
“Fare la cosa giusta” è il motto di Ritter Sport. Siamo stati a Stoccarda, presso lo stabilimento di Waldenbuch, per farci raccontare la sua storia.
Il mondo dei sex toys produce tonnellate di rifiuti ogni anno. Green Vibes promuove un’industria del sesso più green con il primo e-commerce di prodotti eco-sostenibili.
Sextainability. È una parola che sentiremo sempre di più negli anni a venire. Si tratta della sostenibilità legata al mondo del sesso. Ed è anche il concetto attorno a cui Green Vibes ha costruito il suo progetto: il primo e-commerce di sex toys eco-sostenibili.
La startup, che è entrata a far parte dell’ecosistema di LifeGate Way, la controllata del gruppo con l’obiettivo di creare un network di startup sostenibili con focus sull’open innovation, offre prodotti legati al benessere psico-sessuale accuratamente controllati e selezionati, che regalano un’esperienza sicura per corpo, mente e ambiente.
I numeri dell’industria dei sex toys, con lubrificanti e condom, parlano chiaro: ogni anno vengono prodotte tra le 100 e le 150mila tonnellate di rifiuti a livello globale, che oltre ad essere estremamente inquinanti spesso non sono neanche riciclabili, nonché impossibili da separare nelle loro sottocomponenti. Per cercare di arginare il problema, Valentina Dell’Arciprete, Chiara Maggio, Paolo Meola e Serena Moro hanno lanciato Green Vibes, che offre prodotti singoli e Love Box, pensate apposta per offrire percorsi tematici ed esperienze orientative che, oltre a fornire tutti gli strumenti per esplorare ogni forma di piacere, permettono alle persone di andare più a fondo nella scoperta di sé, della sessualità e del vivere sostenibile.
“Studiamo ogni prodotto per garantire alti standard medico-sanitari, tracciamo la produzione per un minore impatto sull’ambiente e sui lavoratori e scegliamo materiali che tutelino il più possibile il Pianeta, tra quelli proposti dal mercato”, spiega Chiara Maggio, psicologa e co-fondatrice della startup.
Scelta dei materiali e controllo della filiera, dunque, sono alla base di Green Vibes, che si propone di rivoluzionare il mondo del sesso non solo con i suoi prodotti eco-sostenibili, ma anche abbattendo quegli stereotipi e quei tabù che impediscono la libera espressione del sé e dei propri desideri. Come? Attraverso il dialogo e la divulgazione, sia scientifica che psicologica con la community interattiva – in fase di costruzione – di Greenvibers, con cui discutere di sostenibilità, sessualità, emozioni e attualità. “Una community – continua Maggio – che crei uno spazio di scambio e di ascolto attivo dei propri bisogni e di quelli altrui”.
La sextainability è un fenomeno da seguire con attenzione, “con il mercato dei sex toys – spiega Paolo Meola – che cresce al 9 per cento a livello globale e a doppia cifra in Italia, soprattutto dopo il boom che c’è stato durante la pandemia, e quello di prodotti sostenibili, che sta volando a tassi di crescita annuali tra il 25 per cento e il 30 per cento con consumatori disposti a pagare un premium price fino al 12 per cento”.
Ma spesso distinguere la veridicità delle affermazioni di sostenibilità dal greenwashing è cosa difficile, per questo Green Vibes ha voluto dare alle persone gli strumenti per fare scelte consapevoli. “Il nostro sogno non è far arrivare un sex toy su ogni comodino – racconta Serena Moro –, ma che su ogni comodino su cui c’è un sex toy, quel sex toy sia stato prodotto in modo responsabile”. E che la gente sia in grado di riconoscerlo e apprezzarlo. Perché anche il mondo del sesso può e deve fare la sua parte verso un mondo più green.
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