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Benessere sessuale: quattro startup che se ne prendono cura dal punto di vista fisico, emotivo e sociale
Aiuto psicologico, sex toys sostenibili, supporto per patologie croniche: se ne occupano le startup che vi presentiamo per la giornata del benessere sessuale.
Quello di benessere sessuale è un concetto contemporaneo, inesplorato fino a qualche anno fa, quando, pur parlando di sesso, non ci si soffermava sui benefici fisici, psicologici nonché sociali associati a una sessualità sana e consapevole. L’Organizzazione mondiale della sanità definisce la salute sessuale come “uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale relativo alla sessualità; non consiste nella semplice assenza di malattie, disfunzioni o infermità. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali come pure la possibilità di fare esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizione, discriminazione e violenza”.
In questa definizione c’è tutto. Quello di benessere sessuale è un concetto olistico: corpo, mente e sfera emotiva ne costituiscono gli aspetti principali e sono interconnessi. C’è anche una valenza sociale, perché la sfera della sessualità spinge naturalmente a guardare oltre sé stessi. Di conseguenza, qualsiasi difficoltà (sia essa fisica o psicologica) è in grado di influenzare il modo in cui ci si relaziona col mondo. Infine, anche se tutti abbiamo diritto ad avere una vita sessuale piacevole, rispettosa e sicura, è ancora molto difficile da superare il senso di colpa, il timore dei giudizi altrui, la vergogna e l’imbarazzo. Sensazioni molto radicate nella nostra cultura. In occasione della giornata del benessere sessuale del 4 settembre, vi presentiamo quattro startup (tutte presenti nell’ecosistema LifeGate Way) che se ne occupano, ciascuna nel proprio ambito.
4 startup che si occupano di benessere sessuale
Unobravo
“Delle quasi 300mila persone che si sono rivolte a noi nel 2022, il 14 per cento ha segnalato di voler risolvere alcune problematiche legate alla sfera sessuale. L’8 per cento ha dichiarato di non riuscire a vivere bene a causa di difficoltà nella propria vita sessuale e il 5 per cento lamenta di non riuscire a vivere i rapporti sessuali come vorrebbe”, racconta Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e clinical director della startup di psicologia online Unobravo. “Circa il 60 per cento di coloro che hanno deciso di affidarsi a un terapeuta per superare difficoltà legate alla sessualità sono donne e la fascia di età da cui riceviamo più richieste è quella degli under 30”.
Fondato nel 2019 da Danila De Stefano, con l’aiuto di Corena Pezzella, Valeria Fiorenza Perris e Gregorio Maria Diodovich, questo servizio di aiuto psicologico immediato e accessibile si propone di abbattere lo stigma sui temi di salute mentale. Ma nel nostro paese è ancora tabù chiedere aiuto psicologico per problemi sessuali? “L’appagamento sessuale è sicuramente fra gli elementi imprescindibili del benessere dell’individuo e della coppia. Benché in Italia, più che in altri paesi, ci sia spesso ancora molta reticenza ad affrontare apertamente questo tema, negli ultimi anni c’è stata sicuramente un’apertura anche in quel senso. L’intensificarsi del dialogo su queste tematiche, unitamente a una maggiore apertura verso il ricorso alla terapia, sta facendo sì che molte persone, soprattutto i più giovani, decidano di intraprendere un percorso psicologico finalizzato a comprendere meglio la propria sessualità” continua Valeria Fiorenza Perris.
Nell’ambito di una terapia psicologica, anche gli articoli per il benessere sessuale possono giocare un ruolo importante. “La consapevolezza sulla sessualità sta aumentando e con essa anche l’apertura verso i prodotti dedicati al benessere sessuale. I lubrificanti possono essere utili per ridurre l’attrito durante l’attività sessuale e migliorare il comfort, soprattutto in situazioni in cui la lubrificazione naturale è ridotta o insufficiente. Per ciò che concerne i sex toys, possono arricchire l’esperienza sessuale, aggiungendo nuove dimensioni alla scoperta del piacere individuale e di coppia e, in alcuni casi, anche avere un valore terapeutico. Capita, infatti, che lubrificanti e sex toys siano suggeriti dai professionisti come parte di un percorso volto ad affrontare blocchi emotivi o fisici”, conclude Valeria Fiorenza Perris.
Green Vibes
Abbiamo parlato di come i sex toys possono essere d’aiuto nella scoperta di una sessualità più libera e consapevole, ma possiamo fare uno step in più, e aggiungere anche sostenibile, perché rispettosa di sé e dell’ambiente. È il principio su cui si fonda Green Vibes, startup che offre prodotti legati al benessere sessuale sicuri per corpo, mente e ambiente. Del resto, oggi più che mai non possiamo più ignorare l’impatto ambientale delle nostre azioni. E, anche se forse in pochi lo sanno, sex toys, lubrificanti, preservativi e simili ogni anno producono tra le 100 e le 150mila tonnellate di rifiuti (spesso non riciclabili) a livello globale. Anche essere consapevoli di far del bene al pianeta, mentre si fa del bene a sé stessi, puoi contribuire a quel grande unicum che costituisce il nostro benessere sessuale.
