Bob Dylan, il doppio LP che cambiò il rock

L’apice della creatività dylaniana degli anni ’60 raggiunge il suo picco con Blonde On Blonde (Columbia, 1966),  primo doppio LP della storia del rock. Con l’aiuto degli amici Al Kooper e Robbie Robertson (e alcuni musicisti locali), il menestrello di Duluth si trasferisce per l’occasione a Nashville dove registra, nelle pause del tour migliore della sua

L’apice della creatività dylaniana degli anni ’60 raggiunge il suo picco con Blonde On Blonde (Columbia, 1966),  primo doppio LP della storia del rock. Con l’aiuto degli amici Al Kooper e Robbie Robertson (e alcuni musicisti locali), il menestrello di Duluth si trasferisce per l’occasione a Nashville dove registra, nelle pause del tour migliore della sua storia , gran parte di questo sorprendente ed eclettico capolavoro, in cui convivono passione, sarcasmo, poesia, in un caleidoscopico mix di stili diversi.

 

 

Dopo aver dato atto alla clamorosa “svolta elettrica” del precedente Highway 61 Revisited (Columbia, 1965), Bob Dylan dà sfogo a tutte le sue geniali intuizioni, dilatando ulteriormente i brani e osando addirittura occupare una facciata intera con gli undici minuti della sognante Sad Eye Lady Of The Lowlands. Sono session, quelle di Nashville, che soddisfano molto l’artista: “Il tipo di suono che più si avvicina a quello che avevo sempre avuto in mente, è quello sul disco Blonde On Blonde“, affermerà Dylan nel 1978 – un sottile e teso suono al mercurio. Metallico e rilucente. Quello è il tipo di sonorità che cerco. Non sono sempre stato in grado di ottenerla. Il più delle volte mi sono dovuto accontentare di una combinazione di chitarra, armonica e organo”.

 

Nelle quattro facciate di Blonde On Blonde c’è spazio per il vaudeville morriconiano di Rainy Day # 1 2 & 3 5, per il rock blues di Pledging My Time, per il valzer (4th Time Around) e per le celeberrime  Just Like A Woman, Visions Of Johanna e I Want You: poesia dylaniana ai massimi livelli. Epocale e altamente rappresentativa anche la copertina dell’album, una fotografia scattata da Jeffrey Schatzberg che raffigura Bob Dylan lievemente sfuocato appoggiato a un muro, con un’espressione infastidita e insofferente in viso. Uno specchio dei tempi che stavano cambiando rapidamente.

 

Roberto Vivaldelli 

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Bob Dylan vince a sorpresa il premio Nobel per la Letteratura 2016

Dopo oltre dieci anni di candidature al premio Nobel per la Letteratura, Bob Dylan ce l’ha fatta: ha finalmente ottenuto l’ambito riconoscimento dell’Accademia svedese. L’enigmatico cantautore di Duluth, Minnesota, ha vinto a sorpresa il premio della 108° edizione “per aver creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione musicale americana“.     Bob Dylan è il primo

L’archivio di Bob Dylan non è più segreto

La leggenda su un presunto archivio segreto di Bob Dylan diventa realtà. Un tesoro, un tempo sommerso, di diari contenenti testi, lettere e altri documenti del menestrello del Minnesota, una delle figure più riservate nella storia della musica pop, è stato acquisito da due istituti dell’Oklahoma. Il nuovo archivio di Bob Dylan, di cui si

Come i cambiamenti climatici possono cambiare la musica

Dal 2009 Karen Aplin è ricercatrice del dipartimento di fisica dell’Università di Oxford. Prima di arrivare a gestire i laboratori didattici della rinomata università inglese, Karen ha ricevuto un dottorato di ricerca sperimentale in fisica atmosferica presso il dipartimento di meteorologia dell’Università di Reading, ma anche un diploma in performance musicale presso il Trinity College

Bob Dylan: il libro che raccoglie (davvero) tutti i testi

Non il solito libro con tutti i testi. Qui ci sono infatti davvero tutte le liriche del Menestrello di Duluth. Il libro si chiama “The lyrics: since 1962”, uscirà per Simon & Schuster ed è stato curato da Christopher Ricks, critico letterario britannico il quale aveva già scritto “Dylan’s visions of sin”.   Bob Dylan

The Band: un patrimonio artistico e culturale americano

Sono stati la band di Bob Dylan nel tour mondiale del 1966 e hanno suonato con il “Profeta” nei celeberrimi “The Basement Tapes”. Poi Robbie Robertson, Garth Hudson, Richard Manuel, Rick Danko e Levon Helm hanno provato una loro strada artistica di grande prestigio e fama.   https://www.youtube.com/watch?v=RDnlU6rPfwY   La musica del quintetto costituisce una ricerca

Bob Dylan, la svolta elettrica del menestrello

Il menestrello di Duluth sceglie una dimensione elettrica per il suo set al Newport Folk Festival del 1965. Per questo motivo i suoi amici e il pubblico lo considerano un traditore. Si tiene già da sei anni a questa parte il Newport Folk Festival presso Newport, Rhode Island. Qui in genere si esibiscono gli artisti del folk

Bruce Springsteen: prima audizione verso il successo

Sono trascorsi trent’anni da quel 4 giugno 1984, giorno in cui usciva Born In The U.S.A., settimo album di Bruce Springsteen e suo più grande successo commerciale con oltre 15 milioni di copie vendute soltanto negli Stati Uniti. Ormai nessuno può fermare il Boss…   Alcuni anni prima, però, e precisamente il 9 giugno 1972,

John Lennon e Bob Dylan, un incontro bizzarro

Dylan, nel 1966, non era più il giovane artista simbolo del folk revival: aveva infatti rinunciato a quell’immagine presentandosi, in quel memorabile tour insieme alla Band, con tanto di strumentazione elettrica. La sera del 27 maggio del 1966 Bob Dylan è in scena al Royal Albert Hall di Londra: tra il pubblico ci sono gli