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I grandi incendi boschivi hanno bruciato parte delle foreste di tutta la regione, tra cui il 20% del parco delle Blue mountains.
Da settimane l’Australia occidentale è vittima di un’intensa ondata di incendi, le fiamme hanno colpito soprattutto il Nuovo Galles del Sud, dove sei persone hanno perso la vita e sono andati in fumo oltre un milione e mezzo di ettari di foreste. Agli inizi di novembre i roghi hanno bruciato le Gospers Mountain, riducendo in cenere quasi 200mila ettari, per poi raggiungere le Blue Mountains, enorme area protetta dichiarata Patrimonio dell’umanità.
Dall’inizio della stagione degli incendi, secondo quanto riferito dal governo australiano, le fiamme hanno bruciato oltre il 10 per cento della superficie coperta dai parchi nazionali del Nuovo Galles del Sud, tra cui il 20 per cento dell’area occupata dalle Blue Mountains.
Il fuoco non ha risparmiato la foresta del Gondwana, antica e sconfinata foresta pluviale che ospita un incredibile numero di specie animali e vegetali, con un elevato tasso di endemismi. Ogni danno inflitto a questo arcaico ecosistema, che prende il nome dall’antico super-continente Gondwana o Gondwanaland, rappresenta un’irreparabile perdita per tutto il pianeta.
Da luglio nel Nuovo Galles del Sud sono bruciati oltre 800mila ettari di aree protette, ha affermato Chris Gambian, amministratore delegato dell’organizzazione australiana Nature conservation Council. La portata “monumentale” degli incendi ha reso più urgente che mai la tutela degli ecosistemi e impone un cambio di paradigma. Le foreste pluviali dello stato, a lungo protette dalle fiamme grazie alla loro perenne umidità, sono scrigni che proteggono l’antica biodiversità, e vanno preservate.
Le fiamme che stanno sconquassando l’Australia non sono un fenomeno nuovo, il continente ha una lunga storia di devastanti incendi alle spalle. Era tuttavia da sedici anni che non si vedevano incendi così estesi in Australia e il bilancio, con l’arrivo dell’estate, è destinato a peggiorare. Dietro questi fenomeni si staglia l’ombra lunga dei cambiamenti climatici: l’Australia sta infatti vivendo estati sempre più bollenti, siccità sempre più estese ed è spazzata da venti più forti del normale.
L’antica e peculiare fauna australiana, già alle prese con la deforestazione e le specie alloctone, è stata duramente colpita dagli incendi. La specie simbolo del dramma in corso è il koala (Phascolarctos cinereus), il Nuovo Galles del Sud è infatti un’area cruciale per le popolazioni di questo iconico marsupiale. La riserva naturale Lake Innes ospita una colonia di oltre 600 esemplari, si teme che 350 di questi siano morti bruciati. Eppure, nonostante quanto riferito pochi mesi fa dall’Australian koala foundation (Akf), i koala non sarebbero “funzionalmente estinti” e gli incendi in corso, fortunatamente, non ne causeranno la definitiva scomparsa.
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