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Un cambiamento positivo quello ribadito dalla multinazionale tedesca, che conferma l’impegno verso la sostenibilità e punta sulla sensoristica per migliorare la vita delle persone.
Bosch Italia chiude il 2024 con un fatturato di 2,4 miliardi di euro, registrando un calo del 9,6 per cento rispetto all’anno precedente, ma guardando con fiducia al futuro. E’ quanto è emerso dall’annuale conferenza di bilancio del gruppo, presente in Italia dal 1904 con oltre 5.400 collaboratori distribuiti in 20 società e 3 centri di ricerca, gruppo che al forte impegno nell’industria automotive (fornitore globale di tecnologie e servizi, produzione di componenti e sistemi di propulsione, sistemi di assistenza alla guida, sviluppo di software e servizi connessi per veicoli e infrastrutture di ricarica), conferma una crescente attenzione verso la sostenibilità e l’innovazione tecnologica, puntando su soluzioni che possano migliorare concretamente la vita delle persone. A breve ne vedremo alcune.
“Nel 2025 ci attendiamo una moderata inversione di tendenza nei nostri principali settori di business. La sostenibilità rimane per noi una priorità – ha commentato Renato Lastaria, General manager del Gruppo Bosch in Italia – Bosch che dimostra come l’innovazione tecnologica e sostenibile può essere un motore di cambiamento positivo, capace di migliorare la vita delle persone in tutto il mondo, una tecnologia per la vita”, ha sottolineato Lastaria.
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L’approccio di responsabilità sociale di Bosch si traduce anche in iniziative concrete per le comunità locali. Tra i progetti più significativi del 2024 spicca Ricomincio da me, un programma di formazione all’interno delle carceri italiane nato in collaborazione con Second chance, associazione del Terzo settore, che ha coinvolto i penitenziari di Monza, Como, Torino e Ancona, offrendo programmi di formazione per creare competenze tecniche in alcuni degli ambiti presidiati da Bosch, come manutentore di e-Bike o installatore di impianti di climatizzazione.
Bosch continua a investire massicciamente in ricerca e sviluppo, con 87mila collaboratori impegnati in 136 sedi nel mondo. Fra le attività, si conferma in primo piano Bosch mobility “che grazie a un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico, dai motori a idrogeno a quelli endotermici, dai carburanti rinnovabili fino ai veicoli elettrici, è in grado di cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione in atto”, ha sottolineato Camillo Mazza, General manager Robert Bosch GmbH Branch in Italy.
Accanto ai motori, “la sicurezza stradale rimane un tema fondamentale, per questo continuiamo a sviluppare e perfezionare da un canto i sistemi Adas di assistenza alla guida e, dall’altro, il cosiddetto Software define vehicle, che ci permette di offrire soluzione tecnologiche a tutti gli operatori del settore della mobilità”, ha concluso Mazza.
Un capitolo particolarmente interessante della storia di Bosch in Italia è rappresentato da Bosch Sensortec, che celebra quest’anno i suoi dieci anni di attività nel paese: “Sono orgoglioso del percorso fatto in questi dieci anni e sono certo che continueremo a crescere. La vera forza di Bosch Sensortec in Italia sono le persone”, ha dichiarato Riccardo Campagna, Head of Bosch Sensortec Italy. Parliamo dei sensori micro elettro meccanici (Mems), ossia sensori dotati di software e intelligenza artificiale; non sempre la loro presenza è “visibile”, ma sono ormai presenti praticamente in tutti gli ambiti della nostra vita quotidiana: smartphone, e-bike, fitness tracker e auto.
La conferenza è stata l’occasione per ripercorrere le tappe del centro di progettazione italiano, inaugurato nel 2015 con appena 12 persone e oggi quintuplicato e in continua crescita. Ma cosa sono i Mems? Programmati per essere una tecnologia intelligente e dotati di un microcontroller, una batteria miniaturizzata e un minuscolo radio-chip, i sensori Mems sono in grado di elaborare i dati rilevati e di inviarli, per esempio, su uno smartphone. Dove li troviamo? Praticamente ovunque: smartphone, tablet, dispositivi wearable, hearable, droni, robot, casa intelligente e applicazioni IoT.
Immaginate un esercito di invisibili accelerometri, giroscopi, magnetometri, sensori di pressione barometrica, sensori di umidità, sensori di gas, microsistemi ottici e software… Ad oggi Bosch ha messo in commercio 23 miliardi di sensori. Ma cosa significa questo in termini pratici per la vita delle persone? Vediamo qualche esempio concreto
Ma la vera rivoluzione dei sensori Mems sta nella loro capacità di combinare hardware, software e intelligenza artificiale in dispositivi sempre più piccoli ed efficienti, abilitando un mondo sempre più connesso dove gli oggetti imparano a “sentire” l’ambiente circostante e a reagire di conseguenza. Dalla realtà aumentata ai veicoli autonomi, dai dispositivi medici indossabili ai sistemi di sicurezza domestica, insomma quella che in Bosch chiamano “tecnologia per la vita”, un motto aziendale che il gruppo tedesco ha fatto ormai proprio.
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