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Le innumerevoli varianti del peperoncino sono allo stesso tempo ricchezza da difendere e serbatoio di gusti e ricette. Il video di Pasta Garofalo e Casa Surace.
La biodiversità rappresenta il patrimonio genetico della Terra. Le molteplici caratteristiche degli organismi viventi (vegetali e animali) costituiscono la base biologica per l’agricoltura e per il sostentamento dell’uomo. Ma sono anche fonte di gusti e proprietà diverse all’origine di ricette antiche. A ricordarcelo sono Pasta Garofalo e Casa Surace in un nuovo video. Protagonista di questo episodio è il nonno, alle prese con la preparazione della pasta al pesce con peperoncino.
All’inizio del video, il nonno sta per buttare nell’acqua bollente gli scialatielli Garofalo. È l’occasione per ricordare – con l’inconfondibile umorismo della casa di produzione napoletana – che il packaging di pasta Garofalo, una volta utilizzato, va conferito nel bidone della plastica, in quanto 100% riciclabile. E ci pensa proprio nonno “Jordan” con un formidabile canestro che lascia tutti a bocca aperta… “Canestro e riciclo” è il motto dell’insospettabile cestista.
A questo punto è il momento di mettere il peperoncino: ma quale? Questa bacca, derivante dalla pianta Capsicum e portata in Europa dopo la scoperta dell’America, cresce infatti in innumerevoli varietà, ciascuna dalle caratteristiche peculiari.
Una qualità comune a tutte le varianti è la capacità antibatterica, per la quale viene molto usato in alcuni Paesi come difesa contro i germi. Il peperoncino ha poi proprietà decongestionanti e analgesiche, funge da anticoagulante naturale e aiuta a prevenire malattie come bronchiti e ulcere.
Inoltre, facilita la digestione, abbassa il colesterolo, regola la pressione, è ideale per tenere sotto controllo le patologie infiammatorie. Protegge i capillari, previene gli infarti ed è perfetto per alleviare i sintomi da raffreddamento, asma e allergie alle vie respiratorie.
Casa Surace ci ricorda che anche il modo di conservare il peperoncino varia a seconda degli usi in cucina. Innanzitutto, occorre essiccare i peperoncini. Poi si possono conservare in polvere, interi o macinati, in questi ultimi due casi è possibile sia la versione al naturale sia sottolio. Un gustosa variante sono i peperoncini ripieni.
Questa stessa preparazione vale per altri tipi di peperoncino, come quello dolce. Il video ricorda che ne esistono molteplici varietà, alcune anche molto piccanti (ricordiamo per esempio l’habanero messicano) in base al contenuto in capsaicina che viene misurato da un’apposita scala di piccantezza, per cui in generale è consigliabile non toccarsi gli occhi dopo aver maneggiato questa bacca.
Naturalmente queste differenze incontrano anche le esigenze di gusto di palati diversi, come dimostra l’esilarante finale del video, nel quale il nipote addirittura sviene per la piccantezza del piatto di pasta, mentre il nonno – dopo essersi lamentato della maleducazione del nipote a tavola – aggiunge persino ancora un po’ di peperoncino perché la pasta “sa di poco”.
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