
Scoperto un nuovo albero tropicale nella foresta Ebo, in Camerun, che Leonardo DiCaprio ha contribuito a proteggere. Per questo gli scienziati glielo hanno dedicato.
Il crescente sfruttamento delle oloturie potrebbe provocare gravi squilibri alla biodiversità marina e mettere a rischio la nostra sicurezza alimentare.
Le oloturie (Holothuroidea) sono creature davvero bizzarre che sembrano uscite da un racconto visionario di Howard Phillips Lovecraft. Questi animali, chiamati anche cetrioli di mare per la forma che ricorda quella dell’ortaggio, appartengono alla classe degli echinodermi, invertebrati caratterizzati dalla presenza di uno scheletro formato da placche calcaree spinose, come la stella marina e il riccio di mare.
Questi strani animali, appartenenti alla classe Oloturoidei (Holothuroidea), sono riconoscibili dal peculiare corpo allungato e si aggirano strisciando sui fondali marini, dove si nutrono delle particelle organiche del fango. Le oloturie sono diffuse in tutti i mari del mondo, con una predilezione per quelli temperati e tropicali.
Le oloturie hanno un elevato valore economico, vengono infatti pescate a scopo alimentare nel Mediterraneo, nelle acque dell’Estremo oriente, nell’Oceano Indiano e nel Pacifico. In alcuni paesi i cetrioli di mare sono considerati delle prelibatezze, in particolare in Oriente, in Cina hanno un prezzo che oscilla tra i 10 e i 600 dollari al chilo, mentre alcune specie particolarmente pregiate possono costare fino a tremila dollari al chilo.
L’eccessivo prelievo di oloturie ne sta mettendo a rischio la sopravvivenza, esistono 377 specie conosciute di questi animali, sedici sono considerate a rischio di estinzione dalla Lista rossa dell’Iucn. Il consumo indiscriminato di questi animali mette a rischio anche la nostra sicurezza alimentare, i cetrioli di mare sono infatti organismi filtratori, come le cozze, e possono assorbire virus, batteri, biotossine algali e metalli pesanti, devono pertanto essere pescati in zone di mare non inquinate.
Secondo Elvira Tarsitano, biologa ambientalista, le principali problematiche igienico-sanitarie sono legate alle attività non autorizzate, finalizzate alla trasformazione delle oloturie a scopo alimentare. Anche nei mari italiani si può assistere ad un prelievo indiscriminato di cetrioli di mare, protagonisti loro malgrado di un crescente giro d’affari. Pochi giorni fa, lungo il litorale dell’area marina protetta di Porto Cesareo, a Lecce, i carabinieri hanno sequestrato oltre 150 chili di cetrioli di mare, il limite massimo di catture consentite giornalmente a un singolo sub è di cinque chili.
L’aumento della commercializzazione di oloturie può rappresentare un serio danno per gli ecosistemi marini e un rischio per la sopravvivenza delle popolazioni di cetrioli di mare presenti nel Mediterraneo.
Le oloturie assolvono importanti funzioni ecosistemiche, hanno un ruolo fondamentale nel riciclo di sostanze nutritive che possono, a loro volta, alimentare alghe e coralli e possono avere un ruolo attivo nel difendere le barriere coralline dall’acidificazione degli oceani. Questi strani animali sono veri e propri spazzini del mare che contribuiscono a preservare i delicati equilibri degli ecosistemi marini e la biodiversità marina.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Scoperto un nuovo albero tropicale nella foresta Ebo, in Camerun, che Leonardo DiCaprio ha contribuito a proteggere. Per questo gli scienziati glielo hanno dedicato.
In ripresa il tonno, mentre il drago di Komodo risulta in pericolo a causa dei cambiamenti climatici. Squali e razze a rischio a causa della pesca eccessiva.
Una ricerca dell’Ispra evidenzia come il consumo di suolo rappresenti ormai un’emergenza nazionale: nelle due città persi oltre 4mila ettari in 14 anni.
La riduzione massima consentita delle colonie di api a causa dell’utilizzo di pesticidi, passa dal 7 al 10 per cento. Ora l’Efsa dovrà finalizzare il documento di orientamento.
Intervista a Piera Tortora, coordinatrice del progetto Sustainable ocean for all dell’Ocse: “Si rischiano effetti globali catastrofici e irreversibili”.
Una rovere di quasi mille anni, cresciuta resistendo alle intemperie, è la testimone che servirà per capire come è cambiato e cambierà il clima nel bacino del Mediterraneo.
Il Piano per la biodiversità approvato dalla Commissione europea prevede di coltivare il 25 per cento delle superfici agricole con metodo bio.
Dal bosco manzoniano alla foresta edibile, il Parco Nord di Milano sta cambiando volto, mostrando un altro volto della forestazione urbana.
La Giornata della natura del 3 marzo è dedicata alla tutela di tutte le specie animali e vegetali selvatiche, componenti chiave della biodiversità mondiale.