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Le città con l’aria più inquinata da smog sono Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Firenze. Sono soprattutto le cosiddette ‘polveri sottili’ (PM 10) ad essere sotto accusa. Conosciamo tutti i pericoli nascosti nell’aria delle nostre città.
Smog. Termine composto da smoke (fumo) e fog (nebbia), che descrive due scenari:
1. Smog invernale (London smog), causato da elevate concentrazioni di particolato, polveri sottili (PM10) e anidride solforosa (SO2), in presenza di alta umidità (> 80%) e temperature da -3° a 5°C;
2. Smog fotochimico (Los Angeles smog), causato da elevate concentrazioni di ozono e ossidanti fotochimici, in condizioni di temperatura sui 25-35¡C, bassa umidità, velocità del vento inferiore a 2 m/s, e in presenza di inversione termica. Emissioni di NOx (ossidi d’azoto) e COV (Composti Organici Volatili, come alcheni, aromatici o alcani a catena più lunga) dovuti ai gas di scarico automobilistico sono la principale causa di formazione dei precursori dello smog fotochimico, degli ossidanti fotochimici e dell’ozono.
Responsabili dello smog sono i motori a scoppio, le centrali termoelettriche, i combustibili per il riscaldamento domestico, la combustione dei rifiuti, specie se realizzata senza gli adatti impianti filtranti d’abbattimento delle polveri e di depurazione dei fumi.
L’inquinamento atmosferico in Italia è un problema molto serio. Secondo le ricerche, lo smog causa 3.500 morti l’anno, e a dirlo è l’Oms. Inoltre ogni anno l’inquinamento provocherebbe 30mila attacchi di asma nei bambini e 31mila bronchiti acute nei giovani con età inferiore a 15 anni.
Ecco gli 8 nemici invisibili nell’aria di città:
Crescono i Pm10. Sono la causa dei blocchi del traffico. Sono così chiamate le frazioni respirabili delle polveri da combustione che grazie al piccolo diametro (fino a 10 µm) possono arrivare sino alle vie respiratorie più profonde portandosi dietro sostanze altamente inquinanti e spesso cancerogene.
Il monossido di carbonio è un gas incolore, inodore e, ad alte concentrazioni, velenoso. Si forma quando la parte combustibile delle benzine, dei carburanti, non brucia completamente. Viene quindi espulso dai tubi di scappamento come gas di scarico, in percentuali che sfiorano il 60% delle emissioni di CO nei paesi industrializzati.
Il biossido d’azoto (NO2) è un gas marrone-rossastro, altamente reattivo. E’ il prodotto di un processo fotochimico: l’ossido d’azoto si trasforma col sole nel dannoso NO2 o NOx. Nonostante le varie precauzioni anti-smog esistenti, le città sono ancora fortemente esposte, di giorno, a episodi acuti di inquinamento.
Lo zolfo presente nei combustibili fossili viene emesso in atmosfera sotto forma di biossido di zolfo (SO2, anidride solforosa), e triossido di zolfo (SO3, anidride solforica). La SO2 rilevata nelle stazioni della rete di monitoraggio ambientale è un gas incolore, non infiammabile e non esplosivo; il suo odore è facilmente avvertibile, pungente ed irritante.
Nel passato, gli autoveicoli erano i più roboanti produttori di piombo nell’atmosfera. Il piombo era usato come ‘lubrificante’ protettivo per le camere di combustione dei motori a scoppio.
Grazie all’EPA in America e alla UE in Europa, gli sforzi regolatori hanno fatto si’ che diminuisse il contenuto di piombo nella benzina, così il contributo del settore del trasporto nell’inquinamento da piombo s’è ridotto alquanto.
L’ozono è uno degli inquinanti secondari dell’atmosfera che hanno origine dagli inquinanti primari per effetto di complesse reazioni fotochimiche causate dalla radiazione solare.
Il benzene è un idrocarburo aromatico. Aromatico non nel senso che profuma. Nel senso che è umbratile e che s’insinua nel nostro organismo senza che ci si possa far niente.
Composti chimici prodotti non intenzionalmente nei processi produttivi per imperfette combustioni, o nella produzione di pesticidi, di altri composti clorinati. Le maggiori quantità vengono rilasciate nell’ambiente dalle ciminiere degli inceneritori di rifiuti in città, negli ospedali, o di rifiuti industriali.
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