Con il Premio Nobel per l’Economia assegnati tutti i riconoscimenti del 2025

Il riconoscimento dell’Accademia per le Scienze economiche va a Mokyr, Aghion e Howitt “per aver spiegato la crescita economica guidata dall’innovazione”.

Si è conclusa, con la giornata dedicata alle Scienze economiche, la settimana dedicata alle assegnazioni dei prestigiosi premi Nobel per il 2025. Ecco il quadro completo delle assegnazioni con le rispettive motivazioni.

Dal 1901 ai premi Nobel 2024

I premi sono un prestigioso riconoscimento istituito dal chimico Alfred Nobel, e portano il nome del suo ideatore e della fondazione che a sua volta porta il nome dello scienziato svedese. Quando morì, Nobel nel suo testamento stabilì che la sua fortuna sarebbe stata utilizzata per premiare “coloro che, durante l’anno precedente, avranno apportato il massimo beneficio all’umanità”. Il premio Nobel avrebbe premiato così gli sforzi eccezionali nei campi in cui era stato maggiormente coinvolto durante la sua vita: fisica, chimica, fisiologia o medicina, letteratura e pace. Dopo la sua morte, iniziò un lungo processo per realizzare la sua visione e i primi premi Nobel furono assegnati nel 1901. Nel 1969, fu istituito un nuovo premio: lo Sveriges riksbank prize in economic sciences in memory of Alfred Nobel, il Nobel per l’Economia. La sua aggiunta fu un’eccezione, per celebrare il tricentenario della banca centrale svedese. Ogni premio è assegnato da un instituto o accademia, a personalità viventi che hanno ottenuto traguardi importanti nel progresso del sapere in ambito scientifico e umanistico. I premi assegnati dalla Fondazione Nobel riguardano traguardi scientifici nel campo della fisicachimica e medicina, opere e teorie per quanto riguarda la letteratura e l’economia, oltre agli sforzi di coloro i quali si siano messi in luce per favorire la pace tra i diversi popoli.

Lunedì, 6 ottobre – Fisiologia o Medicina: Brunkow, Ramsdell e Sakaguchi

L’Assemblea Nobel del Karolinska Institutet ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina 2025 a Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi “per le loro scoperte riguardanti la tolleranza immunitaria periferica”, che impedisce al sistema immunitario di danneggiare l’organismo.

Cosa hanno scoperto i tre nuovi Nobel

Ogni giorno, il nostro sistema immunitario ci protegge da migliaia di microbi diversi che cercano di invadere il nostro corpo. Questi hanno tutti un aspetto diverso e molti hanno sviluppato somiglianze con le cellule umane come forma di mimetizzazione. Come fa il sistema immunitario a stabilire cosa attaccare e cosa difendere? Lo hanno scoperto Mary Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi, che con le loro ricerche hanno identificato le guardie di sicurezza del sistema immunitario, le cellule T regolatrici , che impediscono alle cellule immunitarie di attaccare il nostro organismo. “Le loro scoperte sono state decisive per comprendere il funzionamento del sistema immunitario e il motivo per cui non tutti sviluppiamo gravi malattie autoimmuni”, afferma Olle Kämpe, presidente del Comitato per il Nobel.

Sakaguchi controcorrente

Shimon Sakaguchi stava andando controcorrente nel 1995, quando fece la prima scoperta fondamentale. All’epoca, molti ricercatori erano convinti che la tolleranza immunitaria si sviluppasse solo a causa dell’eliminazione di cellule immunitarie potenzialmente dannose nel timo, attraverso un processo chiamato tolleranza centrale . Sakaguchi dimostrò che il sistema immunitario è più complesso e scoprì una classe di cellule immunitarie precedentemente sconosciuta, che proteggono l’organismo dalle malattie autoimmuni.

Il contributo di Brunkow e Ramsdell

Mary Brunkow e Fred Ramsdell fecero l’altra scoperta fondamentale nel 2001, quando presentarono la spiegazione del motivo per cui uno specifico ceppo di topi fosse particolarmente vulnerabile alle malattie autoimmuni. Avevano scoperto che i topi presentavano una mutazione in un gene che chiamarono Foxp3 . Dimostrarono anche che mutazioni nell’equivalente umano di questo gene causano una grave malattia autoimmune, l’IPEX. Due anni dopo, Shimon Sakaguchi riuscì a collegare queste scoperte. Dimostrò che il gene Foxp3 regola lo sviluppo delle cellule da lui identificate nel 1995.

Queste cellule, oggi note come cellule T regolatrici, monitorano altre cellule immunitarie e garantiscono che il nostro sistema immunitario tolleri i nostri tessuti. Le scoperte dei vincitori hanno dato il via al campo della tolleranza periferica, stimolando lo sviluppo di trattamenti medici per il cancro e le malattie autoimmuni. Ciò potrebbe anche portare a trapianti più efficaci. Molti di questi trattamenti sono ora in fase di sperimentazione clinica.

