Salute dei bambini

Creme solari per bambini, come scegliere quelle green

Le creme solari tradizionali contengono spesso sostanze inquinanti e potenzialmente dannose, ma le alternative ecologiche non mancano.

I bagni di sole possono essere un’esperienza davvero entusiasmante, ma è fondamentale proteggere sempre la pelle dai possibili danni dell’esposizione solare. Per i bambini, poi, l’uso di una crema ad alto fattore di protezione è assolutamente un imperativo.

Come scegliere i solari

Ma come orientarsi nella scelta? La maggioranza dei solari in commercio contiene dei filtri di tipo chimico, efficaci ma molto controversi per le possibili conseguenze sulla salute, e in particolare per le sospette interferenze sul sistema endocrino. L’Oxybenzone, ad esempio, contenuto in molte creme solari tradizionali, secondo l’organizzazione americana Ewg (Environment working group) potrebbe alterare il funzionamento degli estrogeni, oltre a determinare reazioni allergiche (in Giappone la stessa sostanza è sottoposta a forti limitazioni d’uso).

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Osservato speciale anche il 4-Methylbenzyliden Camphor, che per il Comitato Scientifico Europeo dei prodotti al consumo potrebbe essere tossico a concentrazioni superiori al 4 per cento. Le creme solari di tipo chimico, inoltre, spesso contengono anche parabeni, siliconi (come il Dimethicone) e altre sostanze di derivazione petrolifera, inquinanti e potenzialmente problematiche per la pelle dei bambini e non solo.

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Molti solari in commercio contengono filtri di tipo chimico, efficaci ma controversi per le possibili conseguenze sulla salute e per le sospette interferenze sul sistema endocrino © Silvana Santo

Una possibile alternativa è rappresentata dai cosmetici con certificazione Ecobio, che contengono di solito filtri fisici o minerali. Si tratta di sostanze come l’ossido di zinco o di titanio, in grado di schermare fisicamente, appunto, i raggi UV. L’unico vero inconveniente di questi prodotti è una possibile difficoltà nell’applicazione, dal momento che i componenti minerali li rendono un po’ pastosi. Le creme con filtri fisici, inoltre, devono essere riutilizzate frequentemente, perché non sono impermeabili (ma lo stesso accorgimento andrebbe in realtà adottato anche con i solari tradizionali).

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Una possibile alternativa ai solari tradizionali è rappresentata dai cosmetici con certificazione Ecobio, che contengono di solito filtri fisici o minerali © Silvana Santo

Un’altra possibilità altrettanto green è quella dei preparati fitoterapici, che contengono estratti di piante con potere schermante sui raggi UV. Si va dal germe di grano all’olio di sesamo, dal cocco all’elicriso, passando per la camomilla, la calendula e l’aloe. Anche burro di karité, oli di riso, macadamia, rosa moscheta e jojoba hanno una funzione protettiva dalla radiazione solare, oltre che proprietà emollienti e lenitive. I solari di questo tipo, però, di solito non possono indicare in etichetta un fattore di protezione numerico come le creme tradizionali, e, come tutti i cosmetici di origine vegetale, possono dare luogo a reazioni allergiche nei soggetti predisposti. È per questo che molte creme con certificazione ecobio contengono in realtà una combinazione di filtri minerali e principi attivi vegetali.

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Un’alternativa green ai solari tradizionali sono i preparati fitoterapici, che contengono estratti di piante con potere schermante sui raggi UV © Silvana Santo

In ogni caso, è fondamentale evitare di ricorrere a esperimenti “fai da te”, e ricordarsi le precauzioni fondamentali per una tintarella sicura: non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata, evitare il sole diretto per i neonati, coprire o bagnare la testa dei bambini (e non solo!).

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