Come stanno le farfalle monarca

Le farfalle monarca diminuiscono di quasi il 60 per cento, il secondo peggior record mai registrato. Pesticidi e cambiamenti climatici le cause principali.

  • Il numero di farfalle monarca è diminuito del 59 per cento
  • Disboscamento, pesticidi e cambiamenti climatici sono le minacce principali alla specie
  • Creare corridoi sicuri potrebbe essere la soluzione

Come ogni anno milioni di farfalle monarca (Danaus Plexippus), non appena inizia l’inverno in Nordamerica compiono un incredibile viaggio, percorrendo migliaia di chilometri verso sud, per svernare in California o in Messico dove trovano le giuste condizioni climatiche. Una delle migrazioni animali più famose e fotografate al mondo è compiuta da questo lepidottero nero e arancione che nelle sue massime dimensioni raggiunge i dieci centimetri.

Le farfalle monarca migratrici incredibili

A rendere incredibile questa migrazione non è solo la lunghezza del viaggio ma anche la durata media della vita della farfalla, che va da 2 a 6 settimane. Infatti, per questo motivo la destinazione finale viene raggiunta solamente dalla terza o dalla quarta generazione. Nonostante non ci sia nessuno ad indicargli la rotta, le farfalle ritornano ogni anno nelle stesse foreste, e in alcuni casi trovano persino lo stesso albero su cui sbarcarono i loro antenati. Quest’anno purtroppo il numero di farfalle che ha raggiunto il Messico è sceso del 59 per cento rispetto alla migrazione dello scorso anno, il secondo livello più basso mai registrato.

Gli ettari ricoperti dalle farfalle monarca sono diminuiti

Data l’impossibilità di contare individuo per individuo, per capire il numero di esemplari si contano gli ettari ricoperti dagli individui posati in massa sui rami di pini e abeti nelle foreste centrali del Messico, luogo di svernamento preferito dalle monarche provenienti dalle montagne rocciose degli Stati Uniti. Secondo i risultati del sondaggio annuale pubblicati dal Wwf durante la stagione invernale 2023-2024 le farfalle monarca hanno ricoperto un’area equivalente a 0,9 ettari (per avere un idea il terreno di gioco di San Siro è circa 0,72 ettari), in calo rispetto ai 2,21 ettari della stagione precedente. Calando così del 59 per cento si posiziona al secondo posto come record negativo, preceduto dalla stagione invernale 2013, quando gli ettari ricoperti furono solamente 0,67.

Secondo Gloria Tavera, direttrice della conservazione per la commissione messicana delle aree protette nazionali: “Questi numeri sono molto legati ai cambiamenti climatici”. Anche le popolazioni più piccole svernanti in California sono diminuite. “Un declino molto deludente, ma l’essere umano ha tutte le carte per affrontare l’impatto causato dagli esseri umani stessi sulla migrazione delle farfalle monarche”, è l’osservazione di Gregory Mitchell, ricercatore per l’Environment and climate change Canada.

farfalle monarca
Nel 2023-2024 le farfalle monarca hanno ricoperto un’area equivalenti a 0,9 ettari ©Badsah Mukherji/Flickr

Le minacce alle farfalle monarca

Le minacce per le popolazioni di farfalla monarca sono la distruzione dell’habitat, l’utilizzo di pesticidi e le condizioni meteorologiche estreme. Per quanto riguarda gli habitat, “non esiste una protezione legale completa per i siti di svernamento”, spiega Emma Pelton, biologa per la conservazione delle specie in via d’estinzione, aggiungendo che gran parte del problema è dato dal disboscamento incontrollato, dallo sviluppo urbano e dall’espansione dei terreni agricoli. “Una protezione maggiore potrebbe evitare la distruzione di piccole aree forestali utili alla specie”, ha aggiunto.

Secondo un rapporto dell’Endangered species coalition le farfalle monarca sono una delle dieci specie più minacciate dai pesticidi, utilizzati sia per culture e sviluppi industriali che in case e prati comuni. Per ultimo, le continue variazioni di temperatura influenzano e interrompono il ciclo di vita delle farfalle, in particolar modo nei siti di svernamento dove, temperature fredde – ad esempio – possono far cambiare la direzione della migrazione. Inoltre, la temperatura influisce anche sulle fonti di cibo essendo strettamente legate ai cicli naturali delle piante: se fioriscono troppo presto le farfalle possono arrivare troppo tardi per cibarsi oppure, al contrario, se le farfalle arrivano prima perché fa caldo possono trovare le piante non ancora pronte a nutrirle. Humerto Peña, responsabile delle aree protette del Messico, ha proposto la creazione di “corridoi sicuri” per le farfalle migratrici, con severe misure di controllo per un uso ridotto dei pesticidi e pene considerevoli contro la deforestazione.

Nonostante le difficoltà da affrontare c’è ancora speranza per le farfalle monarca, molto ancora può essere fatto per salvarle dall’estinzione. La prima speranza è che il grande pubblico si sta rendendo conto dell’importanza di piantare e proteggere le piante utili al ciclo vitale della farfalla, dal bruco alle uova. Anche un piccolo albero in un piccolo cortile può essere fondamentale. Sul lungo periodo invece l’aiuto principale per le farfalle (e non solo) è la diminuzione delle emissioni di carbonio. A livello numerico si contano circa 233mila individui, inferiore rispetto all’anno precedente con 330mila e solamente il 5 per cento dei milioni di individui storici.

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