Martedì, 7 ottobre – Fisica: Clarke, Devoret e Martinis

L’Accademia Reale Svedese delle Scienze ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la Fisica 2025 a John Clarke (Università della California, Berkeley, Stati Uniti), Michel H. Devoret (Università di Yale, New Haven, CT e Università della California, Santa Barbara, USA) e John M. Martinis (Università della California, Santa Barbara, USA) “per la scoperta dell’effetto tunnel quantistico macroscopico e della quantizzazione dell’energia in un circuito elettrico”.  Una delle principali questioni della fisica è la dimensione massima di un sistema in grado di dimostrare effetti di meccanica quantistica. I vincitori del Premio Nobel di quest’anno hanno condotto esperimenti con un circuito elettrico in cui hanno dimostrato sia l’effetto tunnel quantistico sia i livelli di energia quantizzati in un sistema abbastanza grande da poter essere tenuto in mano.

La meccanica quantistica consente a una particella di attraversare una barriera, utilizzando un processo chiamato effetto tunnel. Non appena vengono coinvolte un gran numero di particelle, gli effetti della meccanica quantistica diventano solitamente insignificanti. Gli esperimenti dei vincitori hanno dimostrato che le proprietà della meccanica quantistica possono essere concretizzate su scala macroscopica.

La fisica quantistica vista in azione

Nel 1984 e nel 1985, John Clarke, Michel H. Devoret e John M. Martinis condussero una serie di esperimenti con un circuito elettronico costituito da superconduttori, componenti in grado di condurre corrente senza resistenza elettrica. Nel circuito, i componenti superconduttori erano separati da un sottile strato di materiale non conduttivo, una configurazione nota come giunzione Josephson. Perfezionando e misurando tutte le varie proprietà del loro circuito, furono in grado di controllare ed esplorare i fenomeni che si verificavano quando vi passava una corrente. Insieme, le particelle cariche che si muovevano attraverso il superconduttore formavano un sistema che si comportava come se fossero un’unica particella che riempiva l’intero circuito. Questo sistema macroscopico, simile a una particella, si trova inizialmente in uno stato in cui la corrente scorre senza alcuna tensione. Il sistema è intrappolato in questo stato, come se fosse dietro una barriera che non può oltrepassare. Nell’esperimento, il sistema mostra il suo carattere quantistico riuscendo a sfuggire allo stato di tensione zero tramite effetto tunnel. Il cambiamento di stato del sistema viene rilevato dalla comparsa di una tensione. I vincitori hanno potuto anche dimostrare che il sistema si comporta nel modo previsto dalla meccanica quantistica: è quantizzato, ovvero assorbe o emette solo quantità specifiche di energia.

“È meraviglioso poter celebrare il modo in cui la meccanica quantistica, vecchia di un secolo, offre continuamente nuove sorprese. È anche estremamente utile, poiché la meccanica quantistica è il fondamento di tutta la tecnologia digitale”, afferma Olle Eriksson, presidente del Comitato Nobel per la Fisica. I transistor nei microchip dei computer sono un esempio della tecnologia quantistica ormai consolidata che ci circonda. Il Premio Nobel per la Fisica di quest’anno ha offerto opportunità per lo sviluppo della prossima generazione di tecnologia quantistica, tra cui crittografia quantistica, computer quantistici e sensori quantistici.

Mercoledì, 8 ottobre – Chimica: Kitagawa, Robson e Yaghi

L’Accademia reale svedese delle scienze ha deciso di assegnare il premio Nobel per la chimica 2025 a Susumu Kitagawa, dell’Università di Kyoto, Richard Robson dell’Università di Melbourne, e Omar M. Yaghi, della Università di Berkeley in California “per lo sviluppo di strutture metallo-organiche”.

I premi Nobel per la chimica 2025 hanno creato strutture molecolari con ampi spazi attraverso i quali possono fluire gas e altre sostanze chimiche. Queste strutture, strutture metallo-organiche , possono essere utilizzate per raccogliere acqua dall’aria del deserto, catturare l’anidride carbonica, immagazzinare gas tossici o catalizzare reazioni chimiche.

 

Giovedì, 9 ottobre – Letteratura: László Krasznahorkai

Il premio Nobel per la letteratura del 2025 è stato assegnato allo scrittore ungherese László Krasznahorkai, “per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte”. László Krasznahorkai è un scrittore epico, che rientra nell’ampia tradizione mitteleuropea che si estende da Kafka a Thomas Bernhard, ed è caratterizzato da assurdismo ed eccessi grotteschi. Ma ha più corde al suo arco, e guarda anche a Oriente adottando un tono più contemplativo e finemente calibrato. Tra i suoi romanzi più famosi tradotti in Italia, Satantango e Melancolia della resistenza, entrambi della seconda metà degli anni 80, dai quali il regista Béla Tarr ha trattato due film.

Venerdì, 10 ottobre – Pace: Marìa Corina Machado 

 

Il premio Nobel per la pace è andato alla venezuelana María Corina Machado. Il Comitato norvegese incaricato di conferire il prestigioso riconoscimento, presieduto da Jørgen Watne Frydnes, l’ha scelta per via del suo “instancabile lavoro a favore dei diritti democratici del popolo venezuelano e per la lotta per ottenere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia“.

Nel 2010 è stata eletta per la prima volta all’Assemblea nazionale, con un numero record di preferenze, ma è stata destituita dalla carica nel 2014. A capo del partito di opposizione Vente Venezuela, nel 2017 ha fondato un’alleanza politica (Soy Venezuela), che unisce le forze democratiche del Paese sudamericano. Nel 2023 si è candidata alle elezioni presidenziali ma le è stato impedito di partecipare, e ha perciò sostenuto il leader dell’opposizione a MaduroEdmundo Gonzalez Urrutia.

Lunedì, 13 ottobre – Economia: Mokyr e Aghion-Howitt

L’Accademia reale svedese delle scienze ha deciso di assegnare il premio in scienze economiche in memoria di Alfred Nobel 2025 a Joel Mokyr, Philippe Aghion e Peter Howitt “per aver spiegato la crescita economica guidata dall’innovazione”.

Il premio va per metà a Joel Mokyr (Northwestern University di Evanston in Illinois, e Eitan Berglas School of Economics, Tel Aviv University)  “per aver individuato i prerequisiti per una crescita sostenuta attraverso il progresso tecnologico”, l’altra metà congiuntamente a Philippe Aghion (Collège de France e INSEAD, Parigi, Francia, The London School of Economics and Political Science, Regno Unito) e Peter Howitt (Brown University, Providence, Rhode Island, Usa) “per la teoria della crescita sostenuta attraverso la distruzione creativa”. Gli studi dimostrano come le nuove tecnologie possano favorire una crescita sostenuta. Negli ultimi due secoli, per la prima volta nella storia, il mondo ha assistito a una crescita economica sostenuta. Ciò ha fatto uscire dalla povertà un gran numero di persone e ha gettato le basi della nostra prosperità, ricorda l’Accademia svedesi: i ​​vincitori di quest’anno per le scienze economiche, Joel Mokyr, Philippe Aghion e Peter Howitt, spiegano come l’innovazione fornisca l’impulso per ulteriori progressi.

La tecnologia avanza rapidamente e ci riguarda tutti, con nuovi prodotti e metodi di produzione che sostituiscono quelli vecchi in un ciclo senza fine. Questa è la base per una crescita economica sostenibile, che si traduce in un migliore tenore di vita, salute e qualità della vita per le persone in tutto il mondo. Tuttavia, non è sempre stato così. Al contrario, la stagnazione è stata la norma per gran parte della storia umana. Nonostante importanti scoperte occasionali, che a volte hanno portato a migliori condizioni di vita e redditi più elevati, la crescita alla fine si è sempre stabilizzata.

Joel Mokyr ha utilizzato fonti storiche come strumento per scoprire le cause per cui la crescita sostenuta sta diventando la nuova normalità. Ha dimostrato che, affinché le innovazioni si succedano in un processo autogenerante, non solo è necessario sapere che qualcosa funziona, ma anche avere spiegazioni scientifiche del perché. Quest’ultima era spesso assente prima della rivoluzione industriale, il che rendeva difficile basarsi su nuove scoperte e invenzioni. Ha inoltre sottolineato l’importanza di una società aperta alle nuove idee e aperta al cambiamento.

Philippe Aghion e Peter Howitt hanno anche studiato i meccanismi alla base della crescita sostenibile. In un articolo del 1992, hanno elaborato un modello matematico per quella che viene chiamata distruzione creativa: quando un prodotto nuovo e migliore entra sul mercato, le aziende che vendono i prodotti più vecchi ci rimettono. L’innovazione rappresenta qualcosa di nuovo ed è quindi creativa. Tuttavia, è anche distruttiva, poiché l’azienda la cui tecnologia diventa obsoleta viene superata dalla concorrenza. In modi diversi, i vincitori dimostrano come la distruzione creativa crei conflitti che devono essere gestiti in modo costruttivo. In caso contrario, l’innovazione verrà bloccata da aziende consolidate e gruppi di interesse che rischiano di essere svantaggiati. “Il lavoro dei vincitori dimostra che la crescita economica non può essere data per scontata. Dobbiamo sostenere i meccanismi alla base della distruzione creatrice, per non ricadere nella stagnazione”, afferma John Hassler, Presidente del Comitato per il premio in scienze economiche.

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