Nelle intenzioni dei suoi fondatori, Valentina Dell’Arciprete, Chiara Maggio, Paolo Meola e Serena Moro, Green Vibes è un e-commerce di sex toys certificati ed ecosostenibili, ma non solo. Comprende anche una community, un blog e la possibilità di partecipare a corsi e workshop all’insegna del dialogo e della divulgazione. “Senza dubbio le persone stanno dimostrando di voler abbattere tabù e stereotipi sulla sessualità, prendendo le distanze dai vecchi retaggi culturali sul tema: si parla un po’ più liberamente di masturbazione, di inclusività, di educazione sessuale e all’affettività. Ma la strada, soprattutto in Italia, è ancora lunga”, hanno dichiarato a LifeGate le founder di Green Vibes. Per questo si battono costantemente per quella hanno battezzato sextainability, ovvero un approccio alla sessualità sostenibile a livello ambientale, ma anche psicologico, economico e culturale.
Dafne
Stesso obiettivo anche per Dafne, startup che produce e commercializza tool per il piacere sessuale vegani e made in Italy. Considerato che vibratori, lubrificanti e preservativi entrano in contatto con le mucose, dovremmo fare la massima attenzione al materiale con cui sono stati realizzati e alla loro provenienza. Del resto, la salute e il benessere sessuale passano inevitabilmente dalla consapevolezza di aver fatto le scelte più giuste per sé stessi e per l’ambiente.
Tra gli obiettivi di Lucia Testa, Rodolfo Lironi e Giacomo Cattaneo, fondatori del brand, c’è anche quello di promuovere una sana educazione sessuale. Come? Normalizzando l’utilizzo di accessori per il piacere, esortando tutti a vivere il sesso in maniera giocosa e senza tabù, inibizioni o pregiudizi, indipendentemente dall’orientamento sessuale. Per questo, sul sito di Dafne, oltre ad acquistare tool come dildo in vetro infrangibile e riciclabile, lubrificanti e oli da massaggio, è anche possibile usufruire di una consulenza con un professionista certificato, utile in caso di problematiche che possono andare dalla difficoltà nel raggiungimento dell’orgasmo, alla difficoltà di erezione o di lubrificazione o allo scarso o eccessivo desiderio. Dafne reputa questo servizio molto importante per imparare a conoscersi in modo più profondo. Concetto reiterato in maniera ironica anche dal claim #YouComeFirst, un’esortazione a mettere al centro le proprie esigenze, i propri gusti e la propria libertà.
Hale
In una sorta di subdolo circolo vizioso, in ambito sessuale le disfunzioni fisiche possono dar luogo a problematiche di natura emotiva e relazionale; viceversa, un disagio psicologico trascurato può far insorgere problematiche fisiche. Molte persone che soffrono di disfunzioni sessuali evitano di rivolgersi al proprio medico, per vergogna e scarsa educazione alla sessualità. D’altra parte, alcuni professionisti della sanità tendono a banalizzare determinate condizioni. Tra queste ci sono anche patologie come la vulvodinia, l’endometriosi e il vaginismo, spesso diagnosticate dopo anni di sintomi dolorosi che le pazienti devono curare a proprie spese.
Proprio per aiutare le donne che soffrono di dolore pelvico o genitale cronico a migliorare la loro qualità di vita, con un’assistenza domiciliare non farmacologica su misura, Gaia Sallizoni e Vittoria Brolis hanno fondato l’app Hale. Si tratta di un programma personalizzato, complementare alle terapie tradizionali, che tiene conto di sintomi e obiettivi specifici, offrendo supporto psicologico, monitoraggio e una community di sostegno. Un aiuto per gestire il dolore cronico e non sentirsi più sole.
Il Social innovation tournament, un programma che seleziona ogni anno le migliori imprese a impatto sociale, etico o ambientale, nel 2022 ha scelto proprio Hale come migliore impresa sociale europea. Il progetto nasce dall’esperienza personale delle giovani fondatrici che, per anni, si sono sentite disorientate, frustrate e incomprese perché nessun medico riusciva a dare un nome al loro dolore pelvico cronico. Proprio per sconfiggere questa sensazione di sentirsi “sbagliate”, la community di Hale prevede mensili di gruppo e un servizio di matching tra le utenti che vivono un percorso simile. Secondo dati forniti dalla startup, il 90 per cento di chi ha provato l’app segue le terapie con più facilità e si sente più ottimista.
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