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Siccità, incendi e parassiti stanno decimando le straordinarie foreste della Sierra Nevada ad un ritmo senza precedenti.
In California è in atto una strage silenziosa e inarrestabile che potrebbe avere ripercussioni sull’intero Paese. Dal 2010 ad oggi si stima che nelle foreste californiane della Sierra Nevada siano morti oltre sessantasei milioni di alberi, di cui 26 milioni solo negli ultimi otto mesi.
I fattori che hanno causato questa moria senza precedenti sono diversi, innanzitutto bisogna menzionare la siccità che sta affliggendo la California, la peggiore della sua storia, e che sta mettendo in pericolo anche la sopravvivenza delle sequoie giganti (Sequoiadendron giganteum). Il manto nevoso della Sierra Nevada, la catena montuosa della California, ha raggiunto nell’aprile del 2015 il livello più basso mai registrato.
Ad aggravare la situazione ci si è messo anche un insetto infestante, il bostrico. Questo piccolo coleottero, lungo 4 o 5 millimetri, intacca la parte superficiale del legno ed è uno dei parassiti più distruttivi di foreste di conifere. La carenza di acqua rende gli alberi più vulnerabili all’attacco dei coleotteri.
Le temperature straordinariamente elevate e la carenza di precipitazioni rischiano inoltre di generare incendi devastanti, che distruggerebbero ulteriormente le foreste californiane e metterebbero in pericolo la popolazione.
Le antiche e rigogliose foreste della Sierra Nevada, viste dal cielo, hanno assunto un inquietante color ruggine. Secondo il Servizio forestale americano il tasso di mortalità degli alberi è drasticamente cresciuto nell’ultimo anno, aumentando del 65 per cento tra le contee di Tuolumne e Kern, un’area vasta oltre 30mila ettari.
Lo scorso ottobre il governatore della California, Jerry Brown, ha annunciato lo stato di emergenza e ha istituito una task force incaricata di rimuovere gli alberi morti che minacciano gli automobilisti e le comunità montane.
Tom Vilsack, segretario dell’Agricoltura degli Stati Uniti che sovrintende il Servizio forestale, ha affermato che il disastro sarà di proporzioni ancora maggiori se non saranno investite più risorse nella gestione delle foreste in California e negli Stati Uniti in generale, esortando il Congresso a prendere provvedimenti.
Kathryn Phillips, direttore della sezione californiana del Sierra Club, la più antica e grande organizzazione ambientale degli Stati Uniti, auspica che la strage di alberi convinca i politici dell’urgenza di frenare l’inquinamento che contribuisce ai cambiamenti climatici. “Questo è un avvertimento per tutti noi – ha affermato Phillips – dobbiamo ridurre le emissioni e l’inquinamento atmosferico. Siamo sulla strada giusta ma abbiamo bisogno di accelerare i nostri sforzi”.
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