Il Conservatorio della biodiversità

Si parla spesso di biodiversità come di un qualcosa che vada tutelato con forza perché da lei dipende in parte il futuro della natura, delle nostre terre e quindi del nostro futuro. Ma cosa facciamo ogni giorno per lei?   Vi raccontiamo la storia di chi a questo scopo ha creato un Conservatorio, un luogo

Si parla spesso di biodiversità come di un qualcosa che vada tutelato con forza perché da lei dipende in parte il futuro della natura, delle nostre terre e quindi del nostro futuro. Ma cosa facciamo ogni giorno per lei?

 

Vi raccontiamo la storia di chi a questo scopo ha creato un Conservatorio, un luogo unico e prezioso che visitiamo virtualmente insieme.

 

Conservatorio botanico

 

Tutto nasce da Pomona, l’associazione nazionale per la valorizzazione della biodiversità, creata da Paolo Belloni, il Presidente, alla quale seguì nel 2003 il suo nuovo progetto con il trasferimento in Puglia: il Conservatorio botanico.

 

È costituito da 10 ettari di terreno dove trovano dimora 700 varietà di alberi da frutto, tra cui 220 solo di fichi (una delle più importanti collezioni di questa specie), alcune considerate anche storiche, e poi mandorli, ciliegi, albicocchi, susini, peri, melograni, cotogni…

 

Un habitat con terre e aria libere da veleni, perfetto perché si riproducano le api, insetti preziosissimi per la biodiversità e sempre più a rischio, per le quali anche LifeGate si sta mobilitando con tenacia attraverso il progetto Bee my future.

 

Nel Conservatorio, si è attenti a tutto: si lavora al riciclo e al recupero delle acque, sono state restaurate diverse cisterne e muretti a secco, si usano un biotrituratore e falciatrici per il compostaggio. Un lavoro e un impegno continuo affinché tutto sia fatto secondo natura e per la natura.

 

Tra le colline, i trulli e la masseria si sviluppa questa città giardino che può regalare pace, armonia e bellezza ed è visitabile il giovedì pomeriggio e la domenica mattina – qui tutti i contatti.

 

Immaginatevi passeggiare in questo paesaggio della Valle d’Itria, incuriosirvi tra i diversi esemplari, cogliere dei frutti, assaggiarli e stupirvi ad ascoltare solo i rumori della natura: il ronzio degli insetti e quello degli alberi scossi dal vento.

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