Continuiamo a far fumare 300 sigarette al giorno agli animali

Ed ecco la proroga degli inutilissimi esperimenti sugli animali di alcol, droghe e tabacco. In discussione al Senato, i senatori di cui a seguire elenchiamo i nomi e i cognomi hanno votato sì, dicendo: continuiamo a far fumare 300 sigarette al giorno a cani, gatti, topi e conigli. Continuiamo a fare esperimenti vecchissimi e inutili, deprecabili, insulsi,

Ed ecco la proroga degli inutilissimi esperimenti sugli animali di alcol, droghe e tabacco. In discussione al Senato, i senatori di cui a seguire elenchiamo i nomi e i cognomi hanno votato sì, dicendo: continuiamo a far fumare 300 sigarette al giorno a cani, gatti, topi e conigli.

Continuiamo a fare esperimenti vecchissimi e inutili, deprecabili, insulsi, su decine di migliaia di animali.

Si doveva smettere quest’anno

Era previsto che anche in Italia si interrompesse definitivamente questa pratica — che prevede per esempio di bloccare animali anche gravidi in camere d’inalazione, spalmare loro tabacco sulla pelle, costringendoli a ingerirlo, iniettare alcol fino a fargli scoppiare il fegato — a inizio anno. Poi c’è stato un emendamento spuntato dalle esigenze di qualche ricercatore pubblico, probabilmente troppo pigro per adottare i nuovi metodi di sperimentazione in vitro o computerizzati.

Oggi la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato a maggioranza Pd-Ncd-Forza Italia-Gal-Autonomie (contrari Sel, Misto e M5S) l’emendamento 7.28 De Biasi-Cattaneo del 26 gennaio 2017 che, dopo avere già prorogato per un anno la sperimentazione di droghe, alcol e tabacco sugli animali, ha prorogato di ulteriori tre anni l’uso di animali come cavie.

Al comma 3, sostituire le parole: «1º gennaio 2018» con le seguenti: «1º gennaio 2022» e aggiungere, in fine: «e le parole: ”31 dicembre 2016” sono sostituite dalle seguenti: ”31 dicembre 2021”».

“Così, ancora, da oggi in poi, decine di migliaia di animali saranno sottoposti alle più indicibili sofferenze – scrive Edgar Meyer di Gaia – per cercare di cavarne qualche informazione che serva a capire perché l’uomo abusa di alcol, sigarette, eroina, crack, ecstasy. Sperano di trovarne la ragione in un topo o in un cane, che notoriamente hanno tutto il background psicologico di un adolescente senza lavoro, un pensionato al minimo, un disoccupato rimasto improvvisamente senza lavoro o un grave shock emozionale”.

La decisione, ovviamente, ha provocato l’immediata reazione della Lega Anti Vivisezione, da decenni la maggiore organizzazione antivivisezionista italiana, che già aveva sollevato un polverone quando il governo, nel Decreto Legge di fine anno, aveva fatto saltare il divieto di eseguire tali test dall’1 gennaio 2017 concedendo un anno di proroga.

La Lav - Lega Anti Vivisezione - ha indetto una petizione su Change.org per scongiurare la proroga che, putroppo, è passata.
La Lav – Lega Anti Vivisezione – ha indetto una petizione su Change.org per scongiurare la proroga che, putroppo, è passata.

Ora questa dolorosissima proroga, che concede non solo 12 mesi, bensì tre anni di ulteriori esperimenti sugli animali.

“Gli animali sottoposti ai test su sostanze d’abuso – spiega Michela Kuan, responsabile Lav Ricerca senza Animali – fumano l’equivalente di 266 sigarette al giorno, subiscono iniezioni o inalano i vapori dell’alcol immobili per ore, giorni. Questo, nonostante i risultati ottenuti possano risultare fuorvianti, soprattutto in un campo così complesso come la dipendenza che ha chiari risvolti sociologici e psicologici non riproducibili in un topo chiuso in una gabbia di un laboratorio!”.

La Lav: "Gli animali sottoposti ai test su sostanze d’abuso fumano l’equivalente di 266 sigarette al giorno, subiscono iniezioni o inalano i vapori dell’alcol immobili per ore, giorni. Questo, nonostante i risultati ottenuti possano risultare fuorvianti, soprattutto in un campo così complesso come la dipendenza che ha chiari risvolti sociologici e psicologici non riproducibili in un topo chiuso in una gabbia di un laboratorio."
La Lav: “Gli animali sottoposti ai test su sostanze d’abuso fumano l’equivalente di 266 sigarette al giorno, subiscono iniezioni o inalano i vapori dell’alcol immobili per ore, giorni. Questo, nonostante i risultati ottenuti possano risultare fuorvianti, soprattutto in un campo così complesso come la dipendenza che ha chiari risvolti sociologici e psicologici non riproducibili in un topo chiuso in una gabbia di un laboratorio.”
“Allora perché concedere una proroga a questi test? – chiede la biologa – Quali interessi si vorrebbero così difendere? Sarebbe più efficace e produttivo investire in ricerca che non fa uso di animali: è questa la vera avanguardia scientifica e l’unico futuro possibile se si vuole dare speranza ai giovani purtroppo vittime delle droghe!”.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha sostenuto che i metodi sostitutivi, già ampiamente in uso da anni in altri paesi, non vanno finanziati perché non validati, facendo finta di dimenticare ovviamente che sono proprio i metodi della sperimentazione animale a non essere mai stati validati da alcun lavoro scientifico.

