
La Cop26 è stata un appuntamento vitale per l’Africa che contribuisce in misura minima ai cambiamenti climatici, ma ne sopporta le conseguenze peggiori.
Alla Cop 24 i politici stanno discutendo della sorte del Pianeta e dei suoi abitanti. Ambientalisti di ogni età, provenienti da tutto il mondo, si sono riversati nelle strade di Katowice perché stufi delle chiacchiere.
Ancor prima che i riflettori si accendessero sulla 24esima conferenza sul clima delle Nazioni Unite, gli attivisti dell’organizzazione ambientalista Greenpeace avevano scalato in Polonia la più grande centrale a carbone europea, per lanciare un chiaro segnale ai leader dei paesi che di lì a poco si sarebbero riuniti a Katowice per affrontare il tema dei cambiamenti climatici.
Quando la Cop 24 è iniziata, il 3 dicembre, non hanno smesso di far sentire la propria voce. Anzi, pochi giorni dopo hanno intonato un appello insieme a migliaia di ambientalisti che hanno presto parte ad una marcia per le vie della città. La richiesta è una sola: che i governi agiscano rapidamente per limitare il riscaldamento globale, attuando le riforme necessarie senza più aspettare.
In base all’ultimo rapporto dell’Ipcc, redatto da scienziati autorevoli, è necessario ridurre drasticamente le emissioni di CO2 se si vuole mantenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi ed impedire che la Terra si trasformi per sempre in un pianeta molto diverso da quello che conosciamo.
Le prove del fatto che l’Ipcc non ha torto sono già in circolazione. L’estate 2018 è costellata di fenomeni meteorologici estremi, dal tifone Mangkhut nelle Filippine all’ondata di calore nel Regno Unito. D’autunno il maltempo ha messo in ginocchio l’Italia, mentre gli incendi hanno devastato la California fino a cancellare dalle mappe geografiche la città di Paradise.
“Il tempo per le chiacchiere è finito da un pezzo. I cittadini chiedono a gran voce azioni concrete: ci sono bambini che marciano fuori dalle scuole, attivisti che si mobilitano e sono sempre più frequenti le cause legali che contrappongono singoli o intere comunità ai responsabili delle emissioni di gas serra: dall’industria petrolifera agli autori della deforestazione”, si legge sul sito di Greenpeace.
E’ in corso la #COP24, conferenza dove si decide il futuro del #clima e del Pianeta. Servono #piùazioniperilclima, non c’è tempo da perdere. .@SergioCosta_min .@luigidimaio Italia deve essere più ambiziosa e abbandonare carbone, petrolio e gas come dice la scienza pic.twitter.com/KprxfcJ2kx
— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) 6 dicembre 2018
Purtroppo diversi leader credono che la salvaguardia dell’ambiente non sia una priorità, dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump a quello del Brasile, Jair Bolsonaro che ha scelto come futuro ministro degli Esteri una persona convinta che i cambiamenti climatici siano un complotto a favore della Cina. È fondamentale, quindi, che i cittadini siano tenaci nel dimostrare senza mezzi termini quali sono le urgenze che più hanno a cuore – non solo durante la Cop 24.
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