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La scelta di una banca passa anche attraverso l’etica. Almeno nel Regno Unito, come dimostra una recente ricerca di Triodos Bank, banca olandese pioniera nel settore della sostenibilità. Ma si può scommettere che l’onda lunga di questo cambio epocale di orientamento dei clienti sta già lambendo il sistema bancario italiano. Secondo lo studio, il
La scelta di una banca passa anche attraverso l’etica. Almeno nel Regno Unito, come dimostra una recente ricerca di Triodos Bank, banca olandese pioniera nel settore della sostenibilità. Ma si può scommettere che l’onda lunga di questo cambio epocale di orientamento dei clienti sta già lambendo il sistema bancario italiano.
Secondo lo studio, il fattore principale che influenza i britannici nello scegliere una banca è il fatto che non paghi grandi bonus ai banchieri. Un vizietto verso cui Londra, assieme agli Stati Uniti, ha spesso mostrato molta debolezza. I clienti non sono però insensibili a quanto è remunerato il conto. Altro criterio necessario per il 62 per cento del campione è che la banca offra buoni tassi di interesse. Comprensibile. D’altronde il conto deve essere sostenibile nel tempo. In ogni caso, ben il 58 per cento per cento degli intervistati esige che l’istituto lavori con onestà e integrità.
Un fattore discriminante fondamentale è poi la trasparenza. Oltre un terzo dei risparmiatori non ha alcuna idea di come la propria banca usi i soldi messi sul conto. Una percentuale ancora superiore (38 per cento) dice chiaramente che vorrebbe saperlo.
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