Peculiarmente, sono scontenti anche i fautori della vivisezione. “La proroga a tre anni – scrive Dario Padovan di Pro-Test Italia in un comunicato — rappresenta una media semplice tra le esigenze degli animalisti che non volevano deroghe, e la comunità scientifica che da anni sta cercando di far capire che questi capricci stanno di fatto bloccando milioni di finanziamenti alla ricerca italiana. I bandi internazionali hanno requisiti precisi, oltre che un respiro pluriennale: difficilmente un Istituto italiano potrà essere selezionato per svolgere un progetto più lungo di tre anni, con il rischio che il lavoro venga sospeso per un ipotetico divieto di legge. Avevamo chiesto l’abolizione di questo assurdo divieto che viola la direttiva europea in materia e che ha innescato il processo di infrazione, o avevamo proposto un prolungamento di 5 anni, periodo sufficientemente lungo da permettere agli Istituti Italiani di poter competere sui bandi europei, ma nulla”.

L’elenco dei senatori che hanno votato a favore della proroga ai test delle sostanze d’abuso sugli animali

Qui sotto, da segnarsi per eventuali prossime elezioni, l’elenco dei senatori che hanno votato a favore della sperimentazione di crack e superalcolici sui cani, gatti, conigli e topi, con la città del loro bacino elettorale:

  • Emilia De Biasi, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato (Pd-Milano)
  • Elena Cattaneo (Senatrice a vita, Autonomie, Brugherio-Mb)
  • Venerina Padua (Pd-Scicli Rg)
  • Piero Aiello (Ncd-Catanzaro)
  • Raffaele Bianco (Pd-Torino)
  • Giuseppina Maturani (Pd-Roma)
  • Maria Rizzotti (Fi-Torino)
  • Luigi D’Ambrosio Lettieri (Fittiani CoR-Bari)
  • Donella Mattesini (Pd-Arezzo)
  • Sante Zuffada (Fi-Robecco sul Naviglio Mi),
  • Vannino Chiti (Pd-Pistoia)
  • Nerina Dirindin (Pd-Torino)
  • Lucio Romano (Autonomie-Aversa Ce)
  • Carlo Giovanardi (Gal-Modena)
  • Francesco Bruni (Fittiani CoR-Otranto Le)
  • Paolo Perrone (Fittiani CoR-Corato Ba)
  • Roberto Cociancich (Pd-Milano)
  • Francesco Russo (Pd-Trieste).

Parere positivo dato dal Governo con il Sottosegretario Pizzetti (Pd-Cremona) e il relatore Collina (Pd-Faenza Ra), sostegno dei gruppi in Commissione Affari Costituzionali con:

  • Salvatore Torrisi (Ncd-Sicilia)
  • Claudio Fazzone (Fi-Lazio)
  • Annamaria Bernini (Fi-Emilia Romagna)
  • Patrizia Bisinella (Fare con Tosi-Veneto)
  • Francesco Bruni (CoR-Puglia)
  • Roberto Calderoli (Lega Nord-Lombardia)
  • Miguel Gotor (Pd-Lazio)
  • Doris Lo Moro (Pd-Calabria)
  • Lucio Malan (Fi-Piemonte)
  • Bruno Mancuso (Ncd-Sicilia)
  • Alessandro Maran (Pd-Friuli VG)
  • Maurizio Migliavacca (Pd-Emilia Romagna)
  • Paolo Naccarato (Gal-Calabria)
  • Giorgio Pagliari (Pd-Emilia Romagna)
  • Francesco Palermo (Autonomie-Trentino)
  • Gaetano Quagliariello (Gal-Abruzzo)
  • Lucio Romano (Autonomie-Campania)
  • Francesco Russo (Pd-Friuli VG)
  • Luigi Zanda (Pd-Lazio).

Che sia una manovra che ha poco a che fare con la scienza e la salute, e molto di più con gli interessi di qualche bolso istituto di ricerca, lo dimostra l’iperattivismo su questo emendamento di personalità notoriamente vicine all’establishment farmaceutico.

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