadt, arrivato in mattinata, che ha consentito ai conservatori del Partito popolare di trovare un punto d’intesa con i liberali dell’Adle e con le forze “euroscettiche moderate”. Non si è trattato, tuttavia, di un’elezione semplice: contrariamente alla prassi, infatti, tra i gruppi parlamentari non si è scelta la via della concertazione, bensì quella della battaglia politica.
Così, in assenza di un accordo tra i principali partiti, il Ppe – che detiene la maggioranza relativa a Strasburgo – aveva fatto il nome di Tajani sperando in un sostegno del gruppo dei socialdemocratici. Ciò in ragione del fatto che Schulz venne confermato per un secondo mandato, nel luglio del 2014, proprio grazie al convergere di un sostegno bipartisan sul suo nome. Il principale gruppo socialista europeo, così come i verdi e la sinistra, hanno però preferito non concedere i propri voti al politico italiano, “soprattutto in ragione della sua storia politica”, osserva questa mattina il quotidiano francese Le Monde.
Il nuovo presidente dell’organismo legislativo dell’Ue – al quale sono andati gli auguri del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni – è un ex giornalista e ufficiale dell’aeronautica militare. È stato eletto al Parlamento europeo per la prima volta nel 1994, prima di diventare per due volte membro della Commissione di Bruxelles: la prima ai Trasporti, la seconda all’Industria.
La carriera politica di Tajani in Italia è stata contraddistinta soprattutto dalla figura di Silvio Berlusconi, al quale il politico romano si è legato sin dalla nascita di Forza Italia e del quale è stato anche portavoce negli anni Novanta. Fedelissimo del Cavaliere, Tajani fece parte del gruppo di fondatori del partito, assieme – tra gli altri – a Marcello Dell’Utri e Cesare Previti. È stato candidato anche sindaco a Roma, nel 2002, battuto da Walter Veltroni.
“Ringrazio tutti – ha dichiarato il nuovo presidente rivolgendosi all’Aula dopo l’elezioni -, sia coloro che hanno votato per me sia coloro che hanno votato per il mio amico Gianni Pittella, e saluto anche chi ha scelto altri candidati. È stato un confronto democratico. Ora sarò il presidente di tutti, rispetterò tutti gli eurodeputati e tutti i gruppi. Voglio dedicare il risultato alle vittime del terremoto che ha colpito il mio Paese, cui va un messaggio forte di solidarietà, come a tutte le vittime del terrorismo”.
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