La Cop28 è finita, ma bisogna essere consapevoli del fatto che il vero test risiede altrove. Dalla disinformazione al ruolo delle città, ciò che conta avviene lontano dai riflettori.
Cop 24, le foto degli ambientalisti che marciano per il clima della Terra e per tutti noi
Alla Cop 24 i politici stanno discutendo della sorte del Pianeta e dei suoi abitanti. Ambientalisti di ogni età, provenienti da tutto il mondo, si sono riversati nelle strade di Katowice perché stufi delle chiacchiere.
Ancor prima che i riflettori si accendessero sulla 24esima conferenza sul clima delle Nazioni Unite, gli attivisti dell’organizzazione ambientalista Greenpeace avevano scalato in Polonia la più grande centrale a carbone europea, per lanciare un chiaro segnale ai leader dei paesi che di lì a poco si sarebbero riuniti a Katowice per affrontare il tema dei cambiamenti climatici.
Leggi anche:
- Cop 24, la Banca mondiale raddoppia gli stanziamenti per il clima
- Cop 24. Stati Uniti, Russia, Arabia Saudita e Kuwait minano la trattativa
Quando la Cop 24 è iniziata, il 3 dicembre, non hanno smesso di far sentire la propria voce. Anzi, pochi giorni dopo hanno intonato un appello insieme a migliaia di ambientalisti che hanno presto parte ad una marcia per le vie della città. La richiesta è una sola: che i governi agiscano rapidamente per limitare il riscaldamento globale, attuando le riforme necessarie senza più aspettare.
In base all’ultimo rapporto dell’Ipcc, redatto da scienziati autorevoli, è necessario ridurre drasticamente le emissioni di CO2 se si vuole mantenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi ed impedire che la Terra si trasformi per sempre in un pianeta molto diverso da quello che conosciamo.
I governi alla Cop 24 devono presentare #piùazioniperilclima
Le prove del fatto che l’Ipcc non ha torto sono già in circolazione. L’estate 2018 è costellata di fenomeni meteorologici estremi, dal tifone Mangkhut nelle Filippine all’ondata di calore nel Regno Unito. D’autunno il maltempo ha messo in ginocchio l’Italia, mentre gli incendi hanno devastato la California fino a cancellare dalle mappe geografiche la città di Paradise.
“Il tempo per le chiacchiere è finito da un pezzo. I cittadini chiedono a gran voce azioni concrete: ci sono bambini che marciano fuori dalle scuole, attivisti che si mobilitano e sono sempre più frequenti le cause legali che contrappongono singoli o intere comunità ai responsabili delle emissioni di gas serra: dall’industria petrolifera agli autori della deforestazione”, si legge sul sito di Greenpeace.
E’ in corso la #COP24, conferenza dove si decide il futuro del #clima e del Pianeta. Servono #piùazioniperilclima, non c’è tempo da perdere. .@SergioCosta_min .@luigidimaio Italia deve essere più ambiziosa e abbandonare carbone, petrolio e gas come dice la scienza pic.twitter.com/KprxfcJ2kx
— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) 6 dicembre 2018
Purtroppo diversi leader credono che la salvaguardia dell’ambiente non sia una priorità, dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump a quello del Brasile, Jair Bolsonaro che ha scelto come futuro ministro degli Esteri una persona convinta che i cambiamenti climatici siano un complotto a favore della Cina. È fondamentale, quindi, che i cittadini siano tenaci nel dimostrare senza mezzi termini quali sono le urgenze che più hanno a cuore – non solo durante la Cop 24.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Siamo tutti contenti del compromesso trovato alla Cop28 sulle parole, perché le parole sono importanti. Ma quando si passa all’azione?
Il testo finale della Cop28, quello che contiene anche il bilancio delle azioni fatte e quello che c’è da fare contro la crisi climatica, è stato approvato dalla plenaria.
Durante la Cop28 di Dubai, i rappresentanti arabi dell’Opec si sono riuniti a Doha per far fronte unico contro il phase out dei combustibili fossili.
Phase out, phase down, unabated. Cerchiamo di capire meglio il significato delle parole della Cop28, al fine di orientarci meglio nelle prossime ore quando arriveranno nuove bozze e nuovi documenti da analizzare.
Alla Cop28 di Dubai si attende una nuova bozza del Global stocktake, dopo quella, estremamente deludente, pubblicata lunedì. Segui la diretta.
L’Italia è stata protagonista nella dichiarazione su agroalimentare e clima, la Emirates declaration. Sulla convergenza tra questi due temi vuole costruire anche l’agenda del G7.
Riuscire a non farsi influenzare dal contesto è sempre difficile per un giornalista. A Dubai lo è ancora di più, ma questo non deve inquinare il racconto del risultato che verrà raggiunto dalla Cop28.
Nella giornata a loro dedicata, i giovani parlano di occupazione militare, economica, fossile. Mentre l’Opec chiede ai “propri” delegati di rigettare l’accordo, al-Jaber si dice “fiducioso che qualcosa di speciale possa accadere”.