New York fa causa alle compagnie petrolifere e non investe più nelle fossili

È un annuncio storico quello del sindaco di New York Bill de Blasio. La città americana ha infatti deciso di avviare un piano per disinvestire più di 4 miliardi di euro (5 miliardi di dollari) in fondi pensionistici dai titoli legati alle compagnie petrolifere. L’obiettivo principale è quello di arrivare in 5 anni a disinvestire

È un annuncio storico quello del sindaco di New York Bill de Blasio. La città americana ha infatti deciso di avviare un piano per disinvestire più di 4 miliardi di euro (5 miliardi di dollari) in fondi pensionistici dai titoli legati alle compagnie petrolifere. L’obiettivo principale è quello di arrivare in 5 anni a disinvestire l’intero fondo pensionistico della città, ben 158 miliardi di euro (187 miliardi di dollari). Non solo, la municipalità ha deciso di fare causa a Exxon, Chevron, Bp, ConocoPhillip e Royal Dutch Shell, perché ritenute responsabili e collegate ai cambiamenti climatici.

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La coferenza stampa del sindaco Bill de Blasio, durante la quale ha annunciato che la città non investirà più sulle fossili. © NYC Press Office

New York sarà la prima grande città degli Stati Uniti a disinvestire dai combustibili fossili”, ha dichiarato Bill de Blasio in conferenza stampa. “Stiamo portando avanti la lotta contro il cambiamento climatico direttamente contro le società petrolifere, che han da sempre conosciuto gli effetti e intenzionalmente hanno ingannato i cittadini per proteggere i loro profitti. È stata la loro avidità a metterci in queste condizioni, e spetta a loro sostenere il costo di rendere New York più sicura e più resiliente”.

Parole decise, che non lasciano spazio a dubbi e che spianano la strada verso un’economia slegata dagli investimenti sui combustibili fossili. Si tratta probabilmente del maggiore spostamento di fondi mai avvenuto finora. Alla fine del 2016 il disinvestimento nei confronti dei combustibili fossili aveva toccato quota 5mila miliardi di dollari, attraverso 688 investitori istituzionali e 58.399 risparmiatori, in 76 Paesi in tutto il mondo.

Per New York le fossili non sono il futuro

“Vogliamo salvaguardare la pensione dei poliziotti, degli insegnanti e dei vigili del fuoco della nostra città, ma allo stesso tempo crediamo che il loro futuro finanziario sia legato alla sostenibilità del pianeta”, ha detto il delegato al bilancio Scott Stringer. “È complesso, ci vorrà del tempo e ci saranno molti passaggi”. Ma la strada è ormai segnata. Con questa decisione il movimento “Divest” cresce esponenzialmente, andandosi ad aggiungere ad una lista che cresce di anno in anno e che annovera nomi come il Rockefeller Brothers Fund e la Gates Foundation.

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Alluvione a Manhattan causata dall’uragano Sandy, nell’ottobre 2012. © Allison Joyce / Getty

New York farà causa alle compagnie petrolifere, ma non è la sola

Ma non è tutto. È infatti lo stesso sindaco a spiegare la che la città di New York ha intentato una causa contro le cinque più grandi società di combustibili fossili: BP, Chevron, ConocoPhillips, Exxon Mobil e Royal Dutch Shell.  In questo modo saranno le stesse compagnie a dover farsi carico dei costi e dei danni subiti dalla città e di quelli che si verificheranno in futuro proprio a causa dei cambiamenti climatici. Con questa causa l’amministrazione prevede di finanziare tutte le misure necessarie ad aumentare la resilienza della città nei confronti degli eventi estremi, dalla protezione delle coste, alla riqualificazione delle infrastrutture idriche e fognarie, alla mitigazione delle ondate di calore.

Ma New York non è la sola ad aver fatto causa alle cinque sorelle: già a settembre 2017 anche i procuratori delle città di San Francisco e Oakland avevano intentato azioni legali contro BP, Chevron, ConocoPhillips, Exxon Mobil e Royal Dutch Shell per far pagare alle compagnie “il costo per la protezione dei cittadini e della loro proprietà”. Dietro c’è l’evidente volontà di fare in modo che i costi dei cambiamenti climatici siano coperti da coloro ritenuti responsabili. Entrambe le città infatti chiedono siano le cinque sorelle a pagare i conti per i piani di adattamento che si dovranno affrontare nei prossimi anni.

Emissioni inquinanti emesse in Cina
L’impegno delle imprese di ridurre il proprio impatto ambientale sarà decisivo per rispettare gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi che propone di limitare la crescita della temperatura media globale “ben al di sotto dei 2 gradi centigradi” (Photo by Kevin Frayer/Getty Images)

100 compagnie responsabili del 71% delle emissioni di CO2

D’altronde è stato ampiamente dimostrato come solo una ristretta cerchia di società sia responsabile delle emissioni di CO2 a livello globale. Lo rivela ad esempio il Carbon Major del Cdp (non certo un’associazione ambientalista), che spiega come solo 100 aziende, legate per lo più all’estrazione e alla produzione di combustibili fossili, siano responsabili del 71 per cento delle emissioni globali, dal 1988 ad oggi. Negli ultimi 28 anni sarebbero state emessi più gas serra che nei 237 anni precedenti – prendendo il 1751 come anno della nascita della Rivoluzione industriale: 833 miliardi di tonnellate di CO2, contro le 820 miliardi rilasciate nei due secoli precedenti. La storia però potrebbe cambiare. E New York è in prima fila per riscriverla.

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