Expo 2015

Wwf e Univerde aderiscono al Protocollo di Milano di Barilla

Dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi a Slow Food. Dal National Geographic alla Coop. Ecco tutti i firmatari del Protocollo di Milano, perché il cibo sia un diritto per tutti.

Il paragone viene facilmente. Se con il Protocollo di Kyoto si è riusciti negli anni a creare una consapevolezza condivisa sui temi fondamentali legati all’ambiente, così il Protocollo di Milano potrebbe rappresentare la prima Carta internazionale che prova a mettere il cibo al centro dell’agenda politica.

 

“Il lavoro del Protocollo di Milano riunisce e sintetizza gli studi effettuati in questi anni da scienziati e collaboratori in tutto il mondo, che hanno partecipato non solo alla stesura finale ma a tutti gli studi”, ha dichiarato Guido Barilla in occasione della presentazione del Protocollo alle istituzioni. “Redatto in occasione di Expo 2015, ci aspettiamo possa diventare un documento accettato globalmente”.  

 

Tra i firmatari anche il Wwf: “Ci ha spinto un’unione di vedute”, spiega Donatella Bianchi, presidente di Wwf Italia. “Si parte dal presupposto di debellare la fame nel mondo nella maniera più corretta e quindi mettendo in campo tutti quei modelli sostenibili che creino degli equilibri grazie ad una corretta produzione delle risorse. La pressione che oggi ha l’agricoltura sul pianeta non è più sostenibile e per questo ci poniamo come firmatari in modo molto chiaro e molto preciso per supportare questo processo di cambiamento e per supportare la richiesta di cibo che si avrà nei prossimi decenni nel rispetto dei limiti di questo pianeta, che è l’unico che abbiamo”.

 

Anche la Fondazione Univerde aderisce: “Abbiamo aderito al Protocollo in una prospettiva futura, per arrivare ad una campagna che nel giro di qualche anno ci porti ad avere un vero Protocollo operativo”, ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, ex Ministro dell’ambiente e presidente della Fondazione. “Ciò che chiediamo è di avere degli obiettivi comuni. Non possiamo più mantenere il modello di agricoltura attuale, perché comporta enormi sprechi lungo tutta la filiera, malnutrizione e piccoli agricoltori sfruttati”.

 

Ad oggi, il Protocollo di Milano si compone di otto articoli ed è già stato firmato e sostenuto da numerose organizzazioni internazionali. Tra le molte adesioni giunte in questi mesi di campagna, è notevole – per il peso specifico o l’area di competenza – l’appoggio ricevuto da National Geographic, Cesvi, Coop, Wwf, Food Tank, Slow Food, Legambiente, Save the Children, Eataly, Jamie Oliver Foundation, Coldiretti, e il recentissimo endorsement del premier Matteo Renzi.

 

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