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Il parlamento della Colombia ha deciso di vietare la corrida a partire dal 2027. La decisione arriva grazie a un largo consenso tra l’opinione pubblica.
La Colombia ha deciso di vietare la corrida a partire dal 2027. La decisione arriva grazie a una votazione a larga maggioranza del parlamento di Bogotá. Si tratta di un passaggio storico per il Paese sudamericano. In questi tre anni che mancano dall’entrata in vigore del divieto, il governo si impegnerà a fornire opportunità lavorative alternative per coloro che attualmente dipendono dalla corrida e a riconvertire le arene dove si svolgono questi “spettacoli” cruenti, in spazi dedicati a eventi sportivi e culturali.
La decisione segue la sentenza della Corte costituzionale del 2018 che aveva lasciato al potere legislativo il compito di regolamentare la pratica, dopo che aveva confermato la possibilità di organizzare questi eventi nei villaggi e nelle aree dove questa “tradizione” è radicata nella società. Alcune grandi città, come la capitale Bogotá e Medellin, avevano già adottato provvedimenti analoghi, mettendo al bando la corrida dal 2020. Altre città come Cali e Manizales, invece, hanno continuato a organizzare le corride come parte delle loro festività e tradizioni locali.
Anche in Europa l’attenzione sul tema è molto alta e alcuni programmi di partiti candidati alle elezioni dell’8 e del 9 giugno hanno sposato la causa. “Gli europei dovrebbero sapere che anche noi finanziamo questo spettacolo di tortura e morte – ha commentato per LifeGate la giornalista Giulia Innoncenzi che in questi giorni è in promozione con il documentario Food for profit –. Attraverso la Politica agricola comune, i sussidi vanno anche a quegli allevamenti da cui provengono i tori vittime di uno spettacolo brutale che è avverso dalla maggior parte dell’opinione pubblica. La connivenza dell’Europa nei confronti della corrida è andata avanti fin troppo a lungo, il prossimo Parlamento europeo deve mettere la parola fine.
Questa evoluzione politica della Colombia riflette l’importanza crescente che i temi del benessere e dei diritti animali stanno assumendo in molte regioni del mondo.
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