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La California ha vietato le trappole per animali con pellicce in tutto lo stato americano, con soddisfazione del governatore Gavin Newsom.
La California è diventata il primo stato degli Stati Uniti a vietare le trappole per animali selvatici usate nel commercio di pellicce. La pratica di cacciare e catturare animali al fine di venderne il pelo è ancora diffusa, ma il governatore Gavin Newsom ha messo fine a questa macabra usanza nel territorio da lui presieduto. La California si era già fatta notare nella lotta alle pellicce quando San Francisco le ha messe al bando per sempre: ora in tutto lo stato sarà vietato l’utilizzo di trappole con questo scopo.
Potter the Otter here with a very special announcement:
@GavinNewsom has put his paw of approval on #AB273 ?️? My friends & I should not have to live in fear of being trapped & our fur being sold!Shout out to @LorenaAD80 for getting us one step closer to a #CaliforniaFurAll. pic.twitter.com/pvgu6q33k3
— Office of the Governor of California (@CAgovernor) September 4, 2019
Il governatore Newsom ha festeggiato su Twitter l’approvazione della legge postando la foto di un pupazzo di lontra. Proprio questi animali, insieme a coyote, volpi, castori, visoni e altre specie selvatiche erano da tempo al centro di un commercio di pellicce che ha come primo passo l’uso di trappole per la caccia della fauna. Ora farlo non sarà più possibile, ma è ancora legale intrappolare animali selvatici per altri motivi come disinfestazioni, ricerche scientifiche e difesa della salute dei cittadini.
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Fino ad ora era possibile ottenere una licenza dallo stato della California per piazzare delle trappole in foreste e boschi per cacciare animali selvatici da usare poi nella tratta di pellicce. Anche se le licenze rilasciate erano enormemente calate negli ultimi anni, la pratica era ancora in atto. Si tratta infatti di una tradizione dello stato americano che prese il via prima della corsa all’oro di fine Ottocento, quando gli esploratori uccidevano animali selvatici per il loro pelo, utile come merce di scambio con le popolazioni native. L’attività è proseguita fino a oggi, quando la maggior parte delle pellicce viene usata nel mondo della moda, ma soprattutto al di fuori della California come ha fatto notare lo stesso Newsom.
“Poiché i singoli cacciatori concentrano le loro operazioni in zone geografiche limitate possono far scomparire localmente le popolazioni delle specie che prendono di mira, compromettendo il funzionamento ecologico dell’area e diminuendo le opportunità di osservazione della fauna selvatica in queste aree” è scritto nella nuova legge californiana. “Queste trappole per catturare gli animali sono una pratica crudele che non ha spazio nella California del Ventunesimo secolo – ha detto la deputata Lorena Gonzalez – è particolarmente crudele ed è solo inutile e costosa. Per fortuna c’è stato un vero cambiamento negli atteggiamenti su come trattiamo gli animali”.
Anche se è difficile trovare un aspetto negativo a una legge così giusta se non il ritardo nel proclamarla, un’associazione ha protestato contro la nuova regola. Come riporta Associated Press, la California Farm Bureau Federation che rappresenta gli imprenditori agricoli ha contestato la legge perchè secondo loro ciò impedirà l’installazione di trappole per il controllo degli animali e per la protezione dei raccolti. Una motivazione diversa dal traffico di pellicce che infatti non ha intaccato la decisione di Newsom e dei suoi legislatori.
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