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Da cosa nasce l’esigenza di organizzare una fiera dedicata alla sostenibilità nella natura alpina? “Sostenere” significa tenere qualcosa o qualcuno sollevati sopportandone il peso e significa anche rinforzare, aiutare, difendere e dare appoggio, accudire e nutrire. “Consumare” significa ridurre al nulla e finire un bene con l’uso, logorare, dissipare, sfruttare. Basta riflettere sul valore e
Da cosa nasce l’esigenza di organizzare una fiera dedicata alla sostenibilità nella natura alpina?
“Sostenere” significa tenere qualcosa o qualcuno sollevati sopportandone il peso e significa anche rinforzare, aiutare, difendere e dare appoggio, accudire e nutrire. “Consumare” significa ridurre al nulla e finire un bene con l’uso, logorare, dissipare, sfruttare. Basta riflettere sul valore e il senso delle due parole per capire che la società dei consumi non ha futuro e che occorre ricostruire una società sostenibile, che sappia aiutare, accudire, rinforzare, nutrire uomini e natura. Nelle Alpi, così come in molti luoghi “marginali” del nostro continente e in intere nazioni del pianeta Terra, le pratiche della sostenibilità, pur ridotte, non hanno mai cessato di esistere. Certamente la società urbana, sempre più artificiale e imperniata su una visione consumistica, ha penetrato le vallate alpine, ha ridotto molti fondovalle a luoghi privi di anima e senza tempo, ha portato con sé i riti urbani e le mode del turismo e dei consumi di massa. Ravvivare, accompagnare, aiutare, difendere, accudire, dare appoggio, rinforzare, nutrire le Alpi e chi ancora resiste nei piccoli paesi di versante, negli alpeggi, lungo i sentieri e le antiche vie di comunicazione intervallive, lontane dalla velocità che consuma, sfrutta, dissipa e logora: questo è lo scopo della “Fiera della sostenibilità nella natura alpina”. Ma anche reimparare a stare insieme, per fare festa, conoscersi, parlarsi, confrontarsi e confortarsi, preparando un tempo dove il margine possa rimettersi al centro, per aiutare ed aiutarci a vivere in leggerezza e in “sostenibilità”.
Cosa si può trovare alla Fiera?
I cinque week end di appuntamento saranno ricchi di conferenze, dibattiti, incontri culturali, laboratori, visite guidate, attività ludico-didattiche per bambini e famiglie, mostre, serate musicali e manifestazioni sportive. Natura, sport, cultura ed enogastronomia, tradotti in una serie di appuntamenti connessi dal tema della sostenibilità nelle Alpi, continueranno il percorso intrapreso nella prima edizione del 2012, declinando questo termine secondo i tre parametri che la devono caratterizzare: ambiente, società, economia. Nello specifico, quattro importanti convegni costituiranno la colonna portante della manifestazione: sabato 7 giugno “Comunità di Valle Camonica: 850 anni di indipendenza e identità. Il futuro?”; sabato 21 giugno “Uomini e orsi”; domenica 22 giugno “Fitodepurazione nelle terre alte: dalla Casa del Parco di Cevo al Rifugio Tonolini”; sabato 28 giugno “Quinoa: coltivare agrobiodiversità tra modernità e saperi tradizionali”. Per gli sportivi, tra escursioni e gare di canoa, nuoto, corsa, MTB e bicicletta, merita una citazione il Bike tour dell’Oglio, che vedrà protagonisti 50 ciclisti che testeranno ufficialmente l’affascinante tracciato della ciclovia del fiume Oglio, per oltre 280 km, dal Tonale al Po. Per gli appassionati di architettura va invece segnalata l’esposizione temporanea del nuovo bivacco Giannantoni, che sostituirà poi il vecchio bivacco a 3.167 metri di quota, presso il passo Salarno. Per chi vuole assaporare i prodotti tipici del territorio, la “1^ Fiera dei sapori e di segno artigiano della Valle Camonica” è sicuramente un’occasione imperdibile. Inoltre, si segnala il ciclo di incontri dal titolo “I venerdì di Robinson. Alla scoperta dei territori inesplorati della Valle Camonica”, a cura del distretto culturale di Valle Camonica. La Fiera ospiterà anche l’evento internazionale dal titolo “L’Europa dei partenariati territoriali alla sfida della coesione sociale e della sostenibilità”, promosso da Reves (la Rete europea delle città e regioni dell’economia sociale).
Qual è la fonte di ispirazione per il dibattito di quest’anno?
In primo luogo la proclamazione, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dell’anno internazionale dell’agricoltura familiare, che riconosce all’agricoltura un ruolo centrale e fondamentale nella produzione di cibo e nello “sfamare il mondo”. La Fiera della sostenibilità vuole contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’opportunità data dall’agricoltura all’economia locale, soprattutto se combinata con politiche specifiche finalizzate alla tutela sociale, al benessere delle comunità e alla creazione di sinergie per la sostenibilità. Ad ispirare il dibattito di quest’anno è stato anche il tema scelto per l’esposizione universale di Milano 2015, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, che dà l’occasione di parlare di cibo, e quindi delle tecnologie, dell’innovazione, della cultura, delle tradizioni e della creatività legati al settore agroalimentare. Una tematica, questa, sempre più al centro dell’attenzione, a fronte di una crescente sensibilità verso la qualità del cibo, oltreché sulla quantità, in un mondo sempre più popolato.
Quali sono gli obiettivi della Fiera?
In primo luogo tenere alto il dibattito sulla sostenibilità nelle Alpi, l’area più vasta e più ricca di biodiversità d’Europa, ma la più fragile sul tema della sostenibilità. Insieme alle attività di ricerca svolte dall’Università della montagna di Edolo (Bs), ai progetti di “Miglioramento delle condizioni ecologiche, paesaggistiche e idromorfologiche del fiume Oglio” sviluppati dalla Comunità Montana, dal Parco Adamello e dal Gal, alla creazione della ciclovia del fiume Oglio, la Fiera vuole essere un contributo allo sviluppo sostenibile della Valle Camonica, perché questo territorio possa raggiungere un’elevata qualità dell’ambiente e della vita.
Dove si svolge?
Questa terza edizione della Fiera, non più concentrata in una sola settimana e in un territorio circoscritto quale era nelle edizioni precedenti – era limitata al Parco Adamello – è stata ampliata al territorio dell’intera Valle Camonica e per tutti i cinque fine settimana di giugno, coinvolgendo svariati luoghi e località dentro e fuori i confini del Parco dell’Adamello.
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