
Il barbagianni nel nostro paese è a rischio per causa nostra. Un progetto altrettanto umano vuole reintrodurre il rapace notturno.
A Lamballe, un paese nella regione francese della Bretagna, una strada dipartimentale è stata chiusa al traffico per consentire il passaggio a tritoni e rane. Riaprirà il 2 marzo.
La strada dipartimentale di Lamballe, paese bretone di 12mila abitanti sulla Côtes d’Armor, è stata chiusa al traffico per consentire il passaggio a tritoni e rane. Il percorso usuale degli automobilisti, infatti, è mortale per gli anfibi durante il periodo della migrazione: per evitare di schiacciarne a centinaia, chi vorrà transitare su questo tratto di strada, in direzione Pléven, dovrà optare per una deviazione fino al 2 marzo.
Une route départementale fermée pour laisser traverser les grenouilles dans les Côtes d’Armor https://t.co/HempLBd2mB pic.twitter.com/FtspaYeq63
— France Bleu (@francebleu) December 23, 2019
Non è la prima volta che a Lamballe si adottano misure per proteggere gli anfibi dal traffico. L’anno scorso, diversi volontari sono intervenuti per raccogliere tritoni e rane da terra così da permettergli di attraversare la strada in sicurezza. Anche molti automobilisti sono scesi dalle loro auto per aiutare gli anfibi nel portare a termine l’attraversamento. Ed è proprio per questo motivo che il dipartimento ha deciso quest’anno di chiudere la strada per due mesi e mezzo, sbarrandone l’ingresso con due grandi blocchi di cemento.
Leggi anche: A Londra c’è un uomo che costruisce sottopassaggi per aiutare i ricci
“Ci sono luoghi dove sono stati installati sistemi di passaggio sotto il manto stradale, in modo che gli animali possano attraversare in sicurezza”, ha spiegato alla radio francese France bleu il direttore dell’associazione Vivarmor nature, Jérémy Allain. “Purtroppo qui il tratto interessato è lungo 800 metri”. Ci vorrà tempo per realizzare un sistema simile, quindi. “Intanto stiamo pensando a soluzioni più sostenibili”. Tra le ipotesi: l’installazione di barriere che si chiudano di notte durante la migrazione.
Secondo le Nazioni Unite, il 40 per cento degli anfibi è a rischio estinzione. La fine dell’inverno e l’inizio della primavera coincidono con la migrazione notturna degli anfibi, durante la quale migliaia di rane e altri animali si spostano dai boschi di latifoglie per dirigersi verso stagni e ruscelli per deporre uova (nel caso di rane e rospi) o larve (nel caso di salamandre e tritoni). Un’attività naturale spesso minacciata dall’antropizzazione del territorio.
Anche in Italia c’è chi prova a difendere questi animaletti. Esistono, infatti, diverse associazioni di volontari che si ritrovano con lo scopo di prevenire stragi di anfibi sulle strade che attraversano gli habitat di questi animali, sensibilizzando i cittadini e invitando i Comuni ad impegnarsi maggiormente nella tutela della natura e di tutti gli esseri viventi.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il barbagianni nel nostro paese è a rischio per causa nostra. Un progetto altrettanto umano vuole reintrodurre il rapace notturno.
In India sono finalmente nati i primi quattro cuccioli di ghepardo dopo le prime reintroduzioni. La notizia fa sperare per il ripopolamento della specie.
L’India vuole guidare l’International big cat alliance per proteggere i grandi felini con un finanziamento di 100 milioni in cinque anni.
Le lontre sono tornate in Val Chiavenna e con loro la certezza del benessere del nostro ecosistema e, soprattutto, dei corsi d’acqua montani che le ospitano
Cinque individui di lince verranno reintrodotti in Italia, nelle Alpi Giulie. Un aiuto per la sopravvivenza della popolazione europea.
La scoperta del pangenoma delle rondini apre la strada a una comprensione degli uccelli migratori e aiuta a studiare il Dna e le malattie genetiche
In Namibia il bracconaggio non si ferma, nel 2021 sono stati uccisi 87 rinoceronti, il 93 per cento in più del 2020.
In Amazzonia il progetto aquila arpia cerca di salvare l’aquila più grande del mondo. Ricerca, monitoraggio e fotografie le chiavi per la sua conservazione
Una coppia di castori sta per essere reintrodotta nel sud dell’Inghilterra, da dove erano scomparsi per più di 400 